Kawasaki, nuova Ninja per battere la V4R nel 2020?

Kawasaki, nuova Ninja per battere la V4R nel 2020?
Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
Il capotecnico Yoda suggerisce la possibilità. Ma la moto dev'essere già pronta...
  • Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
24 aprile 2019

Il dominio della Ducati Panigale V4R con Alvaro Bautista - 11 vittorie su 11 manche disputate - sta indispettendo non poco le case rivali. Prima fra tutte, ovviamente, quella Kawasaki che, unica delle giapponesi a non partecipare alla MotoGP, nel Mondiale Superbike investe più di ogni altra e che non a caso vince ininterrottamente da quattro anni con Jonathan Rea.

Dopo un atteggiamento di sufficienza iniziale (memorabili le ultime parole famose del responsabile del progetto Pere Riba, che ha definito "niente di speciale" la superbike Ducati) la posizione di Kawasaki è cambiata radicalmente, con ripetute accuse e insinuazioni in merito alla liceità della V4R rispetto allo spirito del campionato.

L'ultima battuta, fino a oggi, spetta al capotecnico Kawasaki Ichiro Yoda che, in un'intervista al tedesco SpeedWeek, ha sottolineato le soluzioni di derivazione MotoGP della Ducati V4R, e ha lasciato intendere come la Casa di Akashi sia più che disposta a rispondere per le rime, sostenendo come l'unica soluzione praticabile per rispondere nel 2020 sia il realizzare una moto altrettanto estrema in edizione limitata - 500 esemplari - a patto, naturalmente, che ci sia chiarezza nei regolamenti.

Basta poco per rendersi conto che la risposta Kawasaki è in realtà già pronta, e sicuramente non da ieri. Un po' perché da anni aspettiamo una ZX-10 veramente nuova, che sostituisca l'unica maxi sportiva che non ha subito aggiornamenti rilevanti in epoca Euro-4 se non qualche colpetto di bisturi qua e là. E un po' perché, se veramente si parla di un modello 2020, la gestazione risale come minimo al 2017 visti i tempi di sviluppo (tre anni è il minimo sindacale) di un modello nuovo, e le polemiche montate da Yoda e dal team siano poco più che un gioco delle parti a cui, del resto, le Case giapponesi non sono certo nuove.

Da appassionati, non possiamo che essere contenti dell'arrivo di una contendente che alzi il livello dello scontro. Perché, in primis, un campione della caratura di Jonathan Rea si merita un mezzo per combattere ad armi pari con Alvaro Bautista. Secondariamente perché i domini stancano rapidamente, e l'entusiasmo della novità cede rapidamente il passo alla noia. Infine perché da una situazione del genere beneficia la Superbike in generale, perché un aumento dell'interesse da parte delle Case sarebbe un segnale molto importante, che potrebbe preludere ad un ritorno verso i livelli (mai più raggiunti) di fine anni 90 e primi 2000.

E poi, dulcis in fundo, perché una ZX-10RR ancora più raffinata, potente ed affascinante significa una ZX-10R che ne riceverebbe molti dei miglioramenti. Non vediamo l'ora.