Intervista a Fabrizio Cecchini, responsabile tecnico Team Gresini

Intervista a Fabrizio Cecchini, responsabile tecnico Team Gresini
Giovanni Zamagni
Cecchini racconta problemi e retroscena dei box della MotoGP confrontando pregi, difetti e diferenze di team e piloti. Gli errori della Honda, che ogni anno rivede la moto (forse troppo) | G. Zamagni
5 maggio 2010

Fabrizio Cecchini, da 25 anni nel motomondiale, è da parecchie stagioni responsabile tecnico del team Gresini, mentre quest’anno Fabrizio è il capo tecnico di Toni Elias, vincitore domenica della gara della Moto2: è Cecchini il protagonista della nostra rubrica “Il GP visto da dentro”.

Fabrizio spiega che nelle prove si era capito che il favorito della MotoGP sarebbe stato Lorenzo, che Cecchini vede più maturato rispetto al 2009, più attento a lavorare in prova in funzione della gara.
Anche perché Valentino Rossi a Jerez non era a posto (“difficile capire se per le sue condizioni fisiche o per una messa a punto sbagliata”), mentre Dani Pedrosa è, secondo Fabrizio, limitato da una moto meno competitiva della Yamaha.

«La RC212V non va come lui vorrebbe e in questo momento sono più i piloti Honda a fare la differenza: in Qatar ci era riuscito Dovizioso, a Jerez Pedrosa. La Honda ha un buon motore, ma non è all’altezza nella cilcistica. Lo sbaglio è che ogni anno la HRC fa una moto totalmente nuova: potevano tenere la RC212 di fine 2009, che era molto competitiva (Pedrosa vinse a Valencia, ndr), mentre ripartendo da capo hai bisogno di tempo per sistemarti».

Sulla Ducati.
«Sicuramente ha fatto un passo in avanti. Stoner va forte con tutto quello che gli dai, è un talento soprannaturale, ma anche gli altri piloti sono veloci e questo conferma la crescita della GP10. Hayden è uno che lavora testa bassa, da sempre il 110% e, prima o poi, viene fuori: i risultati cominciano a vedersi».

Infine un giudizio sulla Moto2 e su Toni Elias.
«Le gare sono belle e avvincenti e saranno così per tutto il mondiale. Toni è un pilota fortissimo: purtroppo è stato un po’ condizionato dall’infortunio nei test invernali. In MotoGP era uno dei protagonisti e si sapeva che poteva andare forte anche in Moto2: bisogna tenerlo tranquillo e carico. Lui e gli altri hanno fatto divertire il pubblico».

 

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