Dal Rosa al Blu: “diario di bordo di un giovane motociclista”

"Da quando sono salito in sella alla mia prima moto coltivavo il sogno di percorrere l’Italia da Nord a Sud. Un viaggio che sentivo l’impulso di fare da solo"
21 settembre 2018

Da quando sono salito in sella alla mia prima moto coltivavo il sogno di percorrere l’Italia da Nord a Sud. Un viaggio che sentivo l’impulso di fare da solo, conscio di tutti i pro e i contro del caso, ma convinto che fosse qualche cosa di speciale

Finalmente si presenta l’occasione: la moto adatta, la mia Honda CB 500X che da qualche anno mi sta dando delle belle soddisfazioni, il tempo a disposizione concluso un ciclo di studi e la voglia di visitare l’isola di Malta. 

Perché prendere un aereo come fanno tutti? Detto fatto, in poco tempo ho pianificato l’itinerario, nove giorni per attraversare tutta la nostra penisola da Nord a Sud, e il 29 agosto si parte con l’unica regola di non utilizzare mai l’autostrada ma solo provinciali e statali possibilmente panoramiche.

La prima tappa è quasi un momento di “rodaggio” per eliminare ogni dubbio nell’affrontare quella che considero una piccola avventura: bella giornata, calda il giusto, partito da Varallo Sesia, ai piedi del Monte Rosa, nel Nord del Piemonte, inizio la “discesa” attraversando il Monferrato dove iniziano le dolci colline che portano alla Liguria. 

Il Capoluogo, Casale, piccoli paesini, Lu, San Salvatore sono rapidamente alle mie spalle, fino a superare Alessandria, dirigendomi verso Arquata Scrivia utilizzando la SP35, ex strada statale dei Giovi. Nel primo pomeriggio il “confine ligure” è superato, vedo l’autostrada A7 ma la ignoro e imbocco la Val Vobbia per raggiungere Busalla prima destinazione serale. La giornata è stata piacevole e divertente, ho attraversato luoghi nuovi che mai avrei apprezzato in auto, piccoli paesi di villeggiatura come Crocefieschi e Savignone, ammirato il Castello della Pietra che domina Vobbia e una buona birra artigianale ne è stata rilassante conclusione. 

Il Castello della Pietra
Il Castello della Pietra

Il mattino seguente, ancora più convinto della mia decisione, dirigo la mia due ruote verso la Toscana, salgo verso Montoggio e il Passo del Bracco con le sue curve che ne fanno luogo ideale per i motociclisti per poi scendere verso il mare che mi attende a Chiavari. Proseguo verso Sestri Levante, poche gocce di pioggia non mi disturbano più di tanto, e in compenso la SS1 Via Aurelia mi regala strade da pennellare e bellissimi panorami “marittimi”.

Ecco i fiumi Vara e Magra, la bella cittadina di Sarzana, ultimo baluardo ligure prima della Toscana, Marina di Carrara, la vacanziera Forte dei Marmi fino a San Giuliano Terme seconda tappa scelta per pernottare. In anticipo sull’orario stabilito mi rimane giusto il tempo per un veloce tour di Pisa e Lucca e non mi lascio certo sfuggire l’occasione. 

Pisa
Pisa

Riparto verso San Gimignano, curve, verdi colline, campi coltivati e panorami mi accompagnano fino alla sosta ai piedi della Montagnola Senese, precisamente a Monteriggioni per un pranzo veloce ma gustoso. Qualche timore di forare percorrendo la Via Francigena, un breve tratto di sterrato, ma la fedele Honda pur avendo gommatura stradale non mi ha tradito e superata Siena inizio a percorrere la SP438, una delle strade più belle e godibili motociclisticamente parlando che io abbia mai percorso: da Arbia ad Asciano tornanti magnifici e improvvisi, scorci di paesaggio mi hanno fatto apprezzare ancora di più la bellezza del viaggiare in moto.

