Dunlop SportSmart, pneumatico crossover

Dunlop SportSmart, pneumatico crossover
Francesco Paolillo
Prestazioni esaltanti, ottimo feeling sul bagnato e grandi percorrenze chilometriche. Una chimera? No, sono le prestazioni di Dunlop SportSmart. La nostra prova in pista e su strada
15 marzo 2010

Far convergere in un solo pneumatico stradale tre peculiarità quali prestazioni al limite, durata e tenuta sul bagnato è davvero un compito arduo, se poi tali caratteristiche deve averle un pneumatico sportivo studiato appositamente per gommare le nostre amatissime hypersport di ultima generazione, devono essere davvero dolori.
Di mal di pancia i tecnici Dunlop ne devono aver avuti parecchi, ma come dice il proverbio: “chi l'ha dura, la vince”. E qui pare proprio che abbiano fatto centro.

Cercando di unire le caratteristiche di durata, in termini strettamente chilometrici, e tenuta sul bagnato, del fratello RoadSmart, con le prestazioni stradali del Qualifier II, l'R&D Dunlop ha sviluppato il nuovo SportSmart.
Il suo posizionamento all’interno della gamma Dunlop lo vede inserirsi poco sotto i GP Racer D211 e leggermente al di sopra dei Qualifier II, proprio per le sue velleità pistaiole. A essere pignoli, però, le ottime prestazioni sul bagnato e le notevoli doti di durata, lo fanno preferire a quest’ultimo, se poi ci aggiungete che in pista vanno anche meglio...fate voi.

Quale via

Quali alchimie e filtri magici hanno portato a definire i parametri del nuovo Dunlop? È presto detto. 
Punto primo, è stata applicata la tecnologia MT (MultiTread), che poi significa Multi Mescola, sia davanti che dietro, con la particolarità che il punto di contatto delle tra le due mescole differenti non è più ad angolo di 90°, bensì fortemente inclinata, in modo da evitare fastidiosi scalinamenti della superficie.
Seconda cosa: è stata realizzata una cintura di sommità JLB (Jointless Belt) che per il pneumatico posteriore non è più in acciaio, bensì in aramide, materiale che garantisce un miglior controllo delle deformazioni e delle tensioni interne alla carcassa. 
Dunlop SporSmart
Dunlop SporSmart


Terza ma non ultima per importanza, l’applicazione per questo nuovo SportSmart (ma solo per il pneumatico posteriore), della tecnologia NTEC, direttamente mutuata dagli sportivissimi D211 GP e GP Racer D211, permette di migliorare le performance nell’utilizzo in pista e con pressioni di gonfiaggio particolarmente basse (1,9 bar ant. - 2,1 bar post.) rispetto alle standard consigliate per l’utilizzo su strada, cioè le classiche 2,5 /2,9. Questo è possibile grazie alla carcassa radiale in Nylon con doppia cintura diagonale più rigida, che migliora l’aderenza meccanica a terra mantenendo in maniera più uniforme l’impronta sull’asfalto anche in condizioni di utilizzo estreme.
Naturalmente nella definizione del nuovo SportSmart hanno avuto notevole rilevanza anche il disegno della scolpitura, e la definizione delle mescole.
Nel primo caso, nulla è stato tralasciato, la profondità degli incavi varia progressivamente (più elevata al centro per drenare al meglio l’acqua), mentre il posizionamento degli intagli garantisce il miglior compromesso tra prestazioni sul bagnato/asciutto e rigidità del battistrada nel momento in cui è soggetto a forti stress longitudinali e laterali.

La presenza della doppia mescola, invece, garantisce un comportamento ottimale in tutte le situazioni d’uso. La parte centrale del battistrada è più “dura”, in quanto deve garantire una resa chilometrica ottimale, senza perdere di trazione, mentre le “spalle” devono “aggrappare” meglio e quindi necessitano di mescole più morbide.
La vera novità è però legata al fatto che lo SportMax ha trazione e aggrappa sia su asfalto asciutto che su asfalto bagnato. Continuate a leggere se  avete dubbi…

Mireval, pista di collaudo e sviluppo Dunlop, e le strade che la circondano, sono stato il teatro della presentazione del nuovo SportSmart.
Iniziamo il test ride con una serie di Yamaha R1 che ci accompagneranno in un tour di 150 km nei dintorni di Montpellier, su e giù per colline e valli, con una temperatura dell’aria decisamente bassa e sulle alture spolverate di neve ai bordi della strada e vento gelido. Condizioni decisamente piacevoli...
La prima cosa che emerge del nuovo SportSmart rispetto ad altri prodotti sportivi marchiati Dunlop è la minore velocità e quindi, agilità dell’anteriore a scendere in piega. Meno svelto, ma anche più lineare e progressivo.
L’anteriore della R1, già di per se poco rapido e decisamente caricato, rende la vita difficile all’SS, che da parte sua risponde con un grip ed una solidità d’appoggio, in curva ed in frenata, di gran valore. Non particolarmente votato al comfort, l’anteriore incassa bene le asperità e rimane stabile ma trasmette qualche sollecitazione di troppo. Stesso dicasi per il posteriore, che offre grip oltre ogni aspettativa (se è così con l’asfalto gelato, figuriamoci quando è caldo!) ma non si distingue certamente per il comfort. D’altronde il DNA pistaiolo è difficile da occultare, mentre l’assetto della Yamaha R1 non è certo da Gt.

