MotoGP. Argentina 2016. Lo sapevate che...?

MotoGP. Argentina 2016. Lo sapevate che...?
Giovanni Zamagni
Che in Spagna cala la popolarità di Rossi? Che è in corso una lotta tra team e media per togliere i pannelli che nascondono le moto nei box? Che se Lorenzo andrà in Ducati non potrà portarsi i suoi tecnici?
4 aprile 2016

CONFRONTO 2016/2015

Ecco il confronto dopo 2 gare tra i punti realizzati da alcuni piloti nel 2016 e nella passata stagione.

Marquez 41/36 (+5); Rossi 33/41 (-8); Pedrosa 27/10 (+17); Lorenzo 25/26 (-1); Dovizioso 23/40 (-17); Vinales 10/9 (+1); Iannone 0/27 (-27).

 

CONFRONTO IN CASA

Ecco invece il confronto tra compagni di squadra o di moto: chi è arrivato più volte davanti in gara nei primi 2 GP della stagione (tra parentesi il confronto in prova)

Lorenzo/Rossi 1/1 (1/1); Marquez/Pedrosa 2/0 (2/0); Dovizioso/Iannone 1/0 (1/1); Vinales/A.Espargaro 1/1 (2/0); Smith/P.Espargaro 0/2 (0/2); Bautista/Bradl 1/1 (1/1).

 

MOTO2 IN QATAR: ECCO COSA E’ SUCCESSO

Il caos in partenza della Moto2 nel GP del Qatar non è stato causato – stando alla direzione gara – da un problema al semaforo: è stato un semplice sbaglio di tanti piloti insieme. Ma perché Franco Morbidelli e Sandro Cortese non sono subito stati penalizzati con un “ride trough” come è accaduto agli altri sei protagonisti? Dalla direzione gara confermano che c’è stato un problema con le telecamere e loro possono fare affidamento solo su quelle specifiche per individuare una partenza anticipata, non possono quindi usare quelle che tutti noi vediamo in televisione. Solo dopo il quinto giro il problema è stato risolto e a quel punto è stata individuata la scorrettezza di Morbidelli e Cortese: per regolamento, però, dopo il quinto giro non si può più punire con un ride trough, ma bisogna infliggere 20 secondi di penalizzazione. Tutto chiaro, finalmente. Ah, no, manca una cosa: perché si è aspettato l’ultimo giro per comunicare la penalizzazione? Su questo, nessuno risponde…
 


DUCATI: CHI VIENE NON SI PORTA LA SQUADRA

Negli ultimi giorni le quotazioni di Lorenzo in Ducati sono in grande crescita: adesso sono in molti a ritenere che il campione del mondo lascerà la Yamaha. Se così sarà, difficilmente Lorenzo avrà al suo fianco Ramon Forcada, il bravissimo capo tecnico che lo segue dal 2008, ovvero dal debutto in MotoGP. L’ingegnere Gigi Dall’Igna, infatti, è deciso sull’argomento: chiunque verrà in Ducati, dovrà lavorare con i tecnici già in forza a Borgo Panigale. Pare sia stato proprio questo il principale ostacolo a una possibile trattativa con Marquez: contattato durante l’inverno, lo spagnolo della Honda avrebbe posto come prima condizione quello di avere la squadra al suo fianco, ma avrebbe trovato, su questo argomento, un rifiuto perentorio. Così non si è proceduto oltre. Difficilmente, quindi, questa concessione è stata data a Lorenzo: sempre ammesso che l’abbia chiesta.

 

MARQUEZ: CALA IL POTERE CONTRATTUALE

Se effettivamente Lorenzo andrà in Ducati, Marc Marquez non avrà più alcuna alternativa e, di conseguenza, calerà il suo potere contrattuale. D’accordo, la Honda ha bisogno di un campione come Marquez, ma a questo punto ha il coltello dalla parte del manico, perché Marc non può che prolungare il contratto con la HRC. Tra l’altro, l’immagine dello spagnolo ha subito un indubbio ridimensionamento: comunque la si veda, non è più il pilota amato da tutti universalmente, il naturale sostituto di Valentino Rossi anche sotto questo aspetto. Insomma, Marquez ha sempre un grande potere, guadagnerà sempre tanti soldi (meritati), ma il suo ingaggio potrebbe lievitare meno di quanto sperato dal manager Emilio Alzamora. Per quanto riguarda Dani Pedrosa, se il suo rendimento sarà quanto meno accettabile, verrà riconfermato per mancanza di valide alternative.

