MotoGP 2023. GP d'Australia. ESCLUSIVA - Jorge Martin: “Cinque GP come cinque finali”

MotoGP 2023. GP d'Australia. ESCLUSIVA - Jorge Martin: “Cinque GP come cinque finali”
Giovanni Zamagni
A cinque gare dal termine, con 185 punti da assegnare, il pilota del Team Pramac si sta giocando il titolo. Quali sono le sue emozioni? Quali i suoi punti forti e deboli? Quali quelli di Francesco Bagnaia, il suo primo avversario? Quali le aspettative per i prossimi GP? Lo racconta in esclusiva a Moto.it
19 ottobre 2023

Phillip Island - Jorge Martin è veloce in pista come nelle interviste: parlare con i giornalisti non è esattamente il suo momento preferito. Diciamo che è uno sbrigativo, non entra troppo nel dettaglio, ma chiacchierare con lui è super piacevole. E appena ti vede, ti mette a tuo agio: “Ciao “tio”, come stai?” ti dice subito. “Tio”, letteralmente, significa zio, ma viene più spesso utilizzato in modo generico per riferirsi a un amico, in un gergo molto colloquiale.

Si può iniziare. Come faccio spesso nei miei podcast con il pilota parto dai numeri: nella sua carriera, Martin ha disputato, secondo le statistiche della Dorna, 148 GP nelle tre categorie del mondiale, vincendone 14, per un totale di 43 podi, 32 pole e un titolo mondiale in Moto3.

Allora “tio”, sei soddisfatto dei tuoi numeri?

“Sì dai, non è male. Certo, si poteva vincere qualche gara in più, ma è andata così”

In Moto2, potevi vincere di più?

“Anche in MotoGP, per esempio l’ultima gara in Indonesia…”

Già che l’ha nominata: cosa è successo a Mandalika?

“Niente di particolare: ho fatto un piccolo errore, che mi è costato tanto. Meglio non pensarci”

Così hai perso anche la vetta del campionato…

“Sì, si può dire che sono il pilota che è stato meno tempo in testa al campionato: meno di 24 ore”

Io ho una teoria su tante cadute: elettronica, aerodinamica, abbassatori, formato rendono tutto talmente esasperato che è facilissimo commettere un errore. Sei d’accordo?

“Sì, siamo “impiccati” dal primo giro del venerdì: ma a me piace così, amo spingere. Dai tutto per tre giorni, poi puoi riposarti”

Ma è questo che fa commettere tanti errori? Tutti i piloti sbagliano molto.

“Non penso. Si sbagliava anche prima. È vero, però, che stiamo andando molto veloci, proprio perché si spinge fin dal primo giro di venerdì mattina: si rischia di più, perché si è subito rapidi”

Che effetto fa giocarti il titolo con Bagnaia, con il quale sei stato compagno di squadra alla Mahindra, e con Bezzecchi, che ti ha conteso il titolo in Moto3?

“Con Pecco non ho lottato per il mondiale, con Marco sì fino alla penultima gara: per me non cambia, alla fine sono due rivali come altri, non cambierebbe se ci fossero altri due piloti. Devi andare più forte di loro, conta solo quello”

Mancano cinque GP, 185 punti da assegnare: come la vedi?

“È come se fossero cinque finali: dobbiamo provare a essere molto veloci in tutti i GP, come sono riuscito a esserlo in tante gare nel 2023, senza però fare errori come quello dell’Indonesia. Bisogna vincere”

Analizziamo pista per pista, iniziando, naturalmente, da Phillip Island.

“È una di quelle che mi lascia più dubbi, perché qui tanti piloti sono veloci. Anche io lo ero stato nel 2022: avevo conquistato la pole e fatto il primato della pista. Ma qui, più della velocità, conta la capacità di superare e l’anno scorso non riuscivo a farlo. Quando arrivi a una gara, pensi sempre a quello che è successo in passato, se su quella pista sei andato più o meno forte”

Una stella è il minino, cinque è il massimo: quante stelle dai al GP d’Australia?

