MotoGP. Jerez 2016. I commenti dei protagonisti dopo le FP2

MotoGP. Jerez 2016. I commenti dei protagonisti dopo le FP2
Giovanni Zamagni
Bene Jorge Lorenzo e Marc Marquez, benino Maverick Vinales, all’inseguimento Andrea Dovizioso e Andrea Iannone: in estrema sintesi, ecco come sono andate le libere di alcuni dei protagonisti
22 aprile 2016

LORENZO (1° in 1’39”555): “FACCIO LA DIFFERENZA CON IL TALENTO”

«Abbiamo iniziato con un po’ di problemi, specie per la poca tenuta della gomma posteriore e per la gestione elettronica. La squadra, poi, ha lavorato al meglio e nelle FP2 la situazione era decisamente migliorata, la moto si riusciva a guidare bene. Ho usato una differente strategia rispetto ai miei avversari: io sono partito con le gomme usate del mattino e le ho cambiate nel finale. Ecco, quindi, che i distacchi non sono veritieri, è difficile fare delle reali valutazioni, ma sicuramente ho un buon passo e mi sento bene con la moto, le sensazioni sono positive. Nel T4 faccio una grande differenza? Si adatta al mio stile di guida, con il mio talento riesco a essere particolarmente efficace nei curvoni da quarta, mentre fatico di più nelle altre. Oggi ho usato anche il telaio 2016 (quello con il tappo del serbatoio nel codone, NDA) e domani faremo ulteriori verifiche. Con queste gomme più dure di carcassa devi essere molto dolce nella guida, nel gestire il gas: credo che il pilota conti molto».


MARQUEZ (2° in 1’39”900): “BISOGNA PRENDERE LE MISURE ALLA PISTA”

«Devo un po’ cambiare lo stile di guida in frenata, stacco ancora troppo profondo e con le Michelin non va bene. Qui, anche nel 2015, avevamo avuto tanti problemi con la gomma posteriore e credo che dobbiamo capire un po’ meglio questo circuito, bisogna trovare un assetto più adatto alle piste europee: non a caso, nelle FP1 ho faticato, ma la squadra ha reagito bene e nelle FP2 abbiamo migliorato tanto. Nelle FP1 abbiamo anche avuto un piccolo problema con un motore: per sicurezza l’abbiamo sostituito e lo mandiamo in Giappone per accertamenti».
 


MAVERICK VINALES (6° in 1’40”448): “PROVATO TANTISSIMO”

«L’aspetto positivo è che abbiamo provato tantissime soluzioni e che Aleix (Espargaro, NDA) è stato veloce: significa che il potenziale è buono. Sono sesto, senza aver provato a fare un giro veloce: anche questo è un aspetto positivo».


ANDREA DOVIZIOSO (7° in 1’40”737): “POCO GRIP SUL POSTERIORE”

«Sicuramente non siamo stati velocissimi, ma aspetterei domani prima di dare un giudizio. La gomma anteriore, la 34 come quella che usano tutti gli altri, si sta comportando bene, ma siamo nei guai con la gomma posteriore, è molto difficile da gestire. Ma è così per tutti: con le coperture usate i più forti faticano a girare in 1’40”3-1’40”4 e noi non siamo così lontani. C’è margine di miglioramento e anche qui, come ormai succede su tutte le piste con le Michelin, è come ricominciare da zero. Sicuramente le gomme stanno condizionando i GP, ma è così per tutti: con le Bridgestone, dopo tanti anni, sapevamo come gestire le differenti situazioni, adesso ci vuole un po’ più di pazienza. Questa è una pista piccola e lenta, bisogna tagliare tanto la potenza: bisogna lavorare. Barbera quarto con la GP14.2? Lui è sempre molto veloce nel giro secco, ha un bel talento e fa linee particolari, ma essere efficaci in gara è un’altra cosa».
 


IANNONE (11° in 1’41”017): “DEVO MODIFICARE MOTO E STILE”

«Non è stata una giornata positiva, abbiamo faticato dall’inizio e non siamo riusciti a migliorarci. Non abbiamo grip, non abbiamo la giusta fiducia per essere più veloci. Abbiamo provato a fare dei grandi cambiamenti, ma i progressi sono stati piccoli e, oltretutto, in aree che non ci aspettavamo. Dobbiamo riflettere un attimo, capire dove agire al meglio, provare ad adattare moto e pilota: devo cambiare un po’ stile e linee. Per il mio stile, se mi togli grip al posteriore mi levi la vita».

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