MotoGP 2017. Rossi: “Ho temuto di non farcela, ma adesso sto meglio”

MotoGP 2017. Rossi: “Ho temuto di non farcela, ma adesso sto meglio”
Giovanni Zamagni
Valentino più ottimista dopo giorni difficili: “Atterrando da un salto, ho messo le ruote fuori dalla pista, in una parte molle: la moto si è impiantata, ho picchiato sul manubrio e per terra. Ero pessimista, ma negli ultimi giorni ho recuperato. Rimane l’incognita di come mi sentirò sulla moto”
1 giugno 2017

SCARPERIA – La prima impressione è molto meglio delle aspettative: Valentino Rossi sembra stare bene. Certo, guidare una MotoGP è tutta un’altra cosa che stare seduti a parlare con un microfono, ma la situazione appare positiva: il peggio sembra essere passato. Lo dice anche Rossi.
 

«Mi sento abbastanza bene, negli ultimi giorni la situazione è migliorata tanto. E’ stato un brutto incidente: ho picchiato forte lo stomaco e tutta la parte anteriore. Ho passato una notte in ospedale, poi sono tornato a casa, ma i primi 2-3 giorni sono stati critici e dolorosi: ero pessimista. L’ho vista brutta, anche perché i medici mi hanno detto che sicuramente non ce l’avrei fatta. Poi, però, ho cominciato a stare molto meglio, il fisico ha reagito bene: adesso bisogna capire quando salgo in moto cosa succede. Ieri sera, a casa, ho fatto un giro con una Yamaha R6 e sono stato abbastanza bene, ma la M1 è tutta un’altra cosa. Sono ottimista: è solo giovedì, da qui a domenica spero di migliorare ulteriormente».


Come è avvenuta la caduta?

«Sono atterrato da un salto un metro fuori dalla pista, dove la terra non era battuta, ma morbida: la moto si è infossata e io ho picchiato sia contro il manubrio sia per terra».


Quali possono essere i problemi a guidare la M1?

«Soprattutto nei cambi di direzione e, dopo un po’ di giri, la respirazione, perché ho dolore quando devo aspirare profondamente. Io credo di poter guidare, ma non lo puoi sapere finché non sali in sella».


Perché è così importante allenarsi con la moto da cross?

«Anche se mi ero fatto male nel 2010, è uno sport che mi piace sempre: facciamo tante cose per allenarci, ma il ranch e il motocross sono le due discipline più importanti fisicamente e psicologicamente, perché sei sempre sotto stress e devi stare molto concentrato. Temo, però, che dopo questo incidente la mia carriera in motocross sia finita…».


Hai rivisto il GP di Le Mans? A freddo, hai cambiato opinione?

«Sì, l’ho rivisto: fino a metà dell’ultimo giro è stato un GP quasi perfetto. Non dovevo sbagliare la prima volta, anche perché Vinales, pur andando forte, avrebbe faticato a superarmi. Adesso è facile dire che, poi, avrei dovuto accontentarmi, ma non ci ho pensato nemmeno un secondo: sicuramente è un errore che si paga caro in un campionato così equilibrato».


Poi, una parola su Nicky Hayden.

«Era un bravissimo ragazzo, di sani principi, molto legato alla famiglia che veniva prima di tutto. Era uno molto leale, sia quando vinceva sia quando arrivava dietro: dispiace un sacco».