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BRNO – Un podio tanto atteso, quanto meritato: raramente si era visto un pilota così veloce,concretizzare così poco. “Quasi non ci volevo credere quando ho tagliato il traguardo: grazie a tutti per avermi aspettato” si lascia andare Marco Simoncelli, giustamente emozionato.
Il terzo posto è arrivato al termine di un fine settimana iniziato bene venerdì, ma proseguito tra qualche difficoltà in qualifica.
“Sì, in gara è andata molto meglio che in prova, anche se non riuscivo a guidare come avrei voluto. Ho passato un periodo durissimo, perché nonostante fossi molto rapido, i risultati erano addirittura inferiori al 2010. E’ comunque il mio primo anno con la moto ufficiale, è normale fare degli errori, ma oggi, finalmente, sono riuscito a concretizzare”.
In qualche circostanza sei sembrato un po’ prudente nei sorpassi: eri condizionato dalle polemiche fatte in passato nei tuoi confronti?
“In qualche gara, dopo tutti i casini che ci sono stati, non ho corso attaccando come al solito, o come l’istinto mi diceva di fare, ma non questa volta. Ho fatto dei bei sorpassi: al primo giro ho passato all’esterno Rossi, poi ho infilato bene all’interno Lorenzo. Avrei voluto attaccare Dovizioso ma, semplicemente, non me ne ha dato la possibilità: ha chiuso tutte le porte e negli ultimi cinque giri ha aumentato il ritmo. Per andargli dietro avrei dovuto prendere troppi rischi: ho ritenuto più giusto portare a casa un terzo posto sicuro: avevo bisogno di questo risultato,che non è arrivato prima per vari motivi. Voglio ringraziare chi ha continuato a credere in me, anche nei momenti più difficili”.
Alla vigilia temevi problemi di consumi: ne hai avuti?
“No, la moto ha funzionato bene e solo dopo aver tagliato il traguardo, la centralina ha cominciato a tagliare potenza. Anche in questo devo farei complimenti alla mia squadra”.
Come vivi questo primo podio?
“E’ stata un po’ una liberazione. Quest’anno sono stato veloce in tante gare, tanto da poter puntare alla vittoria, ma poi un errore, un ride-trough (in Francia, nda), una leggerezza mi hanno tolto dal podio. Negli ultimi cinque giri non vedevo l’ora che finisse: ho fatto vedere che vado forte anche la domenica e non solo in prova. Il podio ti dà più sicurezza, ti toglie un po’ di pressione e ti fa guardare con più ottimismo il futuro”.
Per la cronaca, era da ottobre 2009, quando vinse in Australia con l’Aprilia 250, che Marco non saliva sul podio.