Il circuito di Philip Island cambia. Per migliorare la sicurezza

  • di Lorenzo Adamoli
Il Gran Premio d'Australia della MotoGP del 21 e 22 ottobre 2023 si disputerà su una pista rinnovata. Il tracciato non cambia, le curve restano quelle: si lavora ampliando le aree di fuga e creando (come di tendenza) corridoi di cemento oltre i cordoli
  • di Lorenzo Adamoli
19 aprile 2023

La pista di Philip Island è una delle preferite dai piloti e dagli appassionati: incorniciata da una natura spettacolare con viste meravigliose sulla costa marina, è anche un tracciato tecnico sul quale vanno in scena da sempre gare epiche.

Ma nessun circuito è impeccabile. Il sito RideApart pubblica un video dell'Australian Grand Prix Corporation, che ha varato un progetto di intervento per mantenere la licenza di sicurezza FIM di grado A. In base ai piani proposti, si realizzeranno (in sei settimane) aree di fuga più ampie nei settori ad alta velocità, installando anche nuovi corridoi in cemento in diverse zone di ingresso e uscita di curva. Per ottenere il resoconto completo, Trevor Hedge di MCNews ha intervistato il direttore generale della progettazione e costruzione dell'Australian Grand Prix Corporation, Matthew Walton.

Secondo Walton, il lavoro più significativo si svolge alle curve 1, 11 e 12. Dopo il rettilineo di arrivo in discesa, l'ampia curva 1 del circuito è teatro di possibili cadute ad alta velocità. Ebbene per ridurre i rischi il team dei lavori estenderà la fascia già esistente in asfalto e allargherà l’area di fuga con la ghiaia. Una barriera Armco appena installata insieme a fasci di pneumatici fungerà da backstop per i piloti che non rallentano fino a fermarsi nella ghiaia.

Precauzioni simili sono previste alle curve 11 e 12. Oltre alle aree di fuga rielaborate, GP Corp aggiungerà dei corridoi esterni in cemento alle curve 2, 3, 6, 8, 9, 11 e 12. La pavimentazione aggiuntiva garantirà ai piloti un ulteriore margine di errore, tenendoli lontani dall’erba in ingresso e in uscita di curva. Sembrano interventi semplici, ma non lo sono: Walton sottolinea che i lavori hanno richiesto 300 tonnellate di ghiaia e la rimozione di 25.000 metri cubi di terreno.

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