Avrei voluto ripercorrere questo tratto del mio itinerario più di una volta, sicuro che avrei sempre scoperto nuove “perle” del nostro bel Paese, ma il tempo tiranno mi ha spinto sulla Strada Provinciale della Val di Pierle proseguendo poi sulla statale del Niccone costeggiando per qualche chilometro il confine con l’Umbria attraversandolo a La Mita, giungendo alla meta serale di Gubbio, splendida cittadina medievale universalmente nota. 
 

Uno sterrato lungo il percorso
Uno sterrato lungo il percorso

Di prima mattina partenza per Assisi e poi su fino ai 1.500 metri dei Monti Sibillini e Castelluccio di Norcia, attraversando una zona spettacolare, purtroppo ancora duramente ferita dal sisma del 2016 ma pronta ad offrire scenari magnifici e strade che sono il paradiso degli amanti delle due ruote consiglierei a tutti.

Qui l’incontro con Luciano, Sandro e Vincenzo, motociclisti “locali” subito amici con cui ho condiviso esperienze e viaggiato per qualche chilometro in mezzo alle montagne. Una foto di gruppo, un saluto e poi il mio viaggio solitario mi ha fatto raggiungere l’Aquila e Chieti, costeggiando il Parco Nazionale del Gran Sasso, forse la tappa più bella del mio percorso attraverso quattro regioni e strade nate per essere percorse in moto. Lasciato l’Abruzzo fiancheggiando la Costa dei Trabocchi ecco l’esteso Parco Nazionale del Gargano, con una sosta imprevista e obbligata da un forte temporale a Peschici per poi proseguire fino a Vieste.

I nuovi amici incontrati lungo la strada
I nuovi amici incontrati lungo la strada

Il giorno successivo mi ha accolto la Basilicata e in particolare Matera. Arrivando nel primo pomeriggio inevitabile la visita ai “Sassi”, patrimonio UNESCO e “gioiello” italiano di valore mondiale.  Partito alla volta di Tropea, arrampicandomi in Calabria sulla SS283, scendendo da Guardia Piemontese verso Amantea, il mare è diventato il mio compagno da Tropea fino a Bagnara Calabra e Scilla per imbarcarmi comodamente a Villa San Giovanni in direzione Messina.

Imprescindibile un giro a Taormina per poi proseguire verso la mia destinazione programmata ad Acireale. La partenza sembrava ieri ma il tempo è volato ed ecco l’ultima tappa da Acireale, passando Catania, Siracusa e Noto che purtroppo sono riuscito a vedere solo di sfuggita perchè il traghetto che da Pozzallo mi avrebbe portato in un paio d’ore a Malta non mi avrebbe certo aspettato, la meta finale è raggiunta sbarcando nel porto della capitale, La Valletta. 

La Honda sul traghetto
La Honda sul traghetto

Facendo i conti, alla fine del viaggio ho percorso un totale di 2570 chilometri; 370 in più rispetto alla previsione iniziale, proprio perché molte volte mi sono concesso di scoprire nuove strade, luoghi e paesi. E sì, anche qualche chilometro in più di strade chiuse o sbagliate.  

Con consumi appena al di sotto dei 24 chilometri con un litro di benzina, compagna fedele è stata la mia Honda, mai un problema e sempre pronta a rispondere ai miei desideri di “pilota” sia che si trattasse di piegare in curva o di viaggiare tranquillamente per ammirare ciò che mi scorreva a fianco. In questi nove giorni non ho solo apprezzato l’itinerario ma anche la cultura e le tradizioni gastronomiche locali che ci distinguono e invidiano in tutto il mondo e di cui confesso di aver “approfittato” degustando molte specialità e piatti locali. 
Consiglio a tutti di fare questo viaggio/esperienza, almeno una volta nella vita, perché è proprio vero che a piedi si cammina, in auto si viaggia e in moto si sogna

 

Testo e Foto di Stefano Ginex

Argomenti