MotoGP 2017. Rossi: "Non è il momento di fare i ragionieri"

MotoGP 2017. Rossi: "Non è il momento di fare i ragionieri"
Giovanni Zamagni
Alla vigilia del GP della Germania, con quattro piloti in 11 punti, Valentino fa il punto della situazione: “Mai visto un campionato che cambia così velocemente come questo. Se te la senti con la moto è giusto osare, altrimenti devi accontentarti e provare a salire sul podio”
29 giugno 2017

SACHS – Negli occhi e nel cuore ha ancora il successo di Assen: Valentino Rossi, inevitabilmente, è su di giri.

«Sono felicissimo, è stata una grande emozione e una vittoria importantissima per il campionato. Adesso al bar per qualche mese sono contenti, mi hanno fatto i complimenti (dopo il successo in Olanda, Valentino aveva scherzato dicendo che al bar gli dicevano: “Lo sai che è un anno che non vinci”? NDA). Però adesso non bisogna far passare così tanto tempo (un anno, NDA) per il prossimo successo. E’ un campionato molto interessante, con tante moto e piloti vicinissimi: la situazione cambia continuamente da un GP all’altro, non era mai successo. Bisogna essere competitivi anche qui, su un circuito completamente differente, dove l’incognita meteo è molto grande: è fondamentale essere pronti per qualsiasi condizione. Come era già successo ad Assen, io avrò una moto con il telaio 2017 e una con quello “evoluzione”: in caso di gara flag to flag sarebbe un bel problema. Per questo lavoreremo anche sul vecchio, per continuare nella comparativa e per averlo già usato in caso di bisogno».


Siete in quattro in 11 punti, mentre Pedrosa è quinto a 28: credi sia ancora in lotta per il campionato?

«Credo che Dani sia un po’ la fotografia di questo mondiale: fino a due gare fa era davanti a me ed ero io staccato di 28 punti, adesso è lui in quella posizione. Ma quello di Assen non è il suo reale potenziale e qui è sempre andato fortissimo: insomma, anche Pedrosa è ancora in gioco».


Quanto conterà il nuovo asfalto?

«Sarà una sorpresa per tutti, anche per la Michelin: nessuno ha provato con il nuovo asfalto, nemmeno i collaudatori, per le gomme non sarà semplice».


Può essere considerato un GP decisivo?

«Tutte le gare sono importanti in un campionato così tirato; questa lo è un po’ di più solo perché poi si va in vacanza, e andarci dopo un buon GP fa la differenza. La realtà è che quest’anno non si possono fare strategie, bisogna sempre dare il massimo, anche se qui sarà più difficile, perché la Honda e Marquez hanno sempre dominato».


Ma bisogna fare i ragionieri?

«Bisogna cercare di non sbagliare, ma per fare i ragionieri è un po’ presto. Ma molto dipende da come ti senti sulla moto: io ad Assen ero a mio agio, mentre Dovizioso, per esempio, non ha forzato più di tanto perché non se la sentiva. Ma questo non vuol dire che ha fatto il ragioniere! E qui può succedere esattamente il contrario. Sarebbe bello lottare per il podio: cambierà molto se sarà asciutto o bagnato».


Cosa pensi di quanto accaduto in F.1 tra Hamilton e Vettel?

«E’ da qualche GP che si è capito che la sfida è tra loro due, che sono molto differenti anche come carattere: normale che ci siano degli scontri anche un po’ più tosti. A me piace così: lo sport è bello anche per questo».

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