Hayden: "La mia vita con Stoner e Rossi"

Hayden: "La mia vita con Stoner e Rossi"
Giovanni Zamagni
Il 2011, uno dei suoi anni peggiori, è finito con la frattura della scapola, conseguenza di una caduta mentre si allenava con la moto da Flat Track: facile ipotizzare che Nicky Hayden si aspetti un 2012 decisamente meno negativo | G. Zamagni
10 gennaio 2012

Punti chiave

MADONNA DI CAMPIGLIO – Il 2011, uno dei suoi anni peggiori in MotoGP, è finito con la frattura della scapola sinistra e di tre costole, conseguenza di una caduta mentre si allenava con la moto da Flat Track: facile ipotizzare che Nicky Hayden si aspetti un 2012 decisamente meno negativo.

“Sto meglio – racconta il pilota americano della Ducati -. Tutto è accaduto due settimane fa: adesso posso rimuovere il tutore e cominciare la riabilitazione. L’obiettivo, naturalmente, è quello di essere in Malesia, anche perché ho già perso i test a Valencia e non voglio saltare anche questo. Nonostante la frattura, abbiamo deciso di non intervenire chirurgicamente, perché in quella zona ci sono tante fasce muscolari e tanti tessuti molli”.


Quanto sarà differente la Desmosedici rispetto a quella di Valencia?

“Ho parlato con Preziosi e sarà lui domani a spiegare nel dettaglio le caratteristiche tecniche. Io faccio il pilota, lascio a lui il compito dello sviluppo”.


Hai fatto delle richieste specifiche?
“Abbiamo isolato i problemi e abbiamo un’idea chiara che vogliamo seguire, ma non c’è un aspetto singolo sul quale lavorare. Sono curioso di provare il nuovo telaio e la moto inedita”.


Franco Battaini, il collaudatore della Ducati, dice che il suo stile di guida è più vicino a quello di Valentino che al tuo; avendo anche saltato il test di Valencia, temi di trovare una Desmosedici sviluppata solo per Rossi?
“Naturalmente voglio essere coinvolto nello sviluppo, ma non sono per niente preoccupato: se la moto sarà migliorata per Vale, lo sarà anche per me. La Ducati sta facendo un grande sforzo, facendo girare anche Checa oltre che Battaini: con due squadre differenti, vengono raddoppiate le informazioni e la raccolta dati. L’obiettivo è chiaro per tutti: rendere la moto più facile”.


Torniamo al 2011: perché tante volte le tue prestazioni sono state inferiori a quelle del 2010?
“L’ultima stagione è stata difficile per me: sia io sia la squadra avevamo altre aspettative. Purtroppo abbiamo un po’ perso la strada, provando troppe cose: Stoner e la Honda hanno alzato l’asticella e abbiamo fatto di tutto per ridurre il divario, decisamente più grande rispetto a quello del 2010. Non è proprio vero che nel 2010 ero sempre andato più veloce e, comunque, è difficile fare paragoni tra un anno e l’altro”.


Le aspettative della Ducati e degli appassionati sono tutte per Rossi: accetti questo ruolo?
“Abbiamo una squadra forte, l’unica con due campioni del mondo. Purtroppo nel 2011 i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative, ma in Ducati hanno continuato a lavorare dandoci tutte le informazioni possibili. Insomma, io qui sto benissimo: non ho nulla da recriminare per quanto riguarda il mio ruolo all’interno della squadra”.


Concordi che le prestazioni delle Bridgestone abbiano penalizzato lo spettacolo nel 2011 e, in particolare, abbiano rappresentato un limite per la Ducati?
“E’ difficile rispondere a questa domanda. Noi piloti vogliamo gomme con grandi prestazioni, ma è vero che, a volte, erano troppo dure e faticavano a entrare in temperatura. La Bridgestone ci ha ascoltato, ci ha dato pneumatici più morbidi, ma non è una cosa semplice da fare a stagione in corso, va pianificata con attenzione. Per quanto riguarda la Ducati, non credo sia giusto considerare responsabile la Bridgestone per le nostre prestazioni”.


MotoGP e CRT: cosa ne pensi, anche per la sicurezza?

“Sono a favore delle CRT, è positivo avere più moto sulla griglia di partenza, anche se io preferirei che fossero tutte moto ufficiali. Bisognerà vedere come sarà: mi auguro che il divario non sarà così elevato come è adesso e spero che ci siano piloti di livello per sfruttare l’occasione”


Sai qualcosa della pista che stanno costruendo in Texas?

“Ho solo visto i disegni su internet, ma non so esattamente cosa stia succedendo. Hanno avuto problemi di soldi che, forse, adesso hanno superato: sulla carta il circuito sembra fantastico e sarebbe veramente bello avere tre GP negli USA”.


Cosa ti aspetti dalla Ducati per Sepang?

“Sono molto ottimista, anche se non sarà facile raggiungere la Honda: mi auguro di essere più vicino rispetto a Valencia. Credo nella Ducati e in questo progetto, le mie aspettative sono alte”.


Hai vinto il titolo nell’ultimo anno delle 1000: pensi che tornare a quella cilindrata ti possa favorire?
“In questi anni non è cambiato solo il motore, ma c’è stata una evoluzione pazzesca di elettronica e gomme: non aspettatevi, quindi, di vedere le moto in derapata come nel 2006. Credo che le nuove 1000 saranno molto vicine alle 800 come stile di guida, con traiettorie simili, ma con più coppia e più cavalli. L’importante, come sempre, sarà trovare il giusto bilanciamento tra prestazioni e guida”.


Nessuno meglio di te può dire chi è più forte tra Stoner e Rossi…
“Non si può rispondere a questa domanda. Stoner è talento puro, un pilota velocissimo, ma i numeri e i primati di Rossi sono impressionanti: sono due grandissimi piloti”.