MotoGP 2017. La chicane della discordia

MotoGP 2017. La chicane della discordia
Giovanni Zamagni
Il nuovo tracciato non piace (quasi) a nessuno. Rossi: “Bisogna tornare già da domani a quello del GP 2016, quello della F.1”: Lorenzo: “Non so se è stato fatto un passo in avanti o uno indietro”. Vinales: “In caso di caduta, pilota e moto rimangono in mezzo alla pista”. Dovizioso: “Non è bella, ma è il meglio che si potesse fare”
9 giugno 2017

MONTMELO’ – Bocciata (quasi) all’unanimità. La nuova variante non piace (quasi) a nessuno e crea una situazione di pericolo quando cade un pilota, come si è visto bene oggi durante le FP2 quando è scivolato Loris Baz: la sua Ducati è rimasta in pista, il pilota era in piedi vicino al cordolo ed è stato sfilato per un niente dagli altri piloti, tra i quali Marc Marquez, che proprio in quel giro ha ottenuto il suo 1’44”295, miglior crono di giornata. In molti chiedono di cambiare, prima tra tutti Valentino Rossi.

«E’ più pericolosa ed è bruttissima. Nella prima curva a sinistra, si sale sul cordolo ed è facile perdere l’anteriore: se cadi, pilota e moto rimangono in mezzo alla strada. Inoltre è bruttissima: è come guidare in un parcheggio, è un pezzo di asfalto tra una pista e l’altra» spiega Valentino. Secondo lui, la soluzione è chiara. «Quello della F.1, il tracciato dove avevamo corso l’anno scorso dopo la morte di Salom, non è bello come l’originale, ma è sicuramente migliore di questo. E’ vero che il muro è vicino, ma lì si va piano: già nel 2016 avevo detto che non era necessario costruire la nuova variante, ma presi dal momento della tragedia si è pensato a questa soluzione. Il problema era stato sollevato già al Mugello durante la Safety Commission: ci avevano detto che si sarebbe provato venerdì e poi ne avremmo discusso. Secondo me bisognerebbe tornare a correre sul tracciato della F.1 già da domani» dice piuttosto chiaramente Rossi.

IN TANTI SONO D’ACCORDO

Non è l’unico a pensarla così. Anche Jorge Lorenzo, per esempio, è piuttosto critico.

«Ho sentito parecchi commenti negativi: anche il mio lo è. La chicane è un punto delicato: se perdi l’anteriore alla prima curva e cadi, rimani in mezzo alla pista e gli altri ti passano sopra. Non so se è un passo in avanti o indietro», è la tesi di Lorenzo. Non solo, Jorge è piuttosto critico anche sulla curva che immette nello stadio, quella dopo il lungo rettilineo posteriore.


«Lì è facile fare un errore di valutazione in frenata: se accade in gara, non hai margine di manovra, è facilissimo centrare chi ti sta davanti» afferma Lorenzo, memore anche di quanto accaduto nel 2016, quando venne centrato da Andrea Iannone.


Andrea Dovizioso aveva sollevato il problema della moto che rimane in mezzo alla pista già nella Safety Commission del Mugello.

«La variante che è stata fatta è la più sicura per lo spazio che c’è. Ma i cordoli interni sono piatti, ci puoi passare sopra, ma si alzano verso la fine della curva: se li tagli, può succedere di perdere l’anteriore e cadere. Se accade, la moto rimane in pista. Ma non c’è soluzione: bisognerebbe fare il cordolo più alto, ma poi sarebbe pericoloso nel caso uno ci salisse sopra. Io penso che sia meno pericoloso così, è meglio cadere in una curva da prima marcia piuttosto che in una da terza (come era il circuito vecchio, NDA)», è la tesi di Dovizioso.


Vinales è contro la nuova variante.

«In caso di caduta, moto e pilota possono rimanere in mezzo alla pista: ma un conto è se accade nelle FP1 o FP2 come oggi, ma se succede nelle FP3, quando i piloti si giocano l’ingresso in Q2, o in qualifica, o in gara?» si domanda, giustamente, il pilota della Yamaha.


Solo Marc Marquez non si lamenta troppo. «E’ sicuramente più sicuro di prima».

 

Leggi gli orari tv per seguire in diretta il GP di Catalunya 2017 a Barcellona.