GP Brno: classifica corta, spettacolo garantito

GP Brno: classifica corta, spettacolo garantito
Giovanni Zamagni
Quattro piloti in dieci punti, cinque in 26: la MotoGP riparte da qui per la seconda parte della stagione
2 agosto 2017

Nelle prime nove gare del campionato 2017 le gomme, purtroppo, sono state determinanti, con una alternanza di prestazioni di moto (soprattutto) e piloti mai vista prima e difficile da spiegare, figurarsi da comprendere. Ne ha però beneficiato lo spettacolo: i nove GP rimanenti partono all’insegna dell’incertezza, con nessun pilota veramente favorito su un altro. Cosa aspettarci? Proviamo ad anticipare quello che avverrà da domenica prossima fino all'ultimo GP a Valencia.

 

1 - Il titolo all'ultima gara

Visto quanto accaduto nella prima parte della stagione, sembra difficile (impossibile?) che nella seconda ci possa essere un dominatore: con quattro piloti in dieci punti (Marquez 129, Vinales 124, Dovizioso 123, Rossi 119) e un quinto, Pedrosa, a 26 punti è molto probabile che il campionato si deciderà solo all’ultima gara di Valencia. Una manna per gli appassionati.

2 - Marquez leggermente favorito

In tutto questo equilibrio, la sensazione è che Marquez sia leggermente favorito, non solo perché è in testa al campionato: nelle prime nove gare, Marc è stato quello più bravo a sfruttare i momenti favorevoli e a limitare i danni in quelli negativi, al di là delle due cadute in gara e delle 13 totali nel 2017. La Honda, inoltre, potrebbe essere cresciuta in questo periodo e i test effettuati a Brno un paio di settimane fa, potrebbero (dovrebbero) avvantaggiare Marc al ritorno in pista.

3 - Rossi sempre competitivo

Nella rubrica “Belin, te l’avevo detto”, online su Moto.it nei prossimi giorni, Carlo Pernat indica Valentino Rossi come il candidato principale al titolo. Al di là delle ottimistiche previsioni di Pernat, è giusto aspettarsi un Rossi competitivo da qui fino a Valencia, sempre in grado di giocarsi il podio. Perché? Perché nella prima parte della stagione, Valentino ha dimostrato di essere molto veloce e in crescita nella messa a punto e nella conoscenza della sua Yamaha. Per quanto riguarda la moto, è l’argomento del prossimo punto.

4 -  Una Yamaha più costante

Imbattibile (con Vinales) in alcuni GP, la Yamaha è sembrata poco competitiva in alcune occasioni, in particolare sulle piste con poco “grip”. La nuova ciclistica – probabilmente un insieme delle caratteristiche del telaio 2016 e 2017, ma è solo un’ipotesi – sembra aver portato benefici e maggiore equilibrio di rendimento: i risultati dovrebbero essere più costanti.

5 - Vinales ancora più forte

Nell’alternanza di risultati, hanno colpito le prestazioni di Maverick Vinales: il suo inizio è stato così impressionante che si scommetteva se il pilota della Yamaha sarebbe stato capace di battere il primato di Marquez di 10 vittorie consecutive. Per contro, Maverick ha reagito malissimo alle prime difficoltà, incapace di gestire i limiti della M1 (e delle gomme). Ecco, io credo che nella seconda parte della stagione vedremo un Vinales ugualmente esplosivo, ma con meno “bassi”.

6 - Dovizioso e la Ducati sempre veloci, ma...

Due vittorie in nove gare; terzo in campionato ad appena sei punti da Marquez; solo Vinales ha vinto di più: la prima parte della stagione ha messo in mostra un grandissimo Andrea Dovizioso e una Ducati con meno alti e bassi delle rivali. Questo è il nocciolo della questione: la competitività della Ducati è sembrata legata ai difetti di Honda e Yamaha. Per chiarire: il Dovi è stato bravissimo a sfruttare i momenti difficili dei rivali, utilizzando quasi sempre al meglio il pacchetto a disposizione. Il dubbio è questo: se Honda e Yamaha stabilizzeranno le loro prestazioni, la Ducati sarà ancora in grado di giocarsi podi e vittorie? Io dico di sì, anche perché nella seconda parte del campionato ci sono piste favorevoli alla GP17.

7 - Lorenzo: difficile pensarlo tra i primi

Per quanto visto nelle prime nove gare, è difficile pensare Jorge Lorenzo come uno dei protagonisti, se non episodicamente: per andare forte con la Ducati, Jorge ha bisogno di modifiche importanti, addirittura radicali. Senza un grande cambiamento, si fa fatica a ipotizzare un Lorenzo in grado di sfruttare i punti forti della DesmosediciGP. Per contro, il campione spagnolo è encomiabile per impegno e dedizione, per la capacità di reagire alle difficoltà: questo è il punto a suo favore. Se c’è uno in grado di venire fuori da una situazione così, è proprio Lorenzo. Ma non sarà facile.

8 - Crutchlow e Iannone: serve un cambiamento

Fino adesso, per ragioni diverse, hanno deluso. Ma Cal Cruthlow e Andrea Iannone hanno capacità di guida e moto per tornare davanti: Cal, nel 2016, fece una seconda parte di stagione impressionante (due vittorie, Brno e Phillip Island), Andrea ha fatto vedere qualcosina di buono (ancora poca roba, sia chiaro) nelle ultime due gare. Entrambi devono e possono fare molto di più.

9 - Aprilia nei cinque

Per qualche problema tecnico (un paio di rotture in gara) ed errori del pilota, l’Aprilia ha raccolto meno di quanto potesse: per la seconda parte di stagione ci si aspetta che la moto di Noale conquisti qualche risultato prestigioso.

10 - Protagonisti anche in Moto2 e Moto3

Per quanto riguarda le altre categorie, l’aspettativa, ovvia, è che Franco Morbidelli conquisti il titolo, con Pecco Bagnaia in grado di lottare per la vittoria e con Mattia Pasini sempre nelle prime posizioni, e si spera in un ritorno a Lorenzo Baldassarri, reduce però da un brutto infortunio.
In Moto3, l’attesa è per un Romano Fenati sempre protagonista, mentre devono fare molto di più gli altri piloti italiani: abbiamo il potenziale per vincere almeno quattro degli ultimi nove GP rimasti.