Il GP d'Australia 2017 da zero a dieci

Il GP d'Australia 2017 da zero a dieci
Giovanni Zamagni
Da zero a dieci: numeri, statistiche e voti sul GP d’Australia, un modo per ripercorrere quanto accaduto a Phillip Island, non solo in pista e non solo in MotoGP
24 ottobre 2017

Da zero a dieci: numeri, statistiche e voti sul GP d’Australia, un modo per ripercorrere quanto accaduto a Phillp Island, non solo in pista e non solo in MotoGP.


MAI SUCCESSO QUEST’ANNO

I numeri confermano come quello d’Australia sia stato in assoluto il peggior GP della stagione per la Ducati. Nessuna DesmosediciGP, in qualsiasi versione, è arrivata nei primi dieci: non era mai accaduto. Prima dell’Australia, il peggior risultato di un pilota Ducati era stato un sesto posto ad Austin, Sachsenring e Brno.

ZERO, COME LE DUCATI ARRIVATE NEI PRIMI 10


IN DIFFICOLTA’ ANCHE IN PROVA, NON SOLO IN GARA

Un altro dato per confermare la poca competitività della Ducati su questa pista: solo una DesmosediciGP, quella di Andrea Dovizioso (11°). E’ la prima volta che accade. In Qatar erano state 4 le Ducati nei primi 12 in Q2 (FP3, in quel caso, perché le qualifiche non vennero disputate per la pioggia); 4 in Argentina; 3 in Texas; 2 in Spagna; 4 in Francia; 5 in Italia; 6 in Catalunya; 4 in Olanda; 4 in Germania; 5 in Reppubblica Ceca; 5 in Austria, 3 in Gran Bretagna; 6 a San Marino; 3 ad Aragón; 3 in Giappone.

UNA, COME LE DUCATI IN Q2


IN CRESCITA COSTANTE

Per la seconda volta in questa stagione, oltretutto consecutiva, la KTM ha piazzato due moto in Q2. Non male, considerando che la Casa austriaca ha debuttato solo quest’anno nella categoria più difficile e tecnologica del motociclismo, e che in precedenza era riuscita a mettere una moto in Q2 solo nel GP di Germania (nona gara stagionale). Per la prima volta, KTM ha conquistato un posto sullo schieramento migliore di quelli di Aprilia e KTM. Continuando a parlare della Casa austriaca, inoltre,non si può certo dimenticare la prima vittoria di una KTM in Moto2 e pure la prima doppietta: questi, ragazzi, fanno paura…

DUE, COME LE KTM CLASSIFICATESI INQ2


SOLO VIÑALES NE HA FATTI DI PIU’

Con il tempo di 1’29”572, Johann Zarco ha realizzato il giro veloce in gara: è la terza volta che il francese mette il suo nome davanti a tutti in questa classifica. Anche Marc Márquez ne ha realizzati tre; solo Maverick Viñales ne ha fatti di più (4).

TRE, COME I GIRI VELOCI DI ZARCO


COME AD AUSTIN, SACHSENRING E BRNO

Per la quarta volta in questa stagione, Marc Márquez ha fatto la “doppietta” abbinando pole position e vittoria: ci era già riuscito in Texas, Germania e Repubblica Ceca. Da notare che dal 2013, da quando corre in MotoGP, Márquez ha sempre fatto almeno quattro “doppiette" pole/vittoria: nella fattispecie 4 nel 2013, nel 2015 e nel 2016; addirittura 10 nel 2014.

QUATTRO, COME LE "DOPPIETTE" POLE/VITTORIA DI MÁRQUEZ


DIECI DALL’INIZIO DELL’ANNO

A Phillip Island quest'anno cinque piloti si sono alternati al comando: Jack Miller (dal primo a 4° giro); Valentino Rossi (dal 5° all’8° e dal 14° al 16°); Johann Zarco (dal 9° al 13°, e dal 17° al 18°); Maverick Viñales (dal 19° al 20°); Marc Márquez (dal 21° al 27°). Miller è dunque il decimo pilota che ha fatto almeno un giro al comando; ai cinque del GP d’Australia bisogna aggiungere Andrea Dovizioso, Danilo Petrucci, Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa e Jonas Folger.

CINQUE, COME I PILOTI IN TESTA PER ALMENO UN GIRO
 


PIU’ SUCCESSI SOLO NEL 2014

In Australia, Marc Márquez ha conquistato il sesto successo stagionale, come gli era accaduto nel 2013. Soltanto nel 2014 ne ha ottenuti di più (13), mentre nel 2015 e nel 2016 si era fermato a 5. A proposito di cinque vittorie, da quando Márquez è in MotoGP, solo due piloti sono riusciti a conquistare almeno 5 gare in una sola stagione: Lorenzo nel 2013 (8 successi, che non gli bastarono per vincere il titolo) e Dovizioso nel 2017. Un dato che dovrebbe far pensare chi critica – a mio modo di vedere in modo inconcepibile – il pilota della Ducati.

SEI, COME LE VITTORIE DI MÁRQUEZ NEL 2017


GARE SEMPRE MOLTO COMBATTUTE

Ormai dovremmo esserci abituati, perché quest’anno è sempre stato più o meno così, però fa sempre effetto vedere la classifica finale della Moto3: Mir, Loi, Martin, Rodrigo, Bastianini, Fenati e Sasaki – quindi i primi sette – sono arrivati al traguardo in meno di un secondo (0”834). E’ vero che la gara è stata interrotta 8 giri prima per la pioggia, ma è davvero incredibile che uno, in questo caso Sasaki, arrivi a meno di un secondo dal primo, ma sia “solo” settimo.

SETTE, COME I PILOTI IN MENO DI UN SECONDO NELLA MOTO3


COME MILLER E RINS

Conquistando l’ottava pole position stagionale, Joan Martin ha eguagliato il numero di pole ottenute in questa categoria da Alex Rins nel 2013 e da Jack Miller nel 2014.

OTTO, COME LE POLE DI MARTIN IN MOTO3


IN MALESIA, IL PRIMO “MATCH BALL”

Non ha vinto, ma anche in Australia Franco Morbidelli ha dimostrato tutta la sua velocità, intelligenza, aggressività nei sorpassi, ma anche acume nella gestione delle diverse situazione. E così in Malesia Franco Morbidelli, con 29 punti di vantaggio, ha piazzato il primo “match ball” per conquistare quel titolo della Moto2 mai ottenuto da nessun pilota italiano. Tra l’altro, è dal 2009 che un italiano non vince un titolo mondiale (Valentino Rossi, MotoGP).

VOTO NOVE A FRANCO MORBIDELLI
 


UN GRANDE CAMPIONE

Il protagonista numero uno del GP d’Australia è ovviamente Joan Mir, che a 20 anni e alla sua seconda stagione iridata ha conquistato il suo primo titolo mondiale, vincendo anche il GP (nono successo stagionale, decimo della carriera): così fanno i grandissimi campioni. E Mir lo è, senza alcun dubbio: il suo titolo non è meritato, è strameritato! Bravissimo. Ed è anche una bella persona.

VOTO DIECI A JOAN MIR

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