MotoGP 2016, le pagelle del GP d'Argentina

MotoGP 2016, le pagelle del GP d'Argentina
Giovanni Zamagni
10 a Marquez, 9 a Rossi, pagelle molto diverse per il team Ducati
4 aprile 2016

MARC MARQUEZ VOTO 10

In queste condizioni, quando la pista è così scivolosa, fa una differenza pazzesca. Per riuscirci, prende anche parecchi rischi (due cadute in prova, ecco perché non si prende la lode), ma quando sta dentro al limite diventa difficilmente battibile. E in gara non ha mai perso lucidità, nonostante una sportellata alla prima curva da parte di Iannone, nonostante la sfida ravvicinata con Rossi, che avrebbe anche potuto innervosirlo. Questa volta è stato perfetto. Da applausi.

VALENTINO ROSSI 9

E’ stato fortunato a salire sul podio, ma se fosse finito quarto come sembrava a pochi metri dal traguardo, non sarebbe cambiato niente: il suo dovere l’ha fatto fino in fondo, in prova (secondo) come in gara, capace di lottare per la vittoria con Marquez, con il quale ha dato vita a un paio di giri entusiasmanti. Poi, quando è tornato in pista dopo il cambio gomme, ha potuto solo limitare i danni, ma non certo per colpa sua. Rossi c’è.

ANDREA DOVIZIOSO 9

Un’altra grande gara del Dovi, che dopo prove un po’ complicate in gara ha fatto tutto bene, compreso un meraviglioso doppio sorpasso a Rossi e Iannone al 19esimo giro. Lì si è costruito un secondo posto che ha difeso in tutti i modi fino a pochi metri dal traguardo. Ma quando già assaporava il secondo podio consecutivo e il secondo posto nel mondiale a un punto da Marquez si è ritrovato a terra, senza un perché. Anzi, il perché c’è, eccome. Abbattuto.

ANDREA IANNONE 3

Al primo giro quasi stende Marquez, all’ultimo ci riesce con il compagno di squadra: ci era già andato vicino in Qatar, questa volta purtroppo ci è riuscito. Nel 2015 aveva dimostrato grande crescita mentale, ma nelle prime due gare del 2016 ha fatto errori incredibili, visibilmente infastidito dalla sfida interna con il compagno di squadra. Ingiustificabile.

MAVERICK VINALES 7

D’accordo, è caduto alla prima curva del 18esimo giro, quando si preparava ad attaccare Rossi, in quel momento terzo. Un errore grave, sicuramente, ma è giusto premiare la sua velocità, le sue capacità: la differenza di prestazioni con il compagno di squadra è mostruosa e dice che Vinales è un pilota “buono”. Talentuoso.

JORGE LORENZO 4

Sembrava imbattibile, senza difetti, addirittura troppo superiore ai suoi rivali. Ma quando l’asfalto non è in perfette condizioni va in tilt, gli viene il “braccino”, non fa più quello che è capace di fare. Se non fosse caduto sarebbe comunque arrivato molto indietro: era da un po’ che non lo si vedeva così in difficoltà. Meteopatico.

SCOTT REDDING 8

In prova, dieci minuti dopo essersi salvato, chissà come, da una caduta certa a alta velocità per il dechappamento della gomma posteriore, è risalito in sella, migliorando addirittura il suo tempo. In gara ha fatto tutto bene, ma questa volta è stata la Ducati a tradirlo. In crescita.

DANI PEDROSA 4

Una gara mediocre, premiata con un podio totalmente immeritato. D’accordo, non crea problemi al compagno di squadra – e visti i tempi che corrono non è poco… - ma così è avvilente. Addormentato.

EUGENE LAVERTY 8

Fortunato? Sicuramente. Intanto, però, lui ha sfruttato l’occasione, probabilmente irripetibile.

HECTOR BARBERA 6

Si fa battere da Laverty proprio all’ultimo giro.

POL ESPARGARO 5

Unica consolazione: ha battuto il compagno di squadra.

STEFAN BRADL 7

Ha guidato bene sia in prova sia in gara.

BRADLEY SMITH 4

Per lui, ovviamente, discorso opposto: prende paga anche dal compagno di squadra.

ALVARO BAUTISTA 5

Sempre dietro a Bradl.

ALEIX ESPARGARO 4

Cade al secondo giro assieme a Crutchlow (4) e poi fa quello che può.

MICHELE PIRRO 5

Ha saltato il primo giorno perché era in viaggio dopo due giorni di test a Valencia. Già non è facile fare il pilota a tempo pieno, figurarsi farlo così. Peccato per la caduta al decimo giro dopo il cambio moto/gomme.

JACK MILLER 6

E’ caduto dopo pochi giri, ma nel complesso, nel fine settimana, ha fatto finalmente vedere buoni numeri. Ma deve imparare a non esagerare.

HONDA RC213V VOTO 9

Con poco grip è la moto più competitiva, come conferma il risultato delle libere di venerdì: 4 RC213V ai primi 5 posti. Poi, però, guardi la classifica finale e viene il dubbio che sia Marquez a fare la differenza.

YAMAHA M1 VOTO 8

Qui ha sofferto, come non gli era mai successo dall’inizio dell’anno. La sensazione è che sia un caso isolato e che, complessivamente, rimane la più equilibrata.

DUCATI DESMOSEDICIGP VOTO 9

In prova si è faticato un po’ a trovare il giusto bilanciamento, ma in gara la Ducati è parsa ancora una volta molto competitiva, dall’inizio alla fine, costante nel rendimento, velocissima in rettilineo. Che peccato sprecare tanta potenzialità.

SUZUKI GSX-RR VOTO 7

Si conferma moto dall’ottimo telaio, ma è anche cresciuta molto nel motore. Certo, se non ci fosse Vinales…

APRILIA RS-GP VOTO 6

Un altro passettino in avanti: le altre Case rimangono su un altro pianeta, ma i miglioramenti ci sono.