MotoGP 2018. Iannone: "Mi hanno sputato addosso, ma ho ragione io"

MotoGP 2018. Iannone: "Mi hanno sputato addosso, ma ho ragione io"
Iannone soddisfatto e persino commosso per un podio che sembra la fine di un brutto periodo
23 aprile 2018

Iannone soddisfatto e persino commosso per un podio che sembra la fine di un brutto periodo.

«Sono molto contento di come è andata. Un podio ci voleva. E’ stata una gara molto faticosa, però dopo un weekend così positivo era necessario ottenere questo risultato. Sono davvero contento, ringrazio Suzuki e tutte le persone che hanno continuato a credere in me e che hanno anche sofferto con me in questo momento di difficoltà. Alla fine non è del tutto finito, questa era una buona pista per noi: l’anno scorso Jerez e Le Mans sono state le piste più difficili per le nostre caratteristiche, speriamo di riuscire anche la ad essere più competitivi quest'anno».


Hai detto che ti hanno sputato in faccia. In che senso?

«Molte volte le persone parlano e giudicano qualcuno quando le cose sono molto diverse da quelle che sembrano: dopo tanto tempo, però, alla fine torno ad avere ragione io. Sono abituato a parlare poco con le parole e a dimostrare tutto con i fatti e con i risultati, e oggi sicuramente ci sono riuscito».


Hai fatto un bel gesto sul podio quando si sono sentiti dei fischi all’inno spagnolo.

«Penso che lo sport debba rimanere tale e non deve perdere questa caratteristica. Io sono sempre stato obiettivo e sono il primo fan di tutti i miei rivali. So cosa vuol dire guidare una moto oltre i 300 km/h, so quanto sia difficile arrivare a determinati risultati. Quindi, quando un pilota vince vuol dire che c’è una combinazione di talento e di bravura».


Cosa ti ha dato più fastidio di quello che è stato detto o scritto?

«Tutte quelle cose di me e della mia vita privata che la gente non conosce. E’ facile parlare, ma ho fatto un cambio molto radicale passando da una moto ad un’altra con persone diverse e metodo di lavoro diverso. C’è qualcuno che ha vinto più di me nella storia, e che fa più fatica di me. Penso che questo debba dire più di qualsiasi altra cosa. Non serve additare. Ho sempre continuato a lavorare a testa bassa, non mi sono mai arreso e la dimostrazione è oggi. La Suzuki sta crescendo ed è merito di tutte le persone che lavorano a casa, ma anche dei piloti».


Da qui in avanti come la vedi?

«La MotoGP non è facile. Arriveranno altri momenti in cui soffriremo. Dobbiamo restare concentrati e continuare a lavorare come stiamo facendo, perché è la direzione giusta per andare dove vogliamo arrivare».


La senti tua questa moto?

«Non la sento proprio mia, ma abbiamo fatto dei grandi passi in avanti».


E’ uno dei risultati più importanti della tua carriera in MotoGP?

«Uno dei più importanti sicuramente: ho vinto con un’altra moto, non tutti l’hanno fatto, non è facile. C’è chi ha vinto più mondiali di me che ancora fa fatica»