MotoGP 2018. Rossi: "Pedrosa? Il più forte senza aver vinto il Mondiale"

MotoGP 2018. Rossi: "Pedrosa? Il più forte senza aver vinto il Mondiale"
Giovanni Zamagni
Valentino commenta la notizia del giorno: “E’ un vero peccato per la MotoGP che Dani smetta di correre”. Sul possibile arrivo di Forcada: “E’ una notizia falsa, sto benissimo con Galbusera”. Sul GP: “Honda e Marquez i favoriti, io spero di fare meglio del 2017”
12 luglio 2018

SACHSEN – La notizia del giorno è l’addio alle corse (a fine stagione) di Dani Pedrosa: inevitabile che le prime parole di Valentino Rossi siano proprio su questo fatto.

«E’ un vero peccato per la MotoGP, è uno dei migliori piloti in assoluto. E’ un peccato che non sia riuscito a vincere almeno un Mondiale della massima cilindrata: almeno uno se lo sarebbe meritato. Diciamo che è il pilota più forte senza aver conquistato il titolo. Pensavo che avrebbe continuato e sarebbe anche stato utile per la Yamaha: dopo tanti anni in Honda, sicuramente avrebbe portato informazioni importanti. Ma queste sono scelte personali, se ha deciso così ha sicuramente fatto la cosa giusta».

 

Altro argomento: è stato detto e scritto che Rossi abbia contattato Ramon Forcada, in rotta con Maverick Vinales. Valentino nega categoricamente che sia successo.

«Non so da dove sia saltata fuori questa cosa, non è assolutamente vera. Mi trovo molto bene con Silvano Galbusera, mi dà gusto lavorare con lui e tutti gli altri ragazzi del box. Abbiamo iniziato insieme un percorso nel 2014: lui mi ha dato le motivazioni per tornare veloce, io l'ho aiutato a conoscere la M1».

 

Lo avete contattato per Morbidelli?

«Sarebbe bellissimo se Franco potesse lavorare con Forcada, ma non ne so nulla».

 

Parliamo del GP: come si può battere Marquez, qui vincente dal 2010?

«Spero sinceramente che Marquez possa essere un mio problema in gara, ma credo che sia più giusto stare con i piedi per terra: questo è un circuito particolare, dove bel 2017 avevamo fatto tanta fatica. E’ vero, però, che la moto dell’anno scorso non mi piaceva, mentre credo che quest’anno possiamo essere più competitivi».

 

Ma perché Marquez qui è così forte?

«Questa è una pista piccola, stretta, con tanti cambi di direzione: credo che la sua reattività sia un vantaggio. Inoltre gira a sinistra e, come se non bastasse, qui la Honda è storicamente la moto da battere. Speriamo che il tempo sia stabile per poter lavorare al meglio e arrivare pronti per la domenica. Sulla carta non è una pista favorevole, ma non si sa mai».

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