MotoGP. Gigi Dall’Igna: “Vinci col metodo e se rischi un po’ di più”

MotoGP. Gigi Dall’Igna: “Vinci col metodo e se rischi un po’ di più”
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Il direttore generale di Ducati Corse parla dei successi del 2022 e del metodo vincente, del gruppo di lavoro, delle sue soddisfazioni e della svolta di Pecco Bagnaia. Le MotoGP sono brutte? Sono bellissime, dice Gigi, per ciò che riescono ad esprimere…
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
16 novembre 2022

Gigi Dall’Igna è appena tornato da Mandalika dove ha festeggiato con il team Aruba il titolo SBK di Alvaro Bautista. Lunedì il viaggio di rientro, martedì in Ducati per una giornata fitta di riunioni. Lo sento nel primo momento libero, alla sera. Complimenti grande Gigi: il cerchio si chiude come dici tu, si chiude un ciclo iniziato in Ducati nel 2014. A proposito, pensavi di far prima per il titolo MotoGP?

“Onestamente sì, nella mia testa pensavo di far prima, quando sono venuto in Ducati. Ma vincere il titolo della MotoGP è difficile, questo è fuori di dubbio”.

Oggi nella classe al top sembra di vedere un bel vantaggio tecnico di Ducati e dei costruttori europei in generale rispetto a quelli giapponesi. Questione di metodo?

Sì può essere che sia anche il metodo, che sia la nostra mentalità: che ci porta qualche volta a rischiare di più.

Una annata straordinaria: arriva tutto insieme, i due titoli piloti di Pecco Bagnaia e di Alvaro Bautista, i titoli costruttori…

Ma quello SBK non è ancora finito, ancora non si può dire. Domenica prossima si decide: certo, abbiamo 49 punti di vantaggio su 62, e basterà farne qualcuno. Ma fino a che non si è vinto...

Innovatore, motivatore, guastatore …di feste. Cosa ti piace di più?

Innovatore mi piace, perché comunque mi piace sviluppare cose nuove e ragionare in maniera diversa. Ma non solo dal punto di vista tecnico, anche gestionale, alla fine. Però mi piace sicuramente anche la definizione di motivatore: gestire le persone è una delle cose più difficili che uno deve fare e riuscirci è qualcosa di bello. E onestamente mi piace anche perché l’ho fatto con persone diverse, l’ho fatto un po’ in Aprilia e l’ho fatto qua in Ducati. E’ un po’ come quando l’allenatore di calcio vince soltanto con una squadra: può essere l’allenatore, ma può essere anche la squadra… Averlo fatto invece con persone diverse mi dà un po’ di soddisfazione in più.

Guastatore, dico io, perché nell’andare a scoprire nuove strade e poi vedere le facce che fanno gli altri un po’ di gusto forse c’è, o no?

Sì sì, c’è (e ride), ma questo fa parte un po’ dell’innovatore...

Si dice che la moto diventa bella quando vince. Queste MotoGP sono ordigni, anche spettacolari, ma restano moto brutte. O no?

Per me sono bellissime, meravigliose… Ma, a parte gli scherzi, è chiaro che non puoi ragionare sull’estetica: in MotoGP fai solo ed esclusivamente quello che serve per andare più forte. E alla fine quello che questa moto trasmette, quello che capisci che c’è dietro… Me la rende bella! Certo, la bella moto sportiva made in Italy non era quella, ma se devi guardare la moto bella devi andare sulle moto di serie, che sono moto fatte per affascinare, belle da vedere oltre che da guidare.

A proposito di bellezza, la giornata più bella di questo 2022?

Il momento più importante, Silverstone: lì Pecco non era il più veloce, c’erano piloti più veloci di lui, ma ha vinto lui e forse è stata la prima volta che faceva qualcosa del genere. Normalmente vinceva le gare quando era più veloce degli altri, lì invece ha gestito la gara con maturità, con intelligenza e da vero campione. Perché solo i campioni riescono a vincere gare dove non sono più veloci. Dal punto di vista della bellezza, della gioia e dell’emozione dico l’ultima gara di Valencia: proprio bella, dove c’è stata la gioia di stare insieme a tutte le persone… tutte no, molte purtroppo erano a casa… Diciamo tante delle persone che sono state importanti per raggiungere questo risultato. E’ stata veramente una gioia e una emozione incredibile.

Questi otto anni di GP: non tutto rose e fiori. Si può dire alla fine che il sorriso premia?

E’ fuori di dubbio, incazzarsi non serve proprio a nulla e anzi, qualche volta ti porta anche sfortuna...

Per i piloti adesso c’è un po’ di tregua. Per voi invece non si si parla ancora di vacanze…

In questo periodo c’è un bel po’ di lavoro da fare, dovrò aspettare Natale per farmi qualche sciata. Ora dobbiamo impostare le moto del 2023. E’ il momento di fare quel lavoro lì, dove ci si gioca tutto: dove vanno prese le decisioni, dove si fano le prove di durata di tutti i componenti al banco, per quanto riguarda il motore…. E’ un momento molto importante…

A te piace innovare, ma dimmi la verità: il camper della famiglia Dall’Igna è completamente di serie o hai modificato un sacco di cose?

Diciamo (ride) che è quasi tutto di serie, qualche modifica per stare un po’ più comodi dentro, sì, ce la siamo concessa. Però niente di performante, giusto per comodità.