21 agosto 2025
- ore 15:33
Jorge Martin: "Per prepararmi al Balaton ho guardato gli onboard... e giocato alla Play"
"Mi sento bene. Questi giorni mi sono serviti per recuperarmi un po' dalla
caduta, avevo qualche dolore nel braccio e ho ancora dei lividi, ma nulla
che mi impedisca di guidare al 100%. Ho riflettuto un po' questi giorni,
sulla mia situazione, sulla caduta, su come mi devo prendere due o tre
giorni della settimana e le cose sono un po' più chiare. Penso che sia
importante capire la mia situazione: vengo a competere contro i migliori
piloti del mondo, dopo 12 o 13 gare, e vengo da un infortunio molto grave.
Devo capire che a volte ci sono giorni in cui sarò migliore, altri in cui
sarò dodicesimo, e imparare un po' da questo. Dopo aver vinto non è facile,
ma devo capire che devo concentrarmi sul mio processo, non compararmi con
altri piloti per il momento, e capire di cosa ho bisogno per essere più
veloce a lungo termine. Penso che la gestione del weekend sia stata buona,
il sabato nella Sprint, dopo essere finito dietro, ho rimontato e mi sono
trovato molto bene, forse il problema è che ho avuto troppe aspettative per
la domenica. Ho pensato: 'se salgo e mi metto tra i primi otto, ho il ritmo
per fare essere top6', ma non so se questo è fare di più di ciò che posso.
Questa è la riflessione: non devo fare più di ciò che posso. Se mi trovo
bene andrò avanti, ma se, come ad esempio in Austria, non mi trovo bene,
arrivo al traguardo. Come dicevo, non mi concentrerò sui risultati. Se
guardo i risultati, ovviamente è un vantaggio, perché sono un pilota che si
adatta molto velocemente a nuove piste, ma senza conoscere la moto non
saprei... Penso che per me sia un vantaggio, perché non ho alcun
riferimento della Ducati. In Austria provavo a guidare come avevo guidato
gli altri anni e non riuscivo a salire, qui devo semplicemente guidare e
vedere di cosa ho bisogno per andare più velocemente. È più come un test,
una pagina bianca, per vedere di cosa ho bisogno. Ho visto gli onboard su
Internet per prepararmi un po', ho giocato molto alla Play e ho cercato di
capire un po'... non so quanto mi aiuti a livello di riferimenti, ma più o
meno le traiettorie mi sono già chiare. Il cambio è un' incognita, fino a
quando non ci troveremo in pista non sapremo, per esempio, se usare sei o
cinque marce, la prima o la seconda. Questo è quello che vedo come più
complicato di tutto. Poi a livello di setup è chiaro che un pilota che ha
una base già fatta, che conosce la moto, ha un vantaggio, io devo
continuare a migliorare in questa direzione"