Vespa, il design è protetto e non si può clonare

Vespa, il design è protetto e non si può clonare
Con una storica sentenza il Tribunale di Torino sancisce l'inviolabilità del disegno della creazione della Casa di Pontedera
10 aprile 2017

Con una sentenza che rimarrà sicuramente negli annali, il Tribunale di Torino ha dichiarato la piena validità del marchio tridimensionale dello scooter Vespa, e riconosciuto il carattere creativo e il valore artistico propri della sua forma, che caratterizza lo scooter fin dalla prima produzione risalente al 1946.

La sentenza è arrivata dopo che quattro anni fa, all'apertura di EICMA 2013, la Guardia di Finanza sequestrò 11 scooter esposti e appartenenti a 7 espositori differenti, il cui design era una palese imitazione di Vespa. La Guardia di Finanza aveva proceduto al sequestro dopo aver rilevato che i prodotti violavano il diritto di esclusiva del Gruppo Piaggio costituito dal cosiddetto “marchio tridimensionale” da esso registrato, che protegge la forma distintiva di Vespa. Un titolo che rappresenta un elemento di difesa delle linee di Vespa, ed è il più completo strumento di tutela della forma di un prodotto commercializzato a livello globale.

Una delle società coinvolte nel sequestro, la cinese Taizhou Zhongneng, ha citato a sua volta Piaggio davanti al Tribunale di Torino richiedendo l’annullamento del marchio costituito dalla forma tridimensionale dello scooter, nonché una pronuncia che escludesse la configurabilità della contraffazione del marchio stesso rispetto allo scooter “Ves” sequestrato ad EICMA, modello per altro non distribuito in Italia.
 

La sentenza del Tribunale di Torino ha però rigettato la richiesta del produttore cinese, garantendo a Vespa l'esclusività sul design e impedendo l'importazione e commercializzazione in Italia del suo clone. Due dei tre modelli incriminati (il “CITYZEN” e il “REVIVAL”) sono stati dichiarati invece non in contraffazione con la Vespa.

 

Rimane però il problema che all'interno del mercato asiatico, ben più importante, i cloni di uno dei più celebri simboli dell'Italia potranno essere liberamente commercializzati.