Michelin Power GP2: La prova strada-pista delle nuove gomme sportive stradali di Michelin

Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
Grip elevatissimo, manegevolezza da riferimento e un feeling di guida d'alto livello. Perchè abbiamo deciso di mettere alla prova le Power GP2 su una potentissima sport-tourer come la Kawasaki Ninja H2 SX SE? Ecco il nostro test in strada e in pista!
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
20 marzo 2024

L'asticella delle performance si sposta sempre più in alto, quando si parla di prodotti che dichiaratamente vogliono soddisfare l'utenza sportiva. Vale per le moto, dove ormai le Crossover più prestazionali arrivano a superare i 200 cavalli e le Hypersport i 220, ma anche per le Sport-Tourer dove bastano i "soli" 152 cavalli di una Suzuki GSX-S1000GT per provare emozioni forti.

Inevitabile quindi che il mondo degli pneumatici vada di pari passo: per quanto il mercato delle sportive non sia più frizzante come un tempo, i motociclisti hanno a disposizione - come abbiamo visto - moto cui non difettano potenze elevate e ciclistiche raffinatissime che richiedono per essere sfruttate a fondo pneumatici adeguati. Ovvio quindi che l'universo delle coperture sportive stradali stia evolvendosi a velocità supersoniche in un mercato da qualche anno a questa parte - se vogliamo - stabile in termini di volumi ma pur sempre capace di esprimere una domanda di 1,5 milioni di pezzi all'anno soltanto in Europa, con un aumento rispetto al 2022 del 4%.

Si tenta quindi non soltanto di differenziare il prodotto in base ai gusti e alle esigenze dell'utenza, ma di "allungare" la coperta donando alle coperture sportive stradali non soltanto più grip ma anche più durata, maggiore tenuta sul bagnato, un warm up più rapido e così via. Questa strada è stata seguita anche da Michelin con la sua nuova Power GP2, una gomma sportiva dedicata al 50% alla strada e al 50% alla pista erede della più che celebre Power GP che resta in listino ma che è destinata presto o tardi a essere totalmente soppiantata dalla novità 2024 che abbiamo voluto provare in un test approfondito svolto sia in strada che in pista per saggiare come si comporta "nel mondo reale", nell'uso che ne farebbe un qualsiasi motociclista amante della bella guida ma che non necessariamente viaggia sempre con il coltello tra i denti.

Diciamoci la verità: quanti di quelli che possiedono una sportiva o una potente crossover o, ancora, una pesante sport-tourer, la usano soltanto per i passi dolomitici ed eventualmente la pista? Ecco perché questo test ha visto coinvolte le nuove gomme francesi in contesti reali e non perfetti ed ecco anche perché abbiamo scelto di provarle su una moto come la Kawasaki H2 SX SE MY2020, la moto personale del vostro tester. Quest'insieme di circostanze ci ha permesso innanzitutto di scremare dalle sensazioni di guida le caratteristiche della moto rispetto a quella della gomma e inoltre ha consentito di farsi un'idea molto chiara di quello che accade con pneumatici così sportivi applicati a una moto da 260 kg e 210 cv che arriva da 250 km/h a un tornantino da 60 km/h...

Come sono fatte

Per descrivere le nuove Michelin Power GP2 partiamo subito da quello che si vede dall'esterno: il battistrada presenta un rapporto vuoti/pieni del 6,5% con ampie fasce slick alle sue estremità. Per dar un'idea, lo stesso parametro per i nuovi Power 6 (rilvolti al 90% strada, e al 10% alla pista) vale l'11%, mentre per gli sportivissimi Power Cup (10 strada, 90% pista) è del 5%. Il battistrada è inoltre bimescola, con quella centrale più dura dove la concentrazione di silice è maggiore (sinonimo di maggiore resa chilometrica e grip sul bagnato) e quella apposta sui lati dove il carbon black la fa da padrone, per esaltare il grip in piega. Da notare la la tecnologia 2CT+ che vede la mescola centrale fare da base a quelle laterali è applicata soltanto al posteriore, mentre all'anteriore si è preferita una soluzione tradizionale.

 

Struttura e Misure

Per la struttura si è fatto uso delle tecnologie Radial-x evo e Aramid Shield, modulate secondo le caratteristiche peculiari che i tecnici di Michelin hanno deciso di imprimere alle Power GP2: principalmente alla ricerca di stabilità indipendentemente dalle sollecitazioni esercitate sullo pneumatico.

Le misure disponibili per le Power GP2 sono spiccatamente stradali, una sola misura anteriore e 5 posteriori:

ANTERIORE:

120/70 ZR 17 M/C (58W)

POSTERIORI:

160/60 ZR 17 M/C (69W)
180/55 ZR 17 M/C (73W)
190/50 ZR 17 M/C (73W)
190/55 ZR 17 M/C (75W)
200/55 ZR 17 M/C (78W)

 

Come vanno: la strada

Il nostro test si è svolto su un chilometraggio di circa 500 km, a temperature piuttosto variabili: sull'Etna siamo scesi anche sotto i 5° ma sul circuito di Racalmuto si sono tranquillamente superati i 20°. Questo per raccontarvi innanzitutto che l'utilizzo delle Power GP2 non prevede tempi di warm-up sensibili: si esce dal garage già con le gomme sincere nelle reazioni e basta giusto qualche chilometro per trovare il feeling con le coperture francesi.

Il primo scenario che abbiamo voluto calcare ha riguardato il misto delle strade intorno all'Etna e la "fortuna" ha voluto non soltanto che temperature scivolassero verso il basso rapidamente ma che facesse l'apparizione un breve temporale che ci ha permesso di testare il grip sull'umido, ma non sulla pioggia battente. Condizioni tutt'altro che da escludere quando si parte per un giro in moto.

