Le pagelle del Qatar

Le pagelle del Qatar
Giovanni Zamagni
Per un Valentino strepritoso c'è un Casey Stoner da 4. Dovizioso 9 anche se solo terzo. Ottimo anche per Lorenzo e Spies. Tutti i voti pilota per pilota | G. Zamagni, Losail
13 aprile 2010



VALENTINO ROSSI VOTO 10

Talento e intelligenza, coraggio ed esperienza si fondano magnificamente in Valentino: è la sintesi della perfezione. In Qatar ha fatto tutto quello che poteva, lavorando in prova sempre e solo con l’obiettivo della gara, ben sapendo che in mezzo al deserto Stoner ne aveva di più. L’errore di Casey, ovviamente, l’ha agevolato, ma lui più di così non poteva fare.

 

CASEY STONER VOTO 4

Vederlo guidare mette i brividi, con quella Ducati che si muove sempre e comunque da tutte le parti. Di passo, in prova, rifilava mezzo secondo a Rossi e lo stesso stava facendo in gara prima di cadere per un suo errore. Ma Casey è così e, come dice il suo connazionale Jeremy Burgess, capotecnico di Valentino, nessuno lo critica quando dà mezza pista ai rivali, come è accaduto per esempio nel GP d’Australia. E’ chiaro che lo sbaglio commesso è di quelli gravi, ma è altrettanto evidente che Stoner è un pilota velocissimo.

 

ANDREA DOVIZIOSO VOTO 9

Forse qualcuno giudicherà eccessivo dare 9 a un pilota che è arrivato “solo” terzo, ma se si guarda dove sono gli altri piloti Honda, allora non si può non essere d’accordo che il Dovi ha fatto una gran gara. L’anno scorso, nella stessa situazione, Andrea sarebbe arrivato quarto, domenica ha portato a casa un terzo posto con grinta, cuore e determinazione: sta studiando per diventare il numero uno, e non solo all’interno del box HRC.

 

JORGE LORENZO VOTO 8

Tatticamente è stata forse la gara più intelligente di Lorenzo da quando è in MotoGP. In prova, al di là della terza posizione, non era a posto, ma domenica sera Jorge non si è dato per vinto, ragionando come non mai nella prima parte del GP e attaccando in quella finale, conquistando un ottimo secondo posto. Si conferma pilota tenace e coriaceo: è uno dei candidati a vincere il mondiale.

 

DANI PEDROSA VOTO 5

Da quest’inverno continua a prendere paga dal compagno di squadra e da quest’inverno si lamenta e basta della RC212V. In gara ha avuto la solita fiammata iniziale, perché nessuno è bravo come lui al via, ma i sogni di gloria sono durati pochi giri e poi è tornato nei ranghi, finendo settimo e a 15” da Dovizioso. Da lui è lecito aspettarsi molto di più.

 

BEN SPIES VOTO 8

In prova sembrava un po’ in difficoltà, ma in gara ha dimostrato, ancora una volta, tutto il suo valore, guidando con grande intelligenza, senza commettere errori. Ma non solo, perché è stato anche velocissimo, come conferma il quinto posto a meno di quattro secondi da Rossi e il confronto dei giri veloci in gara: Lorenzo 1’56”042, Rossi 1’56”043, Spies 1’56”087.

 

RANDY DE PUNIET VOTO 7

E’ un pilota sottovalutato, anche perché, spesso, rovina le sue gare con cadute ed errori di vario genere. Ma De Puniet è uno veloce, a volte addirittura velocissimo e in Qatar ha guidato bene, senza sbagli. Le sue prestazioni fanno capire che la Honda non è così male come sostiene qualcuno.

 

LORIS CAPIROSSI VOTO 6

Deve essere preso come esempio per il suo coraggio, la sua determinazione, la sua voglia di dare sempre e comunque il 100%. Purtroppo guida una Suzuki non troppo competitiva, ma lui, a differenza di qualche suo collega, non si lamenta e pensa solo a dare gas.

 

MARCO SIMONCELLI VOTO 6

Di incoraggiamento e di plauso al fatto che SuperSic lotta come può. In gara ha fatto vedere i primi segnali positivi, anche se poi, nel finale, ha rallentato parecchio il ritmo, finendo 11esimo a 31”638. Ma dei piccoli passi in avanti ci sono stati.

 

MARCO MELANDRI VOTO 3

E’ irritante. Ormai si è messo in testa che lui, quella Honda lì che richiede peso sul posteriore e non sull’anteriore come lui predilige, non la riesce a guidare e così gliel’ha “data su” ancora prima di cominciare. E come ai tempi della Ducati, chiude il gas invece di provare a lottare. Un comportamento tutt’altro che professionale.