MotoGP 2017. Rossi: "Se puoi vincere, ci devi provare"

MotoGP 2017. Rossi: "Se puoi vincere, ci devi provare"
Giovanni Zamagni
Valentino sa di aver sbagliato, ma crede che sarebbe stato sbagliato accontentarsi del secondo posto. “A volte, non sei così competitivo, ma se non azzardi quando sei a posto, non sei in pace con te stesso”. Sulla Caduta. “Conseguenza dell’errore fatto alla curva se (la 8 NDA): sapevo di avere un’altra possibilità e ho cercato di sfruttarla”
21 maggio 2017

LE MANS – Poteva accontentarsi del secondo posto, che avrebbe anche significato secondo nel mondiale a tre punti dal compagno di squadra. Ma, come ha scritto Lorenzo Jovanotti in un tweet esemplare: “E’ @valeyellow46 (il nominativo di Rossi sul social network, NDA), non vuole arrivare secondo se può arrivare primo. E’ rischioso, ma sennò non sei vale. #forzavale”. E’ da qui che parte l’analisi di Rossi, finito a terra a poche curve dalla fine proprio per aver provato a vincere in tutti i modi.


«E’ un grande onore questo tweet di Jovanotti, lo ringrazio. Ci sono giorni che sai che puoi vincere e ci devi provare: se non lo fai, non sei in pace con te stesso. Peccato, ho fatto un errore stupido, ma rimane una grande gara» dice Rossi, ovviamente deluso, ma anche conscio di aver disputato il miglior GP della stagione.


«E’ davvero un grande peccato, per me e per la mia squadra. E’ vero, è stato il miglior GP della stagione, sono sempre stato competitivo in prova, in ogni condizione, e lo sono stato soprattutto in gara: quest’anno non ero mai stato così efficace. E’ stata una gara dura, con un ritmo elevatissimo, ma mi sentivo bene, avevo un buon feeling con la moto. Ho attaccato, sono andato in testa, ma, purtroppo, sono arrivato un pelo lungo alla curva 6 e Vinales mi ha passato. Ma ero vicino, sapevo di avere un’altra possibilità, perché nel T4 ero particolarmente veloce: cercavo di stare attento all’anteriore, invece sono caduto perdendo il posteriore. Non so esattamente cosa sia successo. Peccato, prima di tutto perché ho perso una probabile vittoria e poi per il campionato. Rimane il fatto che, fino a oggi, non avevo mai guidato così bene».


A metà gara sembravi un po’ in difficoltà, poi cosa è cambiato?

«Ero un po’ in difficoltà con l’anteriore, ho cercato di non spingere troppo per non fare errori. Poi, però, negli ultimi giri la situazione è migliorata, ho cominciato a fare ottimi tempi: ho superato Zarco e mi sentivo di avere un po’ di margine per andare a prendere Vinales. L’ho attaccato e l’ho passato, poi, all’ultimo giro ho sbagliato».


Avete visto i dati, hai capito qual è stato l’errore?

«Alla sei (in realtà è la 8, NDA), dove sono finito lungo, sarò arrivato forse a 1 km/h più veloce dei giri precedenti: è stato sufficiente per non riuscire a inserire la moto in frenata. Poi, la caduta è una conseguenza del lungo alla sei (in realtà è la 8, NDA), ma, sinceramente, non so bene perché: quando cadi, in ogni caso, un errore lo hai fatto».


Stava venendo fuori la gara perfetta…

«Lo era. Ma lo sport è così: fai tutto bene fino a poco dal traguardo, poi svanisce tutto. Dopo l’errore, sapevo di avere un’altra possibilità nel T4, ma la caduta mi ha colto di sorpresa».


Ti sei accorto del taglio di chicane fatto da Vinales al penultimo giro? In qualche modo ha influito?

«Non l’ho visto, non lo sapevo. Forse, però, un po’ mi ha fregato, perché lui è rientrato in pista proprio in corrispondenza del T3 e quando sono passato sul traguardo mi è stato segnalato che avevo solo 0”1 di vantaggio, invece di 0”4. Magari non avrei fatto l’errore, però si fa».


Cosa cambia questa caduta per il Mugello?

«Niente, anzi vado là ancora più determinato. Purtroppo la moto si è spenta e non sono riuscito a farla ripartire, altrimenti avrei potuto finire decimo o undicesimo e portare a casa qualche punto importante per il campionato».


Vinales ha fatto il giro veloce all’ultimo giro: al di là dell’errore, saresti riuscito a batterlo?

«Lui ha girato forte, ma lo avrei fatto anch’io. Magari mi avrebbe passato lo stesso, nessuno lo può sapere, ma dalla sei in poi ero forte. Peccato».


Zarco può essere un rivale insidioso per tutto il campionato?

«Sì».

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