SUZUKI

Ippolito Fassati
  • di Ippolito Fassati
Abbiamo deciso di provare una, anzi 2 motociclette…no sono tre!
  • Ippolito Fassati
  • di Ippolito Fassati
1 novembre 2004

Effettivamente la nuova DRZ è una moto così polivalente che viene giustamente offerta al pubblico in una serie di configurazioni tali da coprire tutto il settore enduro stradale (versione S), enduro racing, supermotard (versione E) e soprattutto il settore del divertimento totale e garantito!

I prezzi delle due moto sono di 7.500 Euro per la versione E e di 6.300 per la S. Mille Euro di differenza c.ca possono essere una discriminante per la vostra scelta finale, ma se potete fare ancora un piccolo sacrificio, pensateci su bene…

Ciò che sinceramente lascia un po’ sconcertati è proprio il fatto che, malgrado un progetto assolutamente valido, in giro non si incontrano così tanti DRZ quanti ci si aspetterebbe. Forse questo dipende dal fatto che su strada in generale le moto da enduro sono sempre meno frequenti e in fuoristrada la Suzuki con la sua cilindrata da 400 cc., contro le nuove 450 racing, paga in termini di cavalleria e di peso.

Siamo convinti però, dopo aver potuto provare queste moto, che la DRZ, proprio per la sua facilità di guida, per la potenza erogata in maniera così lineare, per la bassa manutenzione e la proverbiale affidabilità, dovrebbe essere la prima scelta di molti appassionati.

Cercando di inquadrare meglio i possibili utilizzatori, ci vengono in mente queste “categorie”: appassionati di fuoristrada senza troppo allenamento o voglia di passare ore in garage a regolare viti e bulloni, amanti delle gite fuori porta che non vogliono tornare con le braccia a pezzi e il sedere quadrato, giovani alla prima moto, ragazze sportive, scooteristi pentiti (volete mettere…?), e piloti da fuoristrada (rally soprattutto) e appassionati dello sliding!

Su tutto prevale comunque il fatto che chi stava cercando una moto divertente, con il DRZ l’ha trovata!

Ma cosa significano le sigle E, S e Supermotard? Suzuki Italia importa e commercializza la DRZ 400 S, modello più stradale per la dotazione di cui è provvisto e per motore e ciclistica. Mentre Enzo Valenti attraverso la Valenti Racing, distributore ufficiale della Suzuki per le moto da fuoristrada, si occupa dell’omologazione, dell’immatricolazione, della vendita e dell’assistenza, attraverso la sua rete di concessionarie, della versione più cattiva, definita DRZ 400 E. La versione E viene venduta con l’omologazione per montare anche le gomme stradali e si trasforma quindi facilmente (anche attraverso l’apposito kit distribuito da Valenti con gomme stradali e freni a margherita) in una vera Supermotard.

Il progetto DR nasce circa 10 anni fa con il mitico DR350 e subisce nel corso degli anni continue modifiche al motore, alla ciclistica e grafiche. Le DRZ del 2003 prevedono un motore monocilindrico 4 tempi da 398 cc. a quattro valvole, raffreddato a liquido, con un alesaggio/corsa da 90,0 x 62,6 mm con rapporto di compressione di 11,3:1 (per il modello S) e di 12,2:1 (per il modello E enduro e supermotard). 

Il progetto DR nasce circa 10 anni fa con il mitico DR350 e subisce nel corso degli anni continue modifiche al motore, alla ciclistica e grafiche

Cilindro e pistone vengono trattati in modo particolare per ottenere maggiore resistenza e minore peso. La distribuzione è bialbero a catena e la capienza dell’olio è di c.ca 2 Kg. I carburatori sono diversi la S monta un Mikuni BSR36 mentre la E un più grande Keihin FCR39. Queste ed altre differenze portano i due modelli ad avere un gap di c.ca 10 cv (oltre quaranta alla ruota per la E e circa 10 in meno per la S). Il cambio è a 5 marce e la frizione è multidisco a bagno d’olio. L’avviamento è elettrico e l’accensione elettronica. Nella versione E la pedivella è offerta come optional.

La ciclistica prevede un telaio monotrave in acciaio al cromo molibdeno particolarmente resistente alla torsione e con un peso contenuto. Telaietto in alluminio a sezione quadra. Forcelle da ben 49 mm. regolabili in compressione ed estensione e mono, anch’esso regolabile. I freni sono a disco da 250 mm. davanti e da 220 mm. il posteriore.
Oltre alle differenze già citate, le versioni E ed S si distinguono principalmente per: regolazioni e rigidezza delle sospensioni, impianto di illuminazione più potente sul modello S, strumentazione, serbatoio, pneumatici, e piccoli particolari che incidono sul peso finale (132 Kg. per la E e 144 per la S dichiarati).

Dato che le moto nascono con l’obiettivo di soddisfare più tipologie di utenti per diversi stili di guida, la nostra prova ha voluto coinvolgere due piloti di differente livello. Insieme a loro, abbiamo cercato di raccontare al meglio come vanno le due versioni E ed S.

Cominciamo dalla versione S. Abbandonate le mulattiere “impossibili” e i fettucciati, abbiamo portato la giallona a fare un giro per sterrati poco impegnativi e sulle curve e i tornanti del Passo Penice. L’abbiamo poi utilizzata in città per avere un quadro completo.
La prima impressione che si ha salendo in sella alla DRZ 400 S è di essere su una moto da enduro “vero”. L’altezza da terra, la snellezza del serbatoio e il peso contenuto si fanno apprezzare nell’uso quotidiano. L’avviamento elettrico è utilissimo, la partenza è sempre pronta sia a motore freddo che caldo. La posizione di guida mette subito a proprio agio dimostrandosi azzeccata e comoda, sia da soli che in due. Una volta partiti si capisce immediatamente che la moto è divertente. L’erogazione è lineare, senza strappi, l’avantreno è leggero e agile. Si svincola nel traffico come e meglio di uno scooter e si può contare su una buona spinta e su un ottimo allungo, sia per i sorpassi fuori città che per i tratti in salita più impegnativi.

Nel misto stretto la DRZ 400 S, gommata con dei buoni pneumatici offre il massimo del divertimento. Entra ed esce dalle curve in un baleno e le pieghe sono garantite! La guida non si fa mai impegnativa e ciò garantisce ottimi risultati anche per chi non è un “manico”. Le sospensioni sono rigide quel che basta e non cedono così facilmente nelle staccate.
Certo i freni non sono da supersportiva, ma il peso da fermare non è altissimo.

Con la Suzuki potrete fare anche qualche tratto in autostrada senza problemi. La sella è rigida ma non così scomoda. Le vibrazioni sono minime e il comfort generale è ottimo. Leve e pulsanti sono ben posizionati e si possono azionare facilmente in ogni condizione.

Sugli sterrati la moto è facile da condurre, molto divertente da far sbandare in maniera controllata. Una scuola di guida per prendere il giusto feeling tra mezzo, pilota e terreno accidentato! L’erogazione ancora una volta aiuta e grazie alla progressività lascia tutti soddisfatti. La guida in piedi è leggermente scomoda, ma questo dipende dall’altezza del pilota. Nel nostro caso si faticava un po’ a raggiungere il manubrio. Forse la distanza tra la pedana e la leva del cambio è un po’ corta per gli stivali ma ci si fa presto l’abitudine. (Ottimi anche i copripedana in gomma asportabili).

Sulle asperità più marcate, le sospensioni si imbizzarriscono e saltellano a destra e a manca, mettendo in difficoltà il pilota. Probabilmente con una migliore regolazione si ottengono risultati più soddisfacenti.

La borsa porta attrezzi, il gancio per il casco, il tappo del serbatoio con il lucchetto, il bloccasterzo, il display digitale con trip, il serbatoio in metallo, sono tutti particolari che pesano. Chi sceglierà di sostituirli potrà senz’altro beneficiare di un netto calo di peso.

La manutenzione è ridotta al minimo, unico accorgimento, la pulizia del filtro dell’aria (facilmente raggiungibile), specialmente in estate.

Passiamo ora alla versione E e coinvolgiamo in prima persona i 2 piloti.

Aimone Dal Pozzo, impressioni sulla moto:
La DRZ 400 E ‘03 è un chiaro esempio del noto modo di dire: "l'abito non fa il monaco".
Questo gioiellino di casa Suzuki ha rivelato, dopo le nostre prove, una grande adattabilità a molteplici situazioni ed una capacità insperata di affrontare anche le asperità più critiche.

Al primo approccio questa moto può sembrare quasi stradale, adatta a transitare su percorsi sterrati ma di bassa difficoltà e, considerando il peso complessivo, non la si potrebbe più di tanto immaginare a destreggiarsi abilmente tra le mulattiere impervie di montagna, ma una volta saliti in sella si scopre che questa Suzuki è fatta di tutt'altra stoffa!

Sebbene rispetto alle sue dirette concorrenti risulti un poco al di sotto degli standard di leggerezza ed ingombri, questo 400 è un compromesso davvero azzeccato, specialmente per chi vuole muovere i primi passi nel mondo dell'enduro “serio”.

Il motore è molto dolce e incomincia già a "tirare" non appena si ruota di poco la manopola del gas, ha una curva di erogazione molto lineare e questo permette di arrampicarsi ovunque e di compiere dei bei numeri.
Una volta che si è acquisita una certa sicurezza e feeling con il mezzo, e provando ad "insistere" per verificare l'effettiva potenza di questa moto, si scopre che verso la parte finale della curva di erogazione il motore scarica a terra una notevole quantità di cavalli e risulta quindi non solo rotondo, ma anche assolutamente efficace. L’avviamento elettrico è molto comodo e permette di trarsi d’impaccio in molte situazioni senza doversi stancare.

Come già detto, questa 400, sulla carta non è tra le più leggere del mercato, ma saliti in sella la sostanza è tutt'altra. La nuova Suzuki risulta sicura e piacevole già dal primo approccio, tutti i comandi si trovano nella giusta posizione, e ci si impiega poco a familiarizzare con la posizione di guida.


Nelle mulattiere dove è stata testata si è destreggiata con grande facilità richiedendo anche poco sforzo da parte del pilota, sfruttando la sua notevole dote di maneggevolezza e facilità di guida.
Nel fettucciato invece, ha sempre impressionato per facilità di guida, ma, sicuramente perché non perfettamente a punto per questo tipo di attività, si è rivelata un pò "barcone" alle alte velocità.

Brad Peterson, impressioni sulla moto:
Ho trovato questa moto molto facile da guidare proprio perché ha un motore potente ma allo stesso tempo dolce e lineare, che ti aiuta in ogni occasione e ti fa sentire sicuro perchè è sempre pronto a sostenerti in qualsiasi situazione.
Nella prima parte di erogazione sembra leggermente lento a partire e quindi da l'idea che non abbia forza, ma poi senza aver tempo di accorgertene stai già facendo della gran strada!

E' una vera enduro. Non è assolutamente una moto che si potrebbe portare a girare su una pista da cross, ma se si desidera fare un giro per i boschi ed immergersi nella natura, credo che sia la moto più divertente e facile da guidare che esista. Ogni ostacolo viene affrontato con facilità perché motore e sospensioni lavorano in grande armonia.

Cambia moto
Suzuki DR-Z 400 (2000 - 02)
Suzuki

Suzuki
C.so Fratelli Kennedy, 12
10070 Robassomero (TO) - Italia
011 9213711
https://moto.suzuki.it/

  • Cilindrata 400 cc
  • Potenza 49 cv
  • Peso 113 kg
  • Sella 945 mm
  • Serbatoio 10 lt
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C.so Fratelli Kennedy, 12
10070 Robassomero (TO) - Italia
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Scheda tecnica Suzuki DR-Z 400 (2000 - 02)

Cilindrata
400 cc
Cilindri
1 -
Categoria
Enduro
Potenza
49 cv 36 kw 8.500 rpm
Peso
113 kg
Sella
945 mm
Inizio Fine produzione
2000 2002
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