Torna in Italia il Trial Mondiale

Torna in Italia il Trial Mondiale
Inizia domani il week end più importante per tutti i tifosi ed appassionati di Trial. Il circus mondiale sale infatti ad Alagna Valsesia, giusto alle pendici del massiccio del Monte Rosa | A. Buschi, Alagna Valsesia
30 maggio 2014

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 Inizia domani il week end più importante per tutti i tifosi ed appassionati di Trial italiani, il circus mondiale sale infatti ad Alagna Valsesia, giusto alle pendici del massiccio del Monte Rosa.
Come sempre accade in Italia, l’organizzazione sarà di altissimo livello e la spettacolare location alpina regalerà certamente uno splendido ricordo della manifestazione a pubblico e piloti.

Particolarmente attesa la compagine italiana capitanata, nel mondiale di domenica, dal Campione Italiano Matteo Grattarola reduce da uno straordinario quinto posto nella precedente prova World Pro in Corsica, seguito dalla nutritissima pattuglia italiana presente in forze nella categoria world cup, sono iscritti infatti ben 10 piloti, con il favorito Matteo Poli, vittorioso in Australia nella prova di apertura, atteso al riscatto dopo le deludenti prove di Giappone e Corsica concluse costantemente al quinto posto.

Ancora maggiore partecipazione si avrà nella giornata di sabato per la seconda prova di Europeo grazie ad una più struttura di gara. Detto questo occorre rimarcare come questa prova arrivi ad una settimana dal clamoroso ammutinamento dei piloti nella prova 1 di sabato scorso in Corsica, dove molto semplicemente hanno ritenuto di non poter finire in sicurezza i tre giri nel tempo imposto dal regolamento internazionale e dall’errepi della gara (dopo averne richiesto l’allungamento, possibile se ne esistