MotoGP. Bandiere gialle a Jerez: dal GP di Andalusia nuove regole e pesanti sanzioni a chi non rallenta

MotoGP. Bandiere gialle a Jerez: dal GP di Andalusia nuove regole e pesanti sanzioni a chi non rallenta
  • di Emanuele Pieroni
Loris Capirossi è stato chiaro: "Ci sono piloti che ignorano le bandiere gialle, non possiamo più permetterlo. Il regolamento non cambia, ma controllo più rigido e sanzioni più severe"
  • di Emanuele Pieroni
24 luglio 2020

Lnuove regole sulle bandiere gialle di cui vi abbiamo anticipato ieri nel PreGP con Nico e Zam non riguardano specificatamente la loro disciplina, bensì un inasprimento delle sanzioni per quei piloti che continueranno ad ignorarle. A tal proposito, questa mattina, anche Loris Capirossi è stato molto chiaro: “Il regolamento non è stato modificato, è stato solo un po’ inasprito. Settimana scorsa troppe cadute con bandiere gialle. A tutti quelli che passeranno sul traguardo con bandiere gialle lungo la pista verrà cancellato il tempo. In ogni caso, non c’è necessità di spingere. Le bandiere sono posizionate in tanti punti della pista: siamo sicuri che sono ben visibili e quindi devono essere rispettate”. 

Nello specifico, i piloti dovranno chiudere il gas già alla prima bandiera gialla e non più alla seconda, il tempo effettuato in presenza di segnalazione sarà comunque cancellato e si potrà tornare a spingere solo dopo aver attraversato il tratto pericoloso in seguito alla segnalazione con bandiera verde. 

Le reazioni dei piloti

I piloti, però, hanno qualche dubbio in più circa la visibilità delle bandiere gialle. E di questi dubbi si è fatto portavoce Valentino Rossi: “Capisco - ha detto - che vogliono più sicurezza e attenzione da parte dei piloti. Sono preoccupati perché tante volte si sono visti i piloti spingere anche con le bandiere gialle, come è successo per esempio con Miller e Rins. Ma spesso non le vediamo, le bandiere gialle sono molto lontane. Bisogna trovare un modo migliore per riuscire a vederle”.

Parole, quelle di Rossi, condivise anche da molti altri del circus, con Fabio Quartararo che, invece, si preoccupa di come cambieranno le cose per i piloti: “Forse - ha affermato il francese - con le bandiere gialle bisognerà cambiare strategia in FP3 e in QP: capire bene per non trovare una bandiera gialla nell’ultimo giro”.

Andrea Dovizioso, invece, sceglie come sempre la linea del pragmatismo, chiedendo di poter scindere le varie situazioni. “Come sempre è complicato - ha detto commentado le novità introdotte - Sarà un peccato perdere un giro buono, ma è ok se è per condizioni di sicurezza. Io credo che bisognerebbe dividere le cose: se un pilota o una moto è in una posizione critica, ok rallentare, altrimenti ha poco senso. Capisco che non è facile distinguere le situazioni”.

Ancora più netto il compagno di squadra di Dovizioso, Danilo Petrucci, che non ci ha girato troppo intorno. "Non siamo d'accordo - è stata la sua sentenza - E’ chiaro che la sicurezza è fondamentale, ma ci sono tanti dubbi. Qualcuno potrebbe farlo di proposito: fare il tempo e fare finta di andare lungo, per bloccare tutti quelli dietro, come è successo per esempio nella F.1 a Monaco in passato. Magari uno rischia di non poter fare nemmeno un giro valido: bisognerà non buttar via nessun giro buono, ma non tutto dipenderà da noi. Hanno paura di quello che è successo sabato, quando Miller ha rischiato di essere colpito dalla moto di Rins. Se il tempo durante la bandiera gialla viene cancellato, vieni anche penalizzato con una entità a descrizione del singolo episodio”.

Serafico, infine, Franco Morbidelli: "Bisogna rallentare, sia in prova, sia in qualifica, sia in gara se queste sono le regole". Inutile starsi a chiedersi, secondo il portcaolori Petronas, quindi se le nuove decisioni sono giuste o meno.

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