MotoGP 2019. Dovizioso: "Veloci, ma potrebbe non bastare"

MotoGP 2019. Dovizioso: "Veloci, ma potrebbe non bastare"
Giovanni Zamagni
Andrea molto sereno dopo aver ottenuto il quarto posto in QP: “Al momento sta andando meglio delle aspettative: siamo in linea con i tempi di Marquez. A fare la differenza sarà l’energia che bisogna usare per essere rapidi e la gestione delle gomme”.
4 maggio 2019

JEREZ - L’aggettivo per definire Andrea Dovizioso è: tranquillo. Dovi è tranquillo, sereno, consapevole di essere molto competitivo. Buon segno.

«La nostra moto è migliorata negli anni: rimangono dei punti deboli ma siamo cresciuti moltissimo. Gli ingegneri nelle ultime stagioni hanno fatto un lavoro incredibile e adesso abbiamo un’ottima base anche su questa pista. Non so se abbiamo la velocità per vincere, perché Marquez sta andando molto forte, ma la momento il nostro passo è simile. Sono competitivo».

Cosa può fare la differenza?

«La felicità con la quale riesce a essere costantemente rapido: io e Marquez abbiamo un passo simile, bisogna vedere chi potrà spendere meno energie».

Ma sarà solo una gara fra voi due?

«No, non credo, ci sono tanti piloti che vanno forte. Io sono nel gruppo dei migliori, ma anche chi è un pochino più lento è comunque lì vicino a noi. Sono rilassato, abbiamo migliorato la moto rispetto a venerdì, per il momento siamo più competitivi delle aspettative».

Che gara ti aspetti?

«Dipende dalle condizioni meteo, dalla temperatura sull’asfalto, che determina il grip. Io credo che ce la possiamo giocare, anche se è difficile contro Marquez e gli altri. Qui il calo della gomma in gara è sempre importante, bisognerà essere intelligenti a gestire bene la situazione».

Quartararo in pole e Morbidelli secondo; saranno competitivi anche in gara?

«Sicuramente hanno un buon passo, ma non so se si giocheranno il podio».

Entrambi sono per la prima volta in prima fila: può essere una variabile sulla gara? Come reagiranno?

«Gestire la tensione di trovarsi per la prima volta in quella posizione dipende da pilota a pilota. Stanno facendo molto bene, vediamo se faranno di tutto per fare una gran gara o se staranno più tranquilli. Per noi è sicuramente meglio che siano loro davanti, piuttosto che le due Yamaha ufficiali: magari può essere una possibilità da sfruttare».

Cosa è successo a Vinales e Rossi?

«Sinceramente non sono messi così male come passo. Poi bisognerà vedere sulla distanza cosa succede, perché un conto è mettere insieme 15 giri spezzando le uscite, un altro è farne 25 di fila».

La Ducati competitiva su questa pista può mettere un po’ di pressione a Marquez?

«Questa non è mai stata una pista Ducati, ma la nostra competitività non è troppo sorprendente, anzi: ho sempre dichiarato che avevo buone sensazioni anche per questo tracciato. Siamo cresciuti bene, lavorando con grande tranquillità. Ma a Jerez bisogna sempre dare del “lei”».

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