Crutchlow: "Più facile sposarsi che guidare una Ducati"

Giovanni Zamagni
Pungente, tranquillo, acuto e simpaticissimo. Crutchlow si rivela nei panni di Ducati in un'intervista a tutto tondo che spazia dalla tecnica alla filosofia coniugale | G. Zamagni
18 marzo 2014

Punti chiave

Tutti stanno lavorando duramente, ben sapendo che ci vuole tempo, che non vinceremo una gara domani mattina. Vi ricordate quanto tempo ha impiegato la Honda a rendere competitiva la sua moto?


Ti sei appena sposato (a proposito, congratulazioni); pensi che sia una sfida più difficile il matrimonio o guidare una Ducati?
«Guidare una Ducati, naturalmente! Il matrimonio adesso è perfetto… Dobbiamo cercare di riportare la Ducati davanti, dobbiamo fare un salto in avanti, tutti quanti, anche io e il mio team e… Lucy (la moglie, NDA). Tutti stanno lavorando duramente, ben sapendo che ci vuole tempo, che non vinceremo una gara domani mattina. Vi ricordate quanto tempo ha impiegato la Honda a rendere competitiva la sua moto? Credo 3 o 4 anni… Adesso è il contrario: alla Yamaha serviranno almeno due anni per raggiungere la Honda. E’ una ruota che gira: arriverà anche il momento della Ducati».

Volevi a tutti i costi una moto ufficiale: c’è così tanta differenza rispetto a un team satellite?
«Adesso sei molto più occupato… Tutto è più grande, c’è più enfasi in tutto. Il team tech3 ha fatto un gran lavoro, non mi ha mai fatto mancare nulla, ma adesso è tutta un’altra cosa sotto ogni punto di vista. Gigi Dall’Igna, gli uomini dentro al garage, quelli che stanno a casa lavorano per lo stesso obiettivo, così come Dovizioso: vogliamo essere competitivi».

Pensi che Marquez sia il favorito della stagione e che possa vincere parecchie gare?
«In questo momento penso che il favorito sia Aleix Espargaro…».

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