MotoGP 2016. Spunti, considerazioni e domande dopo il GP di Catalunya 2016

MotoGP 2016. Spunti, considerazioni e domande dopo il GP di Catalunya 2016
Giovanni Zamagni
Quante volte si sono superati Rossi e Màrquez? Perché Lorenzo era così in difficoltà prima di essere centrato da Iannone? Perché Andrea Dovizioso è andato così piano?
5 giugno 2016

Quali sono state le chiavi del GP?

1) Le modifiche fatte nel warm up sulla M1 di Rossi: è stato cambiato il bilanciamento, si è lavorato per rendere efficace la Yamaha anche nelle curve da prima, introdotte con il cambio di tracciato imposto dopo la morte di Luis Salom. Così, Valentino, sabato in difficoltà in quel tratto di pista, in gara è diventato tremendamente efficace;

2) L’innalzamento della temperatura: con l’asfalto più caldo, Màrquez ha perso un po’ di competitività rispetto alle prove;

3) I primi giri al comando di Lorenzo: con Jorge in testa, il ritmo è stato relativamente basso e questo ha permesso a Rossi di “rientrare” dopo una brutta partenza.

 

Màrquez, quando era dietro a Rossi, sembrava averne di più: perché non è riuscito a vincere?

Risponde Màrquez: «La realtà è che non ne avevo per andare più forte, quando ero dietro a Valentino facevamo un po’ ad elastico: nel T1 e nel T2 lui guadagnava, nel T3 mi avvicinavo un po’, nel T4 perdevo nuovamente. Ero molto al limite, e ho provato a passarlo “timidamente”, ma quando ero davanti ho preso troppi rischi. Con Lorenzo fuori era inutile forzare di più: la realtà è che oggi Rossi si è meritato di vincere».

 

Màrquez è riuscito a passare in rettilineo Rossi: significa che la Honda è tornata competitiva nelle prestazioni massime?

Non è così secondo il pilota della RC213V. «La realtà è che la moto non è cambiata dal Qatar, se non nell’elettronica. Oggi, c’era vento contrario rispetto al rettilineo dei box e questo penalizzava chi stava davanti e favoriva chi stava in scia: ecco perché sono riuscito a superare Valentino».

 

Quante volte si sono superati Rossi e Màrquez?

5 volte: una al sesto giro (Rossi era terzo, ha passato Màrquez alla curva numero 4); due al 21esimo giro (Màrquez ha passato Rossi alla curva uno, ma Valentino è tornato immediatamente al comando); una al 23esimo giro (Màrquez ha passato Rossi sempre alla uno); una al 24esimo giro (il sorpasso decisivo di Rossi, sempre alla uno).

 

Perché Pedrosa, a differenza di tutti i suoi rivali, ha montato la media posteriore invece della dura?

Risponde Pedrosa: «Per qualche motivo, io con la dura non riesco a spingere: non so se è una questione di stile di guida, della mia corporatura o della messa a punto. Fatto sta che per me è proprio impossibile montare la dura».

 

Pedrosa e Viñales si sono superati parecchie volte tra il quarto e il sesto giro, con Maverick che finiva regolarmente lungo dopo aver passato Dani, che lo risuperava immediatamente: il pilota della Honda è stato “penalizzato” dalle manovre del rivale della Suzuki?

Sì, secondo Pedrosa. «Viñales è stato troppo aggressivo, e questo ci ha fatto perdere contatto con chi ci stava davanti».

 

Perché Lorenzo era così in difficoltà prima di essere centrato da Iannone?

Risponde Lorenzo: «Quando c’è poco grip non riesco a essere efficace. Non è un problema della moto, perché Rossi in queste condizioni va fortissimo: è qualcosa legato alle gomme che non riesco a sfruttare, alla messa a punto e al mio stile di guida».

 

Perché Andrea Dovizioso è andato così piano?

Risponde Dovizioso: «Non è chiarissimo cosa è successo: i tecnici della Michelin, assieme ai nostri ingegneri, stanno controllando la gomma posteriore. Per qualche motivo, la pressione non si è alzata come avrebbe dovuto. Me ne sono accorto già nel giro di ricognizione, ma non ne avevamo un’altra (le avevano finite in prova, NDA) e così avevamo ancora meno grip del già poco che c’è su questa pista, con un calo esagerato. Ho provato a tenere duro per 10 giri, sperando che anche gli altri avessero problemi, ma non è accaduto».

 

Come si giustifica la discreta prestazione di Alvaro Bautista, ottavo con l’Aprilia, vicinissimo alla Ducati di Dovizioso e più avanti di quella di Petrucci?

Rispetto ai precedenti GP è stata tolta potenza e questo ha reso la moto più guidabile e, soprattutto, ha conservato meglio le gomme nel finale. Il tempo sul giro rimane comunque alto: Bautista ha fatto il suo miglior crono al sesto passaggio in 1’47”685.

 

Giri veloci in gara (tra parentesi a che giro è stato ottenuto)

Viñales 1’45”971 (5 giro); Màrquez 1’46”040 (9); Rossi 1’46”102 (4); Pedrosa 1’46”308 (9); Lorenzo 1’46”438 (3); Iannone 1’46”796 (11); Crutchlow 1’46”842 (4); P.Espargaró 1’46”858 (4); A.Espargaró 1’46”873 (4); Barberà 1’46”909 (5); Dovizioso 1’47”025 (4).

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