MotoGP 2019. Bernardelle: "Il rettilineo del Mugello non si tocca"

MotoGP 2019. Bernardelle: "Il rettilineo del Mugello non si tocca"
  • di Giulio Bernardelle
Il nostro Ing. Bernardelle rimette nelle mani dei piloti la responsabilità di gestire il gas sul dosso del Mugello. Ma rilancia sulla sicurezza: "pensiamo al peso piuttosto"
  • di Giulio Bernardelle
31 maggio 2019

Dopo aver raccolto le dichiarazioni dei piloti, abbiamo chiesto anche al nostro Ing. Bernardelle cosa ne pensa del dibattito che accompagna da qualche anno in famigerato dosso del rettilineo del Mugello. Giulio già ne aveva parlato nella puntata dei "Segreti della pista", ma visto l'interesse suscitato abbiamo approfondito l'argomento.

 

Il rettilineo del Mugello oltre ad essere molto lungo segue ancora la morfologia della zona sulla quale il tracciato è stato costruito e sulla quale non si è mai intervenuti in modo significativo. Se si scorre indietro negli anni, si potrà vedere che sono state adeguate più che altro le vie di fuga mentre la pista è da sempre appoggiata sulle splendide colline toscane alle quali si devono le notevoli differenze altimetriche del tracciato. E’ il bello di questa come di tutte le piste antiche, i cui tracciati venivano disegnati copiando quello che offriva il territorio, senza pesanti interventi di adattamento. Personalmente, ritengo che, al netto delle vie di fuga che sono assolutamente un requisito di sicurezza indispensabile soprattutto per i tracciati dedicati alle moto, sia giusto così e quindi non sono assolutamente favorevole ad interventi di modifica pesante.

Lo scollinamento di quello che è uno dei rettilinei più famosi del Mondiale MotoGP metteva già un certo grado di soggezione ai piloti quando si correva con le 500 a 2 tempi da 190CV a fine anni ’90; allora le moto migliori al Mugello passavano di poco i 310km/h… Adesso con le MotoGP da 280CV che passano a 350km/h ai piloti transitare lì farà ancora più impressione. E’ chiaro che se la crescita delle prestazioni motoristiche dovesse proseguire ancora in modo significativo diventerà sempre più difficile transitare su questo punto della pista in pieno. Non ritengo però che per questo ci debba essere un intervento di modifica della pista toscana. Sta ai piloti la gestione della velocità, come in qualsiasi altro punto di ogni tracciato.

Ne approfitto, invece, per suggerire di spostare la discussione su un altro argomento che incide molto di più sulla sicurezza dei piloti. A mio avviso sarebbe necessario intervenire a livello regolamentare per diminuire il peso minimo ammesso per le moto in gara: nonostante tutto il progresso che c’è stato in termini di sicurezza, l’impatto della moto con il pilota resta la cosa più pericolosa che si può verificare in caso di incidente. Le MotoGP attuali sono molto più veloci di qualche anno fa, sia in curva che in rettilineo, per questo se fossero più leggere potrebbero risultare ancora meno pericolose per i piloti.