MotoGP: dieci eventi negativi (e decisivi) del 2020

MotoGP: dieci eventi negativi (e decisivi) del 2020
Giovanni Zamagni
Vengono presi in considerazione solo gli episodi sportivi: quello più importante, che ha conseguenze devastanti sul campionato (e non solo) è naturalmente l’infortunio di Marc Marquez a Jerez1. Pesante anche la caduta di Rins in Q1 nello stesso GP, decisive quelle di Marini a Le Mans e di Lowes a Valencia
3 gennaio 2020

Dieci eventi (sportivi) che hanno cambiato la storia di un GP, o, addirittura, in qualche caso, dell’intero 2020. Come spesso accade, gli episodi negativi sono legati a cadute, più o meno clamorose. Ma non solo.

1. GP Spagna, caduta Marquez

E’ naturalmente, purtroppo, il momento decisivo di questa stagione: la caduta di Marc Marquez a Jerez1 dopo una grandissima rimonta; l’infortunio alla spalla destra; l’operazione; i medici che lo dicheranno “fit”, idoneo a correre; il ritorno in pista dopo cinque giorni e tutto il resto che ben sappiamo. Un evento che decide il 2020, forse anche il futuro dell’otto volte campione del mondo.

2. GP Spagna, infortunio Rins

Jack Miller cade nel finale delle Q2 e un attimo dopo, nello stesso punto, scivola anche Alex Rins. Il rischio è grande, ma, fortunatamente non accade il peggio. Il pilota della Suzuki, però, si fa male: lussazione della spalla destra. Un infortunio che lo condiziona per tutta la stagione e che può essere considerato fondamentale anche per il campionato.

3. Motori Yamaha

I problemi alle valvole dei motori Yamaha hanno avuto un peso importante sulla MotoGP 2020. Intanto per le rotture, soprattutto quella che ha tolto di gara Franco Morbidelli a Jerez2: Franco è quarto al 17esimo giro a 0”6 da Valentino Rossi, quando deve parcheggiare la sua M1 a bordo pista.

Sempre a causa del motore, Maverick Vinales è costretto a partire dalla corsia box a Valencia1: il suo campionato era ormai compromesso, ma questo evento mette definitivamente la parola fine sulle speranze iridate. Non solo: per scongiurare altre rotture, in Yamaha devono limitare il numero dei giri, con conseguenze sulla potenza massima, ma anche sull’erogazione. In definitiva, sulle prestazioni in generale.

4. GP Francia, caduta Marini

Dopo una bella vittoria in Catalunya, Luca Marini arriva a Le Mans con 20 punti di vantaggio su Enea Bastianini: è in grande forma, sembra non avere avversari per il mondiale. Ma nelle FP1 del GP di Francia, Luca perde il controllo della sua Kalex sul bagnato e finisce rovinosamente a terra: per cinque GP, per diversi motivi, Marini non trova il ritmo, raccogliendo solamente 26 punti. E perde il campionato.

5. GP Europa, caduta Lowes

Dopo tre vittorie consecutive, Sam Lowes sembra imbattibile: a tre GP dalla fine ha sette punti di vantaggio su Enea Bastianini e 23 su Luca Marini. In gara parte non benissimo dalla prima fila, ma al decimo giro è già secondo alle spalle di Marco Bezzecchi in fuga. I suoi rivali per il titolo sono dietro, ma Sam non si accontenta, vuole vincere ancora: recupera decimi, ma al 16esimo giro, quando è a meno di mezzo secondo da Bezzecchi, perde il controllo e finisce a terra. Una scivolata decisiva sul campionato, che in qualche modo causa anche quella nelle prove del GP successivo, nella quale, purtroppo, Lowes si fa male alla mano destra.

6. GP Catalunya, caduta Rossi

A nove giri dal termine, Valentino Rossi è a 0”7 da Fabio Quartararo, al comando dal primo giro. Rossi spinge, crede nella vittoria: al 13esimo giro è a 0”866 da Quartararo; al 14esimo è a 0”703; al 15esimo passa sul traguarda 771 millesimi dopo il rivale. Ma alla seconda curva del 16esimo passaggio, Valentino perde il controllo della sua Yamaha e la possibilità di tornare sul gradino più alto del podio.

7. GP Emilia Romagna, caduta A. Espargaro

Franco Morbidelli, splendido vincitore la settimana precedente, è ottavo sullo schieramento di Misano2; parte male, si trova nel “gruppone” e viene coinvolto (involontariamente) nella caduta di Aleix Espargaro. Riparte ultimo e rimonta fino alla nona posizione, mettendo in mostra una buona velocità: senza questo inconveniente, non per colpa sua, avrebbe potuto finire sul podio.

8. GP Emilia Romagna, caduta Bagnaia

Pecco Bagnaia domina, va al comando al sesto giro, arriva ad avere quasi un secondo e mezzo di vantaggio. Poi Maverick Vinales si avvicina un po’, ma il vantaggio rimanete grande, oltre il secondo: ha la vittoria in pugno. Ma al 21esimo giro (su 27) cade apparentemente senza spiegazione, regalando il successo a Vinales.

9. GP Portogallo, Q1 Arbolino

Dopo aver vinto a Valencia2, Tony Arbolino arriva in Portogallo a 11 punti da Albert Arenas, capo classifica del mondiale. Un distacco non facile da colmare, ma nemmeno impossibile: Arbolino deve mettere pressione allo spagnolo. Ma in Q1, inconcepibilmente, Tony pasticcia, rallenta quando sta facendo un ottimo tempo e chiude solo 13esimo, che vale il 27esimo posto sullo schieramento di partenza. In gara, Arbolino fa una gran rimonta, arriva quinto al traguardo e a soli quattro punti da Arenas, in grande difficoltà. Quelle Q1 pesano moltissimo sulla classifica finale.

P.S. So già che qualcuno obietterà che il momento decisivo è stato quello legato al Covid-19, con Tony Arbolino costretto a perdere Aragon1 per aver viaggiato con un passeggero positivo e, di conseguenza, messo forzatamente in quarantena. Ma questo non è un evento sportivo.

10. GP Francia, rottura Ducati Miller

Jack Miller sta andando forte sul bagnato di Le Mans, ma al 19esimo giro, mentre è terzo a soli 0”4 da Danilo Petrucci, la sua Ducati si ammutolisce e l’australiano è costretto al ritiro. Un inconveniente tecnico che incide sul finale: Miller poteva conquistare il suo primo successo con la DesmosediciGP.

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