MotoGP 2015, Mugello. Rossi: "Che bello correre al Mugello"

MotoGP 2015, Mugello. Rossi: "Che bello correre al Mugello"
Giovanni Zamagni
Valentino gasato dal pubblico e da un tracciato davvero speciale. “Bisogna mantenere la calma fuori dal box e pensare solamente a quello che succede in pista. Lorenzo e Marquez i più pericolosi, ma qui c’è anche la Ducati”. Marquez: “Honda da modificare”
28 maggio 2015

SCARPERIA – E’ sempre un momento speciale arrivare al Mugello: le colline, i colori, i profumi. Il tracciato, poi, è semplicemente fantastico. «Old style», vecchio stile, lo definisce Valentino Rossi. Chissenefrega, quindi, se poi Internet funziona malissimo – anche quello a pagamento: 60 euro per tre giorni -, se la sala conferenze e più piccola del motorhome di un pilota, oltre tutto senza aria condizionata, se i campioni per uscire dalla sala stampa sono costretti a passaggi angusti tra due ali di folla, manco fossimo sulle strade del Giro d’Italia. Anche questo fa parte dello spettacolo: i piloti lo sanno e accettato tutto di buon grado.


«E’ un po’ più dura del solito, anche perché l’italiano ha sempre l’asso nella manica… – ride Valentino -, però non cambia tanto rispetto ad altri GP. Alla domenica sera sei un po’ più stanco, perché è abbastanza stressante, però è bello correre al Mugello, è bello avere tutti i tifosi: bisogna solo mantenere la calma fuori dal box e pensare a quello che succede in pista».


Ma perché questo circuito è così bello?

«Perché è un tracciato “old style”, di quelli che piacciono a tutti i piloti, forse perché il disegno della pista segue l’andamento naturale della terra dove è inserito, non è costruito al 100% dal computer: questo crea curve speciali».


Chi è il favorito?

«Qui ho vinto tanto, ma non salgo sul gradino più alto del podio dal 2009, quindi una vita fa… Lorenzo, negli ultimi sei anni, è finito o primo o secondo e viene da due grandi risultati; Marquez nel 2014 vinse dopo una grande battaglia con Jorge; le Ducati vanno fortissimo e hanno anche fatto i test. Sicuramente fanno paura, il rettilineo è lungo, lì potranno superare e saranno difficili da passare, partiranno davanti con il vantaggio della super soft in qualifica e i due piloti, soprattutto Dovizioso, sono in grande forma. Ma quello che fa più paura è Lorenzo, qui va veramente forte e guida bene. Secondo me sono Lorenzo e Marquez gli avversari principali: diciamo che con le Ducati ci son almeno cinque piloti in lotta per la vittoria, senza dimenticarsi di Pedrosa, che starà sicuramente meglio».


Sei in testa al mondiale, con 15 punti di vantaggio: si possono fare calcoli?

«Quelli, se mai, li fai a 2-3 gare dalla fine, non certo al sesto GP e non al Mugello. L’obiettivo è sempre provare a vincere, o alla peggio, salire sul podio».


E’ Lorenzo il vero rivale per il Mondiale?

«Il campionato era iniziato con la certezza che il pilota da battere sarebbe stato Marquez, ma nelle ultime gare è diventato Lorenzo, quello più in forma. Ma qui le cose cambiano velocemente e come ha detto Marc ha faticato a Le Mans, ma fino a lì aveva sempre lottato per le prime posizioni: direi che sono loro due allo stesso livello».


Il casco speciale è pronto?

«Pronto. Come sempre arriverà sabato mattina».
 



MARQUEZ: “HONDA: C’E’ DA LAVORARE”

Il campione del mondo mantiene il suo solito sorriso, ostenta ottimismo («A parte Le Mans siamo sempre stati competitivi»), ma fatica a nascondere un po’ di preoccupazione. «Continuerò a usare il telaio scelto a Le Mans (quello scartato a Sepang nei test invernali, NDA), ma il motore è troppo aggressivo, fatichiamo molto in inserimento. Possiamo provare a intervenire elettronicamente, ma non è facile da sistemare. E’ vero, però, che quello di Le Mans è un circuito dove si usano marce corte e il freddo non ci ha aiutato: sono convinto che qui andrà meglio».

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