Planet Explorer 13 - Azzorre - Day 1

Sono passati appena quattro mesi dal nostro ultimo viaggio che siamo già di nuovo in sella per un’altra avventura da condividere con tutti voi!
25 maggio 2019

Planet Explorer è giunto così alla sua 13esima edizione e dopo aver salutato Malta nella precedente abbiamo deciso di restare sempre su un arcipelago ma di spostarsi dal Mediterraneo un po’ più ad ovest ed entrare nell’oceano Atlantico dove le prime sentinelle sono un altro insieme di isole, remote e poco conosciute. Stiamo parlando delle Azzorre, un arcipelago di nove isole, tutte abitate, di origine chiaramente vulcanica, che rappresentano un caleidoscopio di genti e paesaggi ma anche di tradizioni secolari e di una convivenza così in equilibrio con la natura che non ha eguali.

Il nostro viaggio, accompagnati ormai da una inseparabile Africa Twin, parte da San Miguel, l’isola principale che ha una lunghezza di 62 chilometri e che con i suoi 140.000 abitanti conta metà della popolazione delle Azzorre.
Già vista dall’alto riesce a sedurti come pochi altri luoghi al mondo per la sua conformazione dominata da due gruppi vulcanici collegati fra loro da bassi rilievi centrali. La vegetazione dell’isola è impressionate, sia per quanto è fitta e rigogliosa sia per quel verde intenso, talvolta quasi abbagliante, di cui è ricoperta in ogni suo centimentro quadrato.


Iniziamo la nostra prima giornata con un’escursione in barca per l’avvistamento delle balene che qui è quasi uno sport nazionale! Un tempo balenieri accaniti, dopo che la caccia è stata bandita negli ’80, le Azzorre sono divenute forse la destinazione numero uno su scala mondiale per ammirare da vicino l’elegante bellezza di questi cetacei.
Sono 28 le specie che popolano queste ricchissime acque e, anche se nessuno vi garantirà mai un avvistamento, difficilmente non vederne nemmeno una soprattutto nel periodo aprile/maggio che è anche quello della migrazione.
Unico neo sono le acque spesso agitate e con onda lunga e, per chi soffre anche minimamente di mal di mare, diventano tre ore un po’ noiose da sopportare. E alla fine avremo visto tantissimi delfini e solamente un paio di balene, come prima uscita è stata un po’ deludente.

Per rifarci gli occhi da Punta Delgada scendiamo verso est per scoprire a Vila Franca quello che è considerate una delle attrattive naturalistiche più importanti di San Miguel. L’isolotto di Vila Franca è in realtà ciò che rimane del cratere di un vulcano sommerso al cui interno si trova una piscina naturale, di forma perfettamente circolare che comunica con il mare attraverso uno stretto passaggio.
Luogo davvero unico, è stato classificato come Riserva Naturale e da poco ospita anche il Red Bull Cliff Diving, il campionato mondiale di tuffi dagli scogli. Sorvolarlo con il drone, nonostante si trovi a circa 600 metri dalla costa è stata un’emozione che da sola ha completato la giornata.

Testo e foto Luca Bracali

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