MotoGP 2016. Ezpeleta: "Ecco cosa è successo a Salom"

MotoGP 2016. Ezpeleta: "Ecco cosa è successo a Salom"
Giovanni Zamagni
Il numero uno della Dorna spiega come si è proceduto dopo l’incidente di Salom, perché e come si è deciso di continuare a correre, perché è stato modificato il circuito. “Abbiamo fatto il massimo possibile”. Al suo fianco anche Uncini: “La ghiaia? Non si può dire che avrebbe cambiato la situazione”
4 giugno 2016

MONTMELO’ Dopo tanti comunicati ufficiali, Carmelo Ezpeleta, numero uno della Dorna, ha spiegato dettagliatamente cosa è successo ieri, perché e come sono state prese certe decisioni.
 

«Dopo l’incidente a Luis Salom tutto il sistema ha funzionato correttamente: l’ambulanza è arrivata nei tempi giusti, i commissari e i dottori hanno lavorato al meglio. Anche il trasporto in ospedale è avvenuto nei modi giusti, con la polizia che ha scortato l’ambulanza fino all’ospedale. Poi si è riunita la Safety Commission, come ogni venerdì: solitamente ci sono 6-7 piloti (dall’inizio dell’anno non partecipano più Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, NDA), ieri ce n’erano dieci. Naturalmente abbiamo parlato dell’incidente, del quale non abbiamo una spiegazione precisa: al momento possiamo solo dire che Salom era fuori dalla linea ideale, ma non sappiamo perché. Abbiamo dato loro più informazioni possibili, chiedendo se volevano che il GP si disputasse regolarmente o se venisse annullato. E’ stato deciso di chiedere al team e alla famiglia, che ci ha fatto sapere che avrebbero rispetto la decisione della Safety Commission. A quel punto abbiamo pensato a delle alternative: si poteva continuare con il circuito così com’è, oppure, visto che qui c’è un’alternativa, usare il tracciato della F.1. I piloti hanno deciso di andare sul luogo dell’incidente per studiare tutte le possibilità e alla fine si è optato per il circcuito della F.1, che, tra l’altro, era stato provato due anni fa dai piloti, che però lo avevano giudicato poco interessante e un po’ complicato nella seconda chicane (quella dalla 12 alla 14, NDA) per il peso delle moto. Da lì sono iniziati i lavori che si sono protratti fino a notte fonda: il circuito non è esattamente quello della F.1, ma sono state introdotte delle modifiche, in particolare alla seconda chicane, per renderlo più idoneo alle moto. Credo sia stata trovata la migliore soluzione possibile per continuare».

UNCINI: “NESSUNA RICHIESTA DI MODIFICA”

Al fianco di Ezpeleta c’era anche Franco Uncini, responsabile della sicurezza per la FIM. Uncini ha naturalmente ribadito quanto detto da Ezpeleta, rispondendo a qualche domanda. «Non abbiamo informazioni precise sull’incidente: stiamo raccogliendo più dati possibili e soltanto quando avremo tutti gli elementi potremo capire meglio cosa è accaduto. Sicuramente Salom era fuori dalla traiettoria normale, l’impatto è avvenuto in un punto differente rispetto alle altre cadute: avrebbe quindi potuto accadere di nuovo, per questo abbiamo optato, assieme ai piloti, di modificare il tracciato, passando a quello della F.1. Poi, nelle prossime settimane, decideremo se in futuro si correrà sul “vecchio” tracciato, con eventuali modifiche, o si continuerà su quello della F.1. Confermo che si è lavorato moltissimo per adattare il disegno della F.1 alle moto: è stato tolto un muro all’interno della curva 10 e la chicane è stata modificata, per il momento in modo provvisorio, con la traccia di una linea bianca un paio di metri più all’interno di quella attuale, perché c’è un muro molto vicino. Inoltre, all’uscita della 14 sono stati portati 8 camion di ghiaia, posti nella parte finale della via di fuga e all’uscita della 15 sono stati posti altri air fence».


Per quanto riguarda la presenza dell’asfalto all’uscita della 12 invece della ghiaia, questa è la tesi di Franco. «Non abbiamo abbastanza dati per capire se la ghiaia invece dell’asfalto avrebbe evitato l’incidente. Inoltre, si è visto in passato, come l’asfalto sia importante per permettere ai piloti di salvarsi da un dritto, mentre con la ghiaia, se commetti un errore, puoi comunque finire contro le barriere. Nessun pilota ci ha mai chiesto di modificare quel punto e di mettere la ghiaia invece dell’asfalto. Purtroppo si può parlare di fatalità: Salom è finito contro la moto rimbalzata dagli air fence». Uncini sostiene che il livello di sicurezza raggiunto dalla MotoGP «E’ molto alto».

DORNA HA FATTO TANTO PER LA SICUREZZA

Uncini ha ragione. Personalmente, non sono mai troppo tenero con la Dorna, ma quanto fatto da Ezpeleta, Uncini e tutti gli altri in questi anni in termini di sicurezza è davvero un ottimo lavoro: la Safety Commission non è una semplice riunione di piloti, ma è una struttura operativa, che viene tenuta in grande considerazione. Nell’ultimo decennio, sono state tante le modifiche apportate e i piloti vengono tenuti in grande considerazione: non succede in nessun’altra disciplina motoristica. Poi, purtroppo, il circuito sicuro al 100% non esiste e non esisterà mai.