MotoGP 2018. I commenti dei piloti dopo le FP al Sachsenring

MotoGP 2018. I commenti dei piloti dopo le FP al Sachsenring
Giovanni Zamagni
I commenti di Marquez, Iannone, Vinales e Petrucci dopo le FP2 del GP di Germania
13 luglio 2018

Marc Marquez

"E' stata una giornata sicuramente positiva, mi sono sentito subito forte e a mio agio con la moto. Come faccio sempre il venerdì, ho lavorato solo per la gara e sono stato l'unico a non montare la gomma nuova nel finale. Noi abbiamo lavorato bene, ma credo anche che quest'anno per noi sarà più complicato, perché con tre giorni di tempo stabile i rivali potranno trovare la migliore messa a punto possibile e saremo tutti più vicini. La Ducati è la moto che è migliorata di più, è competitiva su ogni pista. Domani proveremo alcuni set up utilizzati nei test a Brno, sperando di fare un altro passo in avanti. Le qualifiche? Non credo si possano fare tre tentativi, non abbiamo abbastanza gomme anteriori". 

 

Andrea Iannone

"Nel pomeriggio siamo partiti con le gomme usate, ma non è andata come speravo: scivola tanto. Io sto guidando bene, con la moto a posto riesco a essere veloce come i più forti, ma quando dal primo all'ultimo giro i tempi si alzano di due secondi, c'è poco da fare. Cerco di dare le indicazioni per risolvere il problema, ma c'è sempre qualcosa e io perdo le gare. Fatichiamo anche nei controlli elettronici, la moto si muove tanto quando siamo al massimo angolo".

 

Maverick Vinales

"E' stata una giornata difficile, pensavo di essere più veloce, specie nelle FP2. Fatichiamo soprattutto nel T2 e nel T4: abbiamo poco grip e abbiamo dei problemi elettronici da risolvere. Domani bisognerà fare un passo avanti". 

 

Danilo Petrucci

Ai microfoni di SKY: “Primo sarebbe stato meglio… C’è un grosso consumo delle gomme e io ne soffro particolarmente: stiamo cercando di sistemare la moto per limitare questo problema. Devo dire che le modifiche che abbiamo fatto non sono state così grandi rispetto al 2017, ma il bilanciamento della moto è buono. Devo rifarmi della brutta gara di Assen. Qui le ali funzionano bene, perché non ci sono rettilinei, tanto che non utilizziamo nemmeno tutte le marce”.