MotoGP 2020. Spunti, considerazioni e domande dopo il GP del Portogallo

MotoGP 2020. Spunti, considerazioni e domande dopo il GP del Portogallo
Giovanni Zamagni
Quali sono state le chiavi del GP? Cosa è successo a Pecco Bagnaia? Mir perché si è ritirato? Ducati è la miglior moto del 2020?
22 novembre 2020

Quali sono state le chiavi del GP?

  1. La partenza. Oliveira ha sfruttato bene la pole position, è andato subito in testa e ha potuto imporrare il suo ritmo;

  2. La tranquillità di Miller. Consapevole della sua velocità, Miller è rimasto attaccato a Morbidelli, scegliendo il momento giusto per attaccarlo;

  3. Suzuki in difficoltà. A differenza del solito, la Suzuki è parsa più in difficoltà su questo tracciato: per diversi motivi è mancata completamente;

  4. Nakagami prudente. La sensazione è che Takaaki potesse spingere molto di più, ma che sia rimasto relativamente prudente per non commettere un altro errore;

  5. La qualifica di Dovizioso. Visto il passo mostrato, fosse partito più avanti si sarebbe giocato il podio.

 

Giri veloci in gara (tra parentesi il giro in cui è stato realizzato).

  1. Oliveira 1’39”855 (9); 2. Miller 1’39”956 (16); 3. Morbidelli 1’40”007 (16); 4. Nakagami 1’40”015 (23); 5. Aleix Espargaro 1’40”040 (24); 6. Vinales 1’40”184 (21); 7. Zarco 1’40”220 (15); 8. Rossi 1’40”252 (9); 9. P.Espargaro 1’40”256 (9); 10. Bradl 1’40”261 (15).

 

Cosa è successo a Pecco Bagnaia costretto subito al ritiro?

Lo spiega Mir: “Devo scusarmi con Pecco, sono entrato troppo aggressivo. Critico chi fa queste manovre, ma questa volta sono stato io a sbagliare”. Di fatto, Bagnaia è stato colpito da Mir e nel contatto ha avuto una sub lussazione della spalla sinistra e ha dovuto fermarsi. Le radiografie, fortunatamente, hanno escluso fratture.

 

E Mir perché si è ritirato?

Risponde Mir: “Dopo il contatto con Bagnaia non funzionava più l’elettronica, nello specifico non avevo più il controllo di trazione: stava diventando pericoloso guidare, ho dovuto fermarmi”.

 

Qual è stato il problema di Quartararo?

Non aveva grip al posteriore.

 

La Ducati ha vinto il mondiale costruttori per la seconda volta nella sua storia (la prima nel 2007): ma è veramente la miglior moto del 2020?

Risponde il direttore generale Gigi Dall’Igna: “Le analisi contano poco, conta la classifica. Dal mio punto di vista ho ben chiaro dove siamo andati male e dove lavorare per vincere anche il campionato piloti. Siamo andati veramente male solo ad Aragon e a Valencia1: bisogna trovare la soluzione per far lavorare le gomme in condizioni di asfalto molto freddo, come c’erano ad Aragon”.

 

Qualche domanda dopo l’ultima gara

Mir ha meritato il titolo? Sì.

Bastiani ha meritato il titolo? Sì.

Arenas ha meritato il titolo? Sì.

La Ducati ha vinto il campionato costruttori: è la miglior moto del 2020? No.

Morbidelli secondo, è stato veramente il miglior pilota Yamaha? Sì.

 

Joe Roberts era vicino all’accordo con l’Aprilia; perché la trattativa è saltata?

Il pilota americano aveva già firmato un contratto con il team Italtrans per sostituire Bastianini; la squadra italiana non ha liberato il pilota scelto per il 2021.

 

Tre motivi per ricordare il GP.

  1. Bastianini campione del mondo Moto2 e la gara della Moto2;

  2. Arenas campione del mondo Moto3 e la gara della Moto3;

  3. I tanti addi in MotoGP.

 

Tre frasi del GP

3) Vinales: “E’ stata la peggiore stagione della mia carriera, un vero disastro;

2) Dovizioso: “Non credevo potesse essere così emozionante vedere emozionarsi le persone per una cosa fatta da me”;

1) Bastianini (nella diretta con Moto.it, la puoi riascoltare sul sito): “Alice mi ha aiutato tanto, è una donna in gamba, mi ha aiutato sotto tanti aspetti, soprattutto a livello mentale. Mi ha tranquillizzato, sono rimasto sereno. La amo, le voglio un sacco di bene”.

 

Io l’avevo detto

Tony Arbolino (venerdì): “Bisogna fare bene in qualifica”. Qualifiche: Arbolino 27esimo.

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