MotoGP 2019. Dovizioso: "Speravo di essere messo meglio"

MotoGP 2019. Dovizioso: "Speravo di essere messo meglio"
Giovanni Zamagni
Andrea non troppo soddisfatto dopo le libere: non solo per la posizione, ma soprattutto, per le sensazioni con la moto. “Ho poca fiducia nell’anteriore, non guido come vorrei. Le FP3 saranno difficilissime, ma non siamo nemmeno così lontani”.
31 maggio 2019

SCARPERIA - A differenza del solito, Andrea Dovizioso appare un po’ nervoso, in difficoltà, al di là dell’11esima posizione, recuperabile con una buona FP3.

“Siamo andati tutti più forte rispetto al 2018 e siamo anche più rapidi rispetto a quanto dice la classifica. E’ vero, però, che non ho la velocità sperata, non riesco a guidare come vorrei: nelle FP2 abbiamo fatto delle modifiche, ma non sono state sufficienti. Non sto guidando bene: le FP3, domani, saranno difficilissime, entrare nei 10 potrebbe essere il momento più complicato del fine settimana…

 

Qual è il problema?

“Non ho fiducia con l’anteriore, abbiamo poca connessione in entrata di curva con il gas, fatico più del previsto. Ma come passo, non siamo messi così male”.

 

Secondo te, è tutta la concorrenza che è migliorata tantissimo, partendo da Marquez, o siete voi a essere rimasti ai livelli del 2018?

“Nel 2018 sono passato nelle FP3 decimo per qualche millesimo: non c’è tanta differenza con l’anno scorso. E’ vero che le prestazioni degli avversari si sono alzate e la Honda è cresciuta molto in rettilineo, mentre noi continuiamo a far fatica a centro curva. Siamo nel gruppo, ma non siamo più veloci degli altri. Ma il Mugello è ancora tutto da scoprire: possono succedere tante cose, analizzando i tempi non ci capisci più di tanto, hai delle indicazioni, ma non sono ben chiari i valori. E’ solo venerdì e i due turni di domani possono fare una grandissima differenza”.

 

Al di là di questa analisi, sembri più cupo e preoccupato del solito, pur essendo solo venerdì; è così?

“Non è così tanto come la dici tu, anche se chiaramente speravo di essere messo meglio. E’ più una questione di feeling sulla moto che di tempi, perché come velocità non siamo messi così male. Sono alla ricerca di certe cose che fanno la differenza nella preparazione di una gara: è inutile essere nel gruppo di testa e fare “a pugni” con una velocità simile a quella degli altri. Non è quello il mio obiettivo. Quando non hai il feeling che ti aspettavi in certi aspetti, ti destabilizza un po’: spero, credo che non sia niente di preoccupante, dobbiamo però riprenderci velocemente e fare le scelte giuste per domani. Vediamo anche che condizioni troviamo: nelle FP1 era fresco, ma le gomme hanno lavorato bene. La pista dovrebbe migliorare”.

 

Due debuttanti davanti a tutti: come lo spieghi?

“Intanto sia Bagnaia sia Quartararo sono due piloti forti. Inoltre, questa è una pista dove si fa tanto scorrimento, si guida in modo simile a una Moto2. Ma è solo venerdì: sicuramente saranno competitivo anche in gara, quanto è tutto da scoprire”.

 

Com’è la situazione sul “dosso”, è molto pericoloso?

“Meno rispetto al 2018: l’aerodinamica imposta dal nuovo regolamento ha abbassato un po’ la velocità e ha aumentato la stabilità delle moto”.