 

I PANNELLI DELLA DISCORDIA

E’ in corsa un braccio di ferro tra organizzatori e squadre: si vorrebbero vietare, o quanto meno limitare, i pannelli che vengono posti davanti alle moto quando i meccanici tolgono la carenatura e lavorano su ciclistica e motore. Gli organizzatori vorrebbero far vedere tutto in televisione (per la gioia degli appassionati e del nostro ingegnere Giulio Bernardelle), consentendo di mettere i pannelli solo quando i meccanici devono lavorare sulla moto dopo una caduta. I team, però, rispondono che se bisogna lavorare sulle parti segrete della moto, indipendentemente da una caduta, nessuno vuole far vedere agli altri i propri segreti. Per il momento i pannelli vengono mantenuti: vedremo cosa accadrà nel proseguo della stagione.
 


ROSSI: POPOLARITA’ IN CALO IN SPAGNA

Secondo un sondaggio effettuato su 30.000 spagnoli da “Personality Media”, una società che si occupa di indagini sui personaggi famosi, l’indice del “valore dell’immagine” di Rossi in Spagna sarebbe sceso da 7,2 a 4,7, mentre quella di Marquez sarebbe salita a 7,4. Secondo Personality Media sarebbe la prima volta che la popolarità di Valentino in Spagna sarebbe in calo dopo 10 anni di crescita costante.

 

UFFICIO 46 PER… LA HRC (CON FOTO)

Curiosa assegnazione degli uffici nel paddock: guardate che numero è capitato alla HRC!
 

 

ROSSI/MARQUEZ: PER LA PRIMA VOLTA A FIANCO

Marc Marquez e Valentino Rossi si sono ritrovati per la prima volta seduti uno fianco all’altro (che significa quasi spalla contro spalla) in una conferenza stampa, sabato dopo le prove ufficiali. Fino adesso, tra i due, c’era sempre qualcuno a fare da “cuscinetto”, ma avendo conquistato rispettivamente il primo e il secondo tempo in QP, questa volta non hanno potuto evitare di stare vicini. Come ormai avviene dalla Malesia del 2015, i due si sono completamente ignorati: nemmeno uno sguardo. Poi, un giornalista spagnolo ha chiesto a Marquez cosa pensava di Rossi. «Valentino è un riferimento per tutti i piloti per tutto quello che ha fatto, ma adesso lo guardo con occhi differenti».

 

LA FRASE DEL GP

Andrea Iannone in versione filosofo: «Le vittorie non vanno cercate, ma costruite. E arrivano quando meno te le aspetti, come l’amore della vita».

 

HOSPITALITY ANCHE NELLE INTERCONTINENTALI

Fino al 2015, nel GP fuori dall’Europa, non c’erano le hospitality che siamo abituati a vedere nel paddock di una gara nel vecchio continente: i team si arrangiavano allestendo in qualche modo i piccoli uffici prefabbricati che venivano loro assegnati. Da quest’anno, però si cambia: Ducati e Yamaha (ma lo faranno anche altri) hanno preparato due hospitality – grandi più o meno come quelle di 5 anni fa in Europa – che viaggiano via nave nelle gare extraeuropee. Quindi, per intenderci, l’hospitality Ducati presente in Argentina verrà poi spedita in Australia, mentre ad Austin ce ne sarà un’altra già montata, che poi verrà spedita in Giappone.

 

IO L’AVEVO DETTO

Maurizio Bruscolini (giornalista), 19 marzo 2016: «A questo punto è scontato che verrà (Petrucci, NDA) sostituito da Stoner (…). Per altro è stato proprio Paolo Campinoti, il proprietario di Pramac l’artefice del ritorno di Casey in Ducati. Per cui fate due più due…». Due più due fa 51, il numero di Michele Pirro.

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