Rossi: "Obiettivo: dare fastidio a Marquez"

Rossi: "Obiettivo: dare fastidio a Marquez"
Giovanni Zamagni
Gasato dal GP del Qatar (l’ho rivisto almeno 10 volte: bellissimo!), Valentino è pronto anche per la difficile sfida di Austin: "Questa è una delle piste più ostiche per noi, ma sono ottimista". Sulla Ducati: "Sarà veloce anche qui. Anzi, credo sarà competitiva sempre"
9 aprile 2015

Punti chiave

AUSTIN – Diciamo la verità: la conferenza stampa del giovedì non è mai particolarmente eccitante. Ma quella di Austin – con: Rossi, Iannone, Lorenzo, Marquez, Hayden e Smith – è stata particolarmente moscia, con pochi spunti interessanti. Certo, ha fatto un po’ specie sentire Marc Marquez dichiarare: «Non sapevo nulla di Stoner (della sua volontà di sostituire l’infortunato Dani Pedrosa, NDA), me l’hanno detto solo ieri i miei meccanici: è stata una decisione della Honda quella di non farlo correre, io non so altro», mentre Jorge Lorenzo ha evitato qualsiasi precisazione su quanto accaduto al casco in Qatar. «E’ stato un errore umano: io l’anno scorso, qui sbagliai la partenza, in Qatar è successo al casco» ha liquidato la faccenda Jorge, che poi, assieme a Rossi ha escluso la possibilità di correre la 8 ore di Suzuka, di cui si era parlato durante la settimana («Sarebbe bello, ma anche troppo stressante e rischioso in quel periodo della stagione» hanno detto i due compagni di squadra all’unisono). Per quanto riguarda Rossi, in testa al mondiale come non gli capitava dal Qatar 2010, c’è grande attesa per vedere cosa riuscirà a fare su una pista dove nei due anni precedenti ha sempre faticato parecchio.


«Per la verità – precisa – l’anno scorso non ero andato male, prima di avere problemi con la gomma anteriore. Sicuramente è una delle piste più complicate per me e la Yamaha, ma nel 2014, senza quell’inconveniente, sarei comunque salito sul podio. Adesso la M1 è migliorata su tanti aspetti, il nuovo cambio seamless ci dovrebbe dare una mano e la scelta della Bridgestone di portare la dura e la extradura potrebbe essere quella più adatta alla nostra moto. Certo, qui Marquez e la Honda sono sempre andati fortissimo, ma non partiamo battuti: diciamo che l’obiettivo è salire sul podio».
 

Torniamo per un momento alla gara del Qatar: quante volte l’hai rivista? E’ stato più divertente vederla in televisione o correrla in moto?

«Un sacco di volte: diciamo almeno dieci! In TV è stata bellissima, ma ancora di più dalla moto: gli ultimi due giri con Dovizioso sono stati di grande adrenalina».


Cosa di quella gara ti fa ben sperare per questo GP e cosa ti preoccupa, invece, per Austin?

«Avere già vinto una gara, avere 25 punti in classifica è sicuramente importantissimo, ma qui è come un foglio bianco, si ricomincia da zero su una pista per noi difficilissima. Ma l’anno scorso ero andato bene, avevo fatto un buon week end».


Credi che Marquez sarà più sotto pressione?

«Non so. Per metterlo sotto pressione bisogna stargli vicino: se dal primo turno entra e inizia a darci un secondo è dura metterlo sotto pressione. La grande differenza è che l’anno scorso eravamo in quattro e adesso siamo in sei, anche se adesso Pedrosa, al quale auguro di tornare al più presto, purtroppo non c’è. Ci sono le due Ducati: si rimescolano le carte, è differente avere più gente davanti. I due piloti della Ducati sono in grande forma, sono eccitati dalla possibilità di lottare per la vittoria e di avere finalmente una moto competitiva».


Ti aspetti una Ducati veloce anche ad Austin?

«Sulla carta qui dovrebbe andare ancora più forte: io penso che sarà competitiva in tutte le gare. Qui a uscire dai tornantini stretti, andrà forte. Ma sarà così ovunque».


E Marquez?

«E’ il favorito: l’obiettivo è provare a stargli vicino».