Nico Cereghini: “Milano e le buche: Palazzo Marino deve darsi una mossa!”

Nico Cereghini: “Milano e le buche: Palazzo Marino deve darsi una mossa!”
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Tra buche, mancati interventi, incidenti, cadute e anche danni fisici, abbiamo vissuto in città due settimane terribili: le piogge torrenziali hanno messo in crisi una serie di rattoppi mal fatti negli ultimi anni. Le prospettive non ci piacciono, occorre girare pagina
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
18 marzo 2024

Ciao a tutti! L’altro giorno passeggiavo con l’amico Carlo Canzano in centro a Milano: argomenti della conversazione la MotoGP, le telecronache, le gomme, le ali. Davanti a noi una buca, anzi una voragine: un metro di diametro, non meno di venti centimetri di profondità, ghiaia e sassi dappertutto trasferiti dai mezzi che ci mettono dentro le ruote passando a bassa velocità, per fortuna, dato il traffico intenso e un semaforo, quasi sempre rosso, lì nei pressi.

Scatto le foto, raccogliamo le proteste di ciclisti e scooteristi, le urla degli automobilisti che “non riescono” a evitare la buca perché hanno gli occhi sullo smartphone (sono tanti) e registriamo le immancabili invettive contro il sindaco Sala. Canzano chiama la centrale del pronto intervento della polizia locale allo 02.02.08, sottolinea che già 24 ore prima aveva fatto la stessa segnalazione. “La squadra è già fuori” è la risposta.

Se la buca è pericolosa, le norme prevedono che sia al più presto segnalata e transennata dai vigili in attesa della riparazione, ma il giorno successivo passo con la moto e nulla è cambiato. Allora cerco un tutore dell’ordine, riesco a scorgere un agente motociclista lontanissimo, lo raggiungo, segnalo, ricevo in risposta uno sguardo infastidito e una risposta secca: “lo sanno già”.

Ce ne rendiamo conto: a Milano, dopo le piogge di fine febbraio, erano scattate qualcosa come 500 segnalazioni di danni all’asfalto, tanto che il sindaco aveva chiesto agli assessorati di presentare un piano immediato di ripristino. Normalmente gli interventi emergenziali sono svolti da dieci squadre di tecnici (che dovrebbero fare l’intervento “entro un’ora”) e dai nuclei di intervento rapido dei vigili che si concentrano soprattutto la sera e nei fine settimana. La situazione era anomala, va bene, ma qualcosa non ha funzionato. Molte cadute, diversi fratturati, cerchi e pneumatici distrutti.

I cittadini sono esasperati e questo è un fatto. Noi motociclisti di più, siamo arrabbiati, perché abbiamo la precisa sensazione di essere presi in giro: paghiamo cari bolli e assicurazioni, siamo multati se parcheggiamo sul marciapiede quando dal centro città spariscono i parcheggi, dal primo ottobre non potremo più entrare in Area B con le moto precedenti al 2002 (cioè le Euro 0 ed Euro 1, poi dal 2025 pure Euro2 e dal 2028 Euro 3). E siamo quelli che non producono traffico e inquinano meno.

Due cose chiedo, la prima al sindaco e la seconda ai lettori. A Palazzo Marino chiediamo di trovare, insieme alle parti coinvolte (dalla Polizia Locale fino ai rappresentanti delle varie associazioni), il modo per uscire dallo stallo attuale, da questa situazione di grande pericolo che ci allarma anche per il futuro. Ai lettori chiediamo di non cadere nelle solite dinamiche, noi contro voi, destra contro sinistra, governo contro opposizione. Perché se c’è una cosa che non serve proprio a nulla è trasformare ogni discussione in propaganda politica, alla caccia di un misero voto in più.

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