MotoGP Jerez. Il commento dei piloti dopo le prove libere

MotoGP Jerez. Il commento dei piloti dopo le prove libere
Giovanni Zamagni
Sei spagnoli nei primi dieci nella MotoGP, sei anche in Moto2, quattro in Moto3: il dominio spagnolo è sempre più imbarazzante. In tutte le categorie | G. Zamagni, Jerez
3 maggio 2013

Punti chiave

 JEREZ – Sei spagnoli nei primi dieci nella MotoGP, sei anche in Moto2, quattro in Moto3: il dominio spagnolo è sempre più imbarazzante. In tutte le categorie. Un bene, naturalmente, per la Spagna, un disastro assoluto per il motociclismo in generale. Ma è così, non ci si può fare niente e sarà così per molti anni. Intanto, in MotoGP siamo sempre nelle mani di Valentino Rossi, perché Andrea Dovizioso è alle prese con una Ducati tutt’altro che competitiva, Andrea Iannone è al debutto e anche lui è limitato dalla moto, gli altri – Danilo Petrucci e Claudio Corti – guidano delle CRT e nulla possono.


SFIDA LORENZO-PEDROSA

Dopo le prime libere, però, un successo di Valentino sembra al quanto difficile, tanto che lo stesso Rossi ha dichiarato: «Qui Lorenzo e Pedrosa sono i favoriti: sarebbe importante riuscire a stargli vicino». C’è il tempo per ridurre il distacco, comunque, ma al momento i due spagnoli hanno qualcosa in più.
«Sono molto contento per la prima posizione, anche se dobbiamo migliorare un po’ sulla distanza. Ho girato solo con le morbide, ma la scelta della gomma posteriore non è ancora stata fatta: siamo tutti molto vicini» dice Lorenzo, che però, per una volta, non ha il miglior passo gara: Cal Crutchlow e Dani Pedrosa sono messi leggermente meglio di lui.
«Mi sento bene sulla moto, ma bisogna ancora lavorare sull’assetto per migliorare il ritmo, qui ancora più importante che in altri circuiti. La scelta della gomma posteriore sarà una delle chiavi della gara: al momento la soffice sembra la soluzione migliore, ma potrebbe calare troppo nel finale» è l’analisi del rivale della Honda, per il momento davanti al compagno di squadra in entrambi i turni.


MARQUEZ MIGLIORA

Marquez sul singolo giro non è lontano, ma il passo è più lento, più o meno in linea con quello di Rossi.
«Abbiamo iniziato con la base dei test di Jerez – spiega il vincitore di Austin -, ma la moto scivolava troppo sul posteriore. Abbiamo fatto un grande cambiamento nelle geometria della moto e abbiamo fatto un buon passo in avanti: bisogna continuare su questa strada. Domani si andrà più veloci, bisogna riuscire a tenere il passo: qui vanno molto bene Pedrosa e Lorenzo, ma anche Rossi e Crutchlow sono competitivi. Su questa pista con la MotoGP devi essere molto preciso, perché se fai un errore non riesci più a recuperare: la moto deve migliorare, ma anch’io devo guidare in modo un po’ differente».