Davvero ottima la tenuta sul bagnato
Davvero ottima la tenuta sul bagnato


Wet & Dry


Via le Yamaha R1, che ritroveremo sul tracciato Wet (allagato!), dentro le Suzuki GSX-R 1000, per il test ride sul tracciato di Mireval per la turnata su pista asciutta. Giusto per sottolineare la bontà del prodotto e sicuri della superiorità dello SportSmart, alcune Gixxer sono gommate con pneumatici della concorrenza, per la precisione Bridgestone BT-016 e Michelin Pilot Power Pure.
Ebbene, il detto “Chi tardi arriva…male alloggia", qui non vale, e l’ultimo arrivato solitamente fissa nuovi parametri.
E i nuovi parametri dell’SS dicono che le prestazioni su pista asciutta sono decisamente al top. La prima cosa che affiora è la maggior propensione alla pista rispetto all’utilizzo stradale, senza che questo vada ad influire negativamente sulla durata chilometrica e soprattutto sulle performance “bagnate”.
Le sensazioni a pelle dicono che rispetto a Michelin, lo SportSmart cede qualche cosa in agilità, i cambi di direzione e le discese in curva sono meno rapide, mentre il grip, capacità di cambiare traiettoria durante le pieghe e precisione di guida sono decisamente migliori con le SS
La doppia mescola regala un grip di grande valore
La doppia mescola regala un grip di grande valore


Bridgestone paga il fatto che le BT-016 abbiano ben 2 anni e mezzo (!), che in altri settori sarebbero un lasso di tempo ininfluente, ma che a quanto pare nel settore dei pneumatici è diventato un tempo biblico…
Svelte precise nelle traiettorie, le BT-016 pagano anche loro pegno dal punto di vista del grip, soprattutto al posteriore. Lo SportSmart posteriore, anche se frustato a dovere dalla cavalleria esuberante della Gixxer, garantisce davvero una trazione enorme, e appoggi sempre sicuri, anche se ad impressionare maggiormente è l’anteriore, che sembra offrire un grip ed un appoggio in piega… infiniti. Alla faccia del pneumatico stradale che dura tanto e che della pioggia se ne fa un baffo!
Le carcasse “sostenute” e rigide da vera racing tyre, se su strada trasmettono un po’ troppo le asperità dell’asfalto, in pista trasmettono feeling e telegrafano quanto accade a livello di aderenza.

Adesso è ora del bagnetto


Quando ci si sposta sul tracciato Wet, non può che trattarsi che di “bagnetto” . Non curanti del vento freddo e delle tute traforate, mettiamo alla prova le SportSmart e le loro tanto magnificate prestazioni sull’acqua. A scanso di equivoci, un paio di moto sono state dotate di telemetria e di pneumatici competitor, quindi della concorrenza (gli stessi del test in pista-dry), che alla fine dei turni, stabiliranno a suon di numeri e diagrammi il vincitore. Ebbene, se su pista asciutta le indicazioni dei nostri fondoschiena hanno decretato il vincitore nel Dunlop SportSmart, quando il gioco si fa umido, e con l’aiuto dei sensori, le cose non cambiano.
Considerando la lunghezza del tracciato, circa 1.600 metri, ed il miglior tempo sul giro delle Dunlop, le concorrenti sono dietro. Rispettivamente Michelin seconde e a ruota le Bridgestone. Considerando un tempo sul giro di circa 1.23,00, le gomme francesi (che ad oggi vantavano un comportamento su bagnato di ottimo livello) si beccano almeno 5/7 secondi a giro, le gomme giapponesi molti di più. Ad impressionare sono inoltre le velocità massime e soprattutto gli angoli di piega raggiunti dalle Dunlop. Con le competitor ci si deve buttare fuori molto di più, per andare meno.

Percorrenze da granturismo


Stando a quanto dichiarato durante la conferenza stampa, le SportSmart dovrebbero garantire percorrenze chilometriche al top della categoria, dal 20 al 40% in più rispetto al migliore ed al peggiore dei pneumatici concorrenti. Numeri interessanti che ci riserviamo di toccare con mano nei prossimi mesi.

SportSmart è disponibile nelle seguenti misure:
120/60ZR17
120/70ZR17
160/60ZR17
180/55ZR17
190/50ZR17
190/55ZR17
 

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