Rossi: "Marquez favorito, ma non siamo lontani"

Rossi: "Marquez favorito, ma non siamo lontani"
Giovanni Zamagni
E’ stata una giornata difficile per Valentino, rallentato nel giro secco dal traffico e piuttosto lento nel passo. «Ma il giudizio complessivo è positivo: questi tre giorni servivano soprattutto per testare il nuovo cambio»
25 febbraio 2015

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SEPANG – Non può certo essere considerata una giornata positiva quella di Valentino Rossi, quinto assoluto a 0”718 da Marc Marquez e a poco meno di quattro decimi da Jorge Lorenzo, e poco efficace sulla distanza. Soltanto nell’ultima uscita Rossi ha dato segnali positivi, ma complessivamente le difficoltà sono state superiori alle aspettative. Rossi non nasconde i problemi, ma non è nemmeno troppo negativo.

«Complessivamente è stato un buon test – è il bilancio di Valentino -: il nostro obiettivo principale di questi tre giorni era verificare il potenziale del cambio e sotto questo aspetto siamo soddisfatti. Va già piuttosto bene, ci può dare una mano. Per quanto riguarda oggi, credo che la posizione non rispecchi il mio reale potenziale: potevo fare meglio, chiudere nei primi tre, ma con le due gomme morbide ho trovato traffico, rallentato prima da Pedrosa e poi da Smith».

Dopo il “time attack” che tipo di lavoro avete fatto?
«Abbiamo continuato a lavorare con le gomme consumate, con le quali noi soffriamo abbastanza, soprattutto su questa pista, dove la M1, con gli pneumatici finiti, diventa un po’ difficile da guidare. E’ soprattutto questo l’aspetto da migliorare per i prossimi test, anche se, cambiando pista tante cose cambieranno: sarà interessantissimo verificare la nostra competitività in Qatar».

Come mai non hai fatto la simulazione della gara?
«Quando la volevo fare era veramente troppo caldo (quasi 60 °C sull’asfalto, NDA): si andava troppo piano, non avrebbe avuto nessun significato».

Lorenzo è più scettico di te rispetto al nuovo cambio.
«Ho parlato con lui ieri sera, ma per me è migliore di quello vecchio più o meno sotto tutti i punti di vista. Ma non basta: ci aiuta un pochino, ma ci manca ancora un po’ di stabilità per entrare in curva un po’ più forte».

Nel prossimo test in Qatar avrete qualcosa di nuovo?
«Non credo: dovremo lavorare sul setting e continuare sulla messa a punto della moto e del cambio».

Qual è la tua valutazione rispetto alla Honda?
«Marquez è andato veramente molto forte e questa volta io ho faticato un po’ di più rispetto a Lorenzo, ma siamo lì. E’ chiaro che Marc è il favorito, ma quanto la Yamaha sia distanza non lo so: vediamo in Qatar, dove noi siamo sempre andati bene, dove siamo».