Planet Explorer 15: Corsica - Day 4: Col de Bavella - Ajaccio

Se da un punto di pesaggistico niente possiamo dire sulla bellezza di Col de Bavella proprio per la sua unicità da un punto di vista orografico e naturalistico, altrettanto potremmo dire sulle strade che ne disegnano le vie di accesso
25 maggio 2022

Non importa se arriviamo da Zonza lungo la D268 oppure ce ne andiamo discendendo per la D420 e poi proseguiamo lungo la T40 verso ovest, le cose non cambiano affatto e il piacere di guida che proviamo in quei destra sinistra da misto puro sono a dir poco entusiasmanti ma anche un pelo stancanti vista il peso della moto.

La nostra NT-1100 fra l’altro non è equipaggiata con cambio DCT, optional che avremmo particolarmente apprezzato in questo genere di percorso per evitare i frequenti di marcia che tolgono relax e fluidità alla guida.

In circa un paio d’ore giungiamo alle prime propaggini della civiltà, un distacco netto passare dalle foreste di pini alle rotatorie in cemento, fortuna che si può sempre tornare indietro! Invece raggiungiamo la nostra prossima meta, Ajaccio, considerata la prima città della Corsica grazie ad un decreto del suo figlio più illustre nato proprio quì il 15 agosto del 1769.

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E’ stato uno dei più intelligenti e valorosi condottieri di tutti i tempi, parliamo dell’imperatore Napoleone Bonaparte. Ajaccio può affascinare per vari motivi, chi resta conquistato dall’atmosfera piacevolmente distesa, chi viene ammaliato dal prestigioso Palais Fesh, indiscutibilmente il più bel museo di tutta l’isola.

E non dimentichiamoci del litorale e della sua suggestiva bellezza con Plage du Ricanto. Per chi invece volesse uscire dal centro città e farsi una gita fuoriporta di una quindicina di chilometri può recarsi a Punta de la Parata che offre la migliore visione sulle isole Sanguinarie, un nome certamente dovuto un po’ alla fantasia ma che deriva dalle rocce in porfido di colore rosso scuro, una caratteristica di questo piccolo, ma seducente arcipelago.

Testo e foto (paesaggi) di Luca Bracali
Foto (moto) di Francesco Pierini
Video Francesco Pierini e Ernesto Mangone

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