“3,5”

Poi si va in Thailandia.

“Bella! L’anno scorso andavo molto, molto forte sull’asciutto. Potevo vincere, ma poi è piovuto molto e non sono riuscito a essere competitivo con l’acqua. Ma mi piace molto”

Da uno a cinque?

“Cinque”

Malesia.

“Cinque”

Anche questa?

“L’anno scorso avevo fatto pole e in gara avevo preso 1”2 di vantaggio, stavo spingendo molto per provare a staccare Bagnaia e Bastianini, ma sono caduto al quarto giro. Ma non era come in Indonesia”

Qatar.

“Anche lì ho fatto la pole nel 2022…”

Cinque stelle anche questa?

“No, quattro: ci sono tanti piloti che vanno forte, è più complicato vincere”

Valencia.

“Quello sì che è il gran finale. Pole pure lì nel 2022, e la feci anche nel 2021”

Non mi dire che anche Valencia è cinque stelle…

“Esatto, cinque stelle: sono sempre salito sul podio in MotoGP. Spero di riuscire a fare un altro passo in avanti per vincere”

Ma è una pista adatta per giocarsi eventualmente il titolo?

“Ci sono tante piste difficili per la MotoGP, tipo il Sachsenring, ma a Valencia arrivi a 300 km/h in rettilineo e ci sono un po’ di punti dove superare. Per me è adatta alla MotoGP”

La mia sintesi è questa: tu sei più veloce, Bagnaia più completo. Sei d’accordo?

“Difficile da dire. Sono a 18 punti da lui, siamo molto vicini. Ho fatto 14 GP senza fare un errore: ci sta commetterne uno, fa parte della statistica. Secondo me, anche noi siamo completi”

Qual è il punto forte di Bagnaia?

“Quando è in giornata diventa difficile da battere, anche se io non ero lì con lui nelle sue gare migliori. Quando siamo stati vicini, io sono riuscito a stargli davanti, però quando ha tutto a posto è difficile da battere”

E il punto debole?

“Forse non ha la mia velocità in questo momento, ma va forte”

Il tuo punto debole?

“Me stesso, come si è visto in Indonesia, anche se non sono caduto per eccesso di sicurezza. Sapevo di poter vincere quella gara”

È una MotoGP che ti piace?

“Sì, è molto spettacolare. Forse manca una grande rivalità come quelle del passato. Ma come guida e professionalità dei piloti siamo al massimo livello”

Perché non ci sono più quelle rivalità?

“Forse perché siamo arrivati a un livello di difficoltà tale che rispetti molto il tuo avversario, provi anche a capirlo. In passato questo non accadeva, ma è difficile individuare un vero motivo”

Torniamo a questo campionato: ti aspettavi di essere in lotta per il titolo cinque gare dalla fine?

“Sì, ma non mi aspettavo di arrivare così vicino…”

Ripeti sempre che tutta la pressione è su Bagnaia: lo dici tanto per dirlo, o ci credi veramente?

“Ci credo, è così: è solo il primo anno che lotto per il mondiale, ma non l’obbligo di vincerlo. Ho ancora tanti anni per riuscirci: se non ce la faccio quest’anno, ci riproverò nel 2024”

Come lo vedi Marquez sulla Ducati?

“Non lo so, non ti posso dire niente: lo vedremo in Qatar”

Tu hai una grande rivalità con lui?

“Sì, abbiamo sempre avuto dei momenti complicati tra di noi. Però ancora non siamo riusciti a lottare per lo stesso obiettivo”

Batterlo ti dà più gusto?

“È uno dei più grandi della storia: vedere i suoi dati sarà bello, mi renderà più forte”

Cosa pensi di Stoner?

“È sicuramente uno dei più grandi talenti del motociclismo. Qui, poi, era velocissimo: peccato si sia ritirato così presto, mi sarebbe piaciuto confrontarmi con lui”