MotoGP. Inizia il periodo cruciale con sei gare in otto settimane

MotoGP. Inizia il periodo cruciale con sei gare in otto settimane
Giovanni Zamagni
Con il GP di Catalunya, in programma domenica 5 giugno sulla spettacolare pista del Montmelò si entra nel vivo del campionato. E' tempo di bilanci e pronostici | G. Zamagni
30 maggio 2011

Punti chiave


Insomma, tra giugno e luglio il mondiale dovrebbe prendere una fisionomia precisa, con una maggiore chiarezza dei valori in campo. Fino a oggi è stata la Honda a dominare - tre vittorie in quattro GP -, ma in testa al campionato c'è Jorge Lorenzo con la Yamaha. Il campione del mondo ha 78 punti, 12 in meno rispetto al 2010, quando era al comando grazie a due vittorie e due secondi posti. Quest'anno Lorenzo si deve accontentare - si fa per dire, naturalmente - di un solo successo (in Spagna) e di tre podi, con un quarto posto a Le Mans piuttosto preoccupante, perché poche volte lo si è visto così in difficoltà.


CONFRONTO TRA 2010 E 2011

Continuando con il paragone con la passata stagione, si vede che Dani Pedrosa ha più o meno gli stessi punti - 61 contro 65 - ottenuti sempre grazie a una vittoria e tre podi complessivi, ma sulla classifica di Dani pesa moltissimo lo "zero" del GP di Francia causato dalla caduta al 18esimo giro per il contatto con Marco Simoncelli. Il pilota del team Gresini, uno dei grandi protagonisti del 2011, ha raccolto un punto in meno rispetto all'anno scorso, quando era in grande difficoltà: una conferma, anche dai numeri, che ancora il Sic non riesce a concretizzare il suo talento. Ma è sempre velocissimo e può diventare una delle variabili fondamentali per l'assegnazione del titolo.

Otto punti in meno anche per Andrea Dovizioso (50 contro 58), anche se la posizione in classifica (quarto) è invariata: ma nel 2010 Andrea aveva conquistato tre podi, quest'anno uno solo, perché quest'anno il livello è molto più alto che in passato. Per Valentino Rossi 14 punti, una vittoria e un podio in meno, mentre il suo compagno di squadra Nicky Hayden ha curiosamente gli stessi punti (39) del 2010. Complessivamente, i grandi della MotoGP hanno perso 39 punti, tutti praticamente conquistati da Casey Stoner, che ha ben 42 punti in più del 2010. L'australiano, tra l'altro, è l'unico ad aver già vinto due volte in questa stagione e senza lo "zero" di Jerez, causato dall'errore di Rossi, adesso sarebbe probabilmente in testa al campionato.
La lotta per il titolo sembra ristretta a tre piloti, con Lorenzo più regolare, Stoner più veloce e Pedrosa penalizzato dagli infortuni: senza la frattura della clavicola destra, il mio favorito sarebbe proprio Dani, ma sarà fondamentale vedere come lo spagnolo reagirà all'ennesimo incidente della sua carriera.


ROSSI - DUCATI

Dopo il primo podio conquistato a Le Mans, Valentino ha provato la Ducati 1000 del 2012 al Mugello e sembra più ottimista per il proseguo della stagione. "Abbiamo iniziato a Valencia a fine 2010 - dice il campione di Tavullia - che eravamo ultimi staccati di 1"8, un po' a causa delle mie condizioni fisiche e un po' per la messa a punto della moto, ma adesso siamo più vicini, anche se c'è ancora molto da fare".
L'analisi dei dati, però, dice che dal Qatar alla Francia è cambiata la posizione al traguardo, ma non il distacco. Vediamo nel dettaglio. A Losail, Rossi ha conquistato il nono posto in prova a 1"500 dalla pole, chiudendo il GP settimo a 16"431; a Jerez era 12esimo in prova a 1"428 e quinto in gara a più di un minuto (ma è caduto); all'Estoril nono a 1"110 in qualifica e quinto a 16"555 al traguardo; un altro nono posto in prova a Le Mans a 1"053, terzo sotto la bandiera scacchi a 14"564.

Insomma, i numeri non confermano grandi miglioramenti, ma ci sono quattro motivi per pensare che da qui in poi Rossi e la Ducati potranno essere competitivi.
1) La GP11 è una moto particolare, sicuramente molto diversa dalle giapponesi e quindi richiede tempo per essere capita: inevitabilmente, però, da qui in poi l'affiatamento tra Valentino e la Desmosedici non può che migliorare;
2) Il nuovo telaio, che ha debuttato ufficialmente a Le Mans, sembra avere un buon potenziale, ma deve ancora essere messo a punto: anche sotto questo aspetto i margini di miglioramento sono ampi;
3) A Barcellona debutterà il nuovo motore, che dovrebbe garantire un'erogazione della potenza più dolce, secondo le richieste di Valentino;
4) Da qui in avanti, Rossi dovrebbe essere finalmente a posto fisicamente e la guida non sarà più condizionata dall'infortunio alla spalla destra, come è successo nella prima parte della stagione.
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