Corse e ricorsi. Il GP di Jerez

Corse e ricorsi. Il GP di Jerez
Giovanni Zamagni
Ricordo come se fosse ieri la prima volta che sono stato a Jerez a vedere il motomondiale: era il 1992, la confusione era totale, le strade principali tutte bloccate da migliaia di moto... | G. Zamagni, Jerez
2 maggio 2014

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Ricordo come se fosse ieri la prima volta che sono stato a Jerez a vedere il motomondiale: era il 1992, la confusione era totale, le strade principali tutte bloccate da migliaia di moto. Dormivo in un albergo sull’Avenida, ma era impossibile chiudere occhio fino alle 4 del mattino per il rumore assordante e le sgasate continue. Addirittura, ai lati delle strade, chiuse al traffico automobilistico, venivano montate delle tribune per seguire meglio le evoluzioni dei centauri, in una sorta di rodeo assolutamente inimmaginabile. Adesso, pur essendoci ancora tantissima confusione, è molto differente, certi “numeri” non si vedono più, ma l’atmosfera rimane unica e magica.
I ricordi del “GP di Spagna” sono tantissimi, purtroppo alcuni molto brutti. Eccone alcuni.


1993: MUORE NOBOYUKI WAKAI

Durante le prove avviene il più incredibile degli incidenti: Nobuyuki Wakai sta uscendo dalla corsia del box quando investe uno spettatore – dotato di regolare pass – che attraversa la pit lane: la velocità è bassa, ma Wakai cade rovinosamente e picchia con il casco su uno spigolo del gradino del muretto dei box e muore sul colpo, mentre lo spettatore si rialza con un tremolio incontrollabile, ma se la cava con un grande spavento. Lo sgomento, come sempre in questi casi, prende il sopravvento, ma l’evento non viene fermato: Tetsuya Harada, reduce da due successi nei primi tre GP, si chiude in un silenzio totale, trionfa nuovamente, sale sul podio con la morte nel cuore e la sofferenza ben visibile sul volto per l’amico scomparso: continuerà a non parlare per un bel po’ di giorni.
Dopo la morte di Waki vengono imposte delle restrizioni per accedere alla pit lane, e vengono diminuiti i “marshall” nella corsia box, fin lì addirittura troppi, tanto da impedire la visuale a chi attraversava la corsia.


1996: CRIVILLE CADE “TRAVOLTO” DALLA FOLLA

Alex Criville sta per vincere il suo primo GP a Jerez, davanti a un certo Mick Doohan, ma mentre i piloti stanno percorrendo l’ultimo giro, la folla è già a bordo pista, perché il commentatore del circuito, credendo che la gara fosse finita al giro precedente, aveva già annunciato il trionfo del pilota spagnolo. Criville si distrae per i tanti appassionati a pochi metri dalle moto, cade e regala il successo a Mick Doohan, con Luca Cadalora secondo e Tadayuki Okada terzo. La delusione di pilota e appassionati è totale, impossibile da descrivere.


1999: FINISCE LA CARRIERA DI MICK DOOHAN

Dopo cinque mondiali consecutivi, dopo due gare al di sotto delle aspettative (4° in Malesia, 2° in Giappone), Mick Doohan arriva a Jerez per conquistare il primo successo del 1999, ma nel secondo turno di prove del venerdì (allora erano qualifiche) cade rovinosamente tra la curva tre e la curva quattro, finendo con violenza contro le barriera: è la fine della sua carriera.


2000: IL PRIMO PODIO DI VALENTINO ROSSI IN 500

Il debuttante in 500 Valentino Rossi, campione del mondo in carica della 250, è grande protagonista nei primi tre GP, ma per troppa irruenza raccoglie solo un undicesimo posto. In Spagna, però, proprio con la Honda e con la squadra che era stata di Doohan conquista il suo primo podio in 500: ne seguiranno altri 147.


2002: JORGE LORENZO DEBUTTA NEL MONDIALE

La Derbi porta al mondiale un ragazzino considerato molto talentuoso in Spagna, ma assolutamente sconosciuto nel resto del mondo, un certo Jorge Lorenzo, che per debuttare è costretto ad aspettare il sabato, giorno del suo 15esimo compleanno, allora l’età minima consentita dal regolamento per correre un GP. Lorenzo è un ragazzino molto timido, un po’ “bulletto”, dalla sguardo volutamente “duro”: diventerà un campione straordinario.


2005: ROSSI-GIBERNAU A SPALLATE

Rossi e Gibernau, una volta amici, non si parlano più da ottobre 2004, quando Valentino accusa Sete di essere stato l’artefice della sua penalizzazione in Qatar per il tentativo di pulizia della casella di partenza. Gibernau è in testa al GP di Spagna (quell’anno gara inaugurale della stagione), assapora già la vittoria, quando all’ultima curva lascia un piccolissimo spazio: Rossi ci si butta dentro, ma il contatto con il rivale è inevitabile. Sete finisce nella sabbia e poi è secondo al traguardo, Valentino vince e irride lo spagnolo, che sale sul podio tenendosi teatralmente la spalla sinistra: si discuterà a lungo sulla regolarità della manovra di Rossi.


2011: ROSSI ABBATTE STONER

Il GP di Spagna si corre sotto la pioggia e Valentino Rossi, con la Ducati, vede la possibilità di essere protagonista, ma in fondo al rettilineo dei box, alla staccata della prima curva, sbaglia la frenata e travolge Casey Stoner in sella alla Honda. Stoner non riuscirà a ripartire, Rossi sì (chiuderà quinto) e a fine gara va, con ancora il casco in testa, nel box della Honda a chiedere scusa a Casey, che lo apostroferà duramente: «La tua ambizione è superiore al tuo talento». Una frase celebre, che rimarrà nella storia della rivalità tra Stoner e Rossi.


2013: MARQUEZ-LORENZO A SPALLATE

Quello che era successo nel 2005 tra Rossi e Gibernau si ripete nel 2013 tra Marquez e Lorenzo, in lotta, in questo caso, per il secondo posto, con Dani Pedrosa vincitore solitario. Impostando l’ultima curva, Jorge è ormai certo del secondo posto (al penultimo intermedio aveva circa 0”4 di vantaggio) e non chiude minimamente la traiettoria: Marc, però, si è avvicinato moltissimo, forza la staccata, dà una spallata al rivale (che finisce fuori pista) e conquista il secondo posto, con Lorenzo terzo e imbufalito. «Ho studiato il sorpasso di Rossi su Gibernau» si giustifica il campione della Honda.