La prima cosa che abbiamo notato, fin dai primi metri percorsi alle pressioni stradali consigliate da Kawasaki, è l'incremento sensibile della sensazione di manegevolezza della Kawasaki H2 SX SE: una moto che fa della stabiltà la cifra del suo comportamento dinamico e che possiede un avantreno granitico anche a 299 km/h. Montando le Power GP2 la verdona acquisisce una sorprendente agilità e rapidità nei cambi di direzione ma, e qui bisogna fare un plauso a Michelin, non c'è traccia di nervosismo nel comportamento nè di difficoltà nel trovare immediatamente l'inclinazione corretta quando si approcciano le statali ricche di curve e si improvvisa. Insomma, una gomma che all'avantreno ispira fiducia e porta immediatamente a instaurare la necessaria confidenza per poter aprire il gas in uscita di curva, dove è assente qualsiasi accenno di sottosterzo o sovrasterzo, e di affondare la frenata anche dentro la curva dove la sensazione di controllo non viene mai meno. Nemmeno in discesa e con una moto da 260 kg.

Il grip sull'anteriore è di alto livello mentre sul posteriore è certamente molto di più di quanto sia ragionevole chiedere per un uso stradale dove se proprio si commette un errore o si cerca il fare gli splendidi in uscita di curva nei primi rapporti interviene il Traction Control, ma bisogna veramente esagerare in manovre che sulle normali strade hanno pochissimo senso. Va da sè che un livello di aderenza così alto non soltanto vuol dire divertimento ma si associa a una grande sicurezza nel caso di situazioni di emergenza nelle quali si vuole porre rimedio ad un errore di guida.

Sul bagnato, lo diciamo senza vergognarci troppo, per qualche centinaio di metri avevamo qualche timore visto il rapporto vuoti/pieni più vicino alle gomme da pista che a quello scelto per gomme sport-touring. Eppure le mescole ricche di silice hanno subito messo in chiaro che la sincerità e il grip restano elevate: per capirci, le Power GP2 sono pneumatici con i quali non è necessario fermarsi quando piove, come gomme più racing, ma permettono di avanzare con sicurezza e senza patemi. Manca il giudizio sulla pioggia battente, è vero, ma le premesse sono quelle di una gomma che anche nel nubifragio non dovrebbe per nulla alzare bandiera bianca...

Come vanno: in pista

Per la prova in pista abbiamo inizialmente seguito i consigli dei tecnici Michelin sulle pressioni alle quale gonfiare a freddo le Power GP2 ed entrati nel movimentato e sconnesso tracciato dell'Autodromo della Valle dei Templi, abbiamo trovato conferma che le termocoperte non sono affatto necessarie per portare rapidamente le Power GP2 alle temperature di esercizio.

Quello che però abbiamo notato è che la massa rilevante dell'H2 generava qualche movimento dell'avantreno delle frenate più lunghe e violente (da 250 km/h a circa 60 km/h), comportamento praticamente sparito riportando gradualmente le pressioni al loro valore stradale e ritrovando così tutte le qualità emerse attorno all'Etna. Anzi, giro dopo giro, diventa evidente un grip sull'angolo della gomma anteriore semplicemente da riferimento: la Kawa (che ha dei limiti fisici quando portata in pista) si è appoggiata con sicurezza fino a 50° di inclinazione, con una comunicativa in piega straordinaria associata a notevoli doti di handling. Al retrotreno i 210 cavalli non hanno mai messo in difficoltà l'aderenza in uscita di curva e l'intervento sporadico del Traction Control è da ascriversi più che altro alla sua taratura dedicata ad una sport-tourer più che a una Hypersport.

Con una manegevolezza elevata temevamo qualche risposta brusca sulle sconnessioni del tracciato agrigentino che si attraversano in piena accelerazione e in frenata. Invece no, le Power GP2 hanno assorbito i "bumps" con autorevolezza, rimanendo direzionali e assorbendo benissimo le gibbosità dell'asfalto, anche in piega. Davvero quasi la quadratura del cerchio per una gomma cui avremmo anche perdonato qualche reazione un po' caratteriale a 200 km/h sulle sconnessioni e alla quale non riusciamo a trovare, almeno in questo test, un vero difetto.

Conclusioni: per chi sono le Power GP2?

Testare le Power GP2 su una moto che per chi scrive è un po' un benchmark, conoscendone tutte le sfaccettarure date da un utilizzo frequente e con diversi tipi di gomme, ha messo in evidenza tre punti chiave: grande iniezione di manegevolezza senza inficiare la stabilità, grip sull'angolo semplicemente straordinario e una godibilità su strada al livello di uno pneumatico molto meno sportivo.

Possono essere tranquillamente la scelta di chi ama la guida allegra su strada, indipendentemente se fatta con una Crossover, una Hypersport, una Naked o - come il caso di questo test - una grossa e potente Sport-Tourer, sapendo bene che la giornata in pista è alla loro portata senza rinunce e, anzi, senza la complicazione delle termocoperte.

Il loro comportamento agile ma omogeneo e mai nervoso ci ha convinto che su una moto come la Kawasaki H2 SX SE hanno un gran perché e forse soltanto i consumi potrebbero far scattare qualche riflessione ma, purtroppo, su questo tema per adesso non possiamo dirvi granchè, sarebbe necessario un test di almeno 2.500 km per farsi un'idea, mentre sul comportamento delle Power GP2 su motociclette più leggere più votate alla pista... beh, avrete presto ulteriori notizie da Moto.it!

Argomenti