DopoGP con Nico e Zam. Il GP d'Olanda 2017

Grande vittoria di Valentino Rossi davanti a Petrucci, mentre Dovizioso e la Ducati balzano in testa al mondiale. Per la tecnica, il telaio evoluzione Yamaha, la svolta Ducati, i problemi della Honda e della Suzuki. Da analizzare la caduta di Vinales
27 giugno 2017

Punti chiave

Due gare in una: prima l’asciutto e poi la pioggia. Giovanni Zamagni sottolinea la gara impeccabile di Valentino, ma anche le concrete possibilità di Danilo Petrucci che nel finale è stato rallentato dai doppiaggi. L’ingegnere ci svela come è cambiato il telaio della M1 nell’ultima evoluzione, modificato a livello di rigidezze nella zona del cannotto di sterzo, e inoltre dice la sua sulla svolta della Ducati a partire dal Mugello: con ogni probabilità niente di nuovo sul piano tecnico, ma un miglior metodo di lavoro nei box, sul setting, per squadre e piloti. Anche se Jorge Lorenzo è l’unico che non riesce ad approfittarne. Casuale il suo doppiaggio, ma reale la crisi.


Honda non ha più la superiorità motoristica del passato, ma il problema oggi è il telaio: tanto lavoro per HRC anche se la guida funambolica di Marquez nasconde i problemi. E Suzuki? Per Zam oggi il problema è il pilota, Iannone sembra aver perso la bussola; per Bernardelle però la Suzuki è lenta con gli aggiornamenti. KTM ed Aprilia ingiudicabili in queste condizioni, però appare urgente per Noale la scelta di un pilota di spessore che possa affiancare Aleix Espargaro.


Infine Moto2 e Moto3: con Franco Morbidelli che torna al successo e conferma il passaggio in MotoGP l’anno prossimo (impressionanti i tempi della sua crescita), con Baldassarri protagonista di una caduta terribile, per fortuna dalle conseguenze limitate (i controlli elettronici avrebbero scongiurato il volo?); infine con Fenati ancora protagonista, ma unico italiano a finire stabilmente tra i primi. Qui un po’ di delusione c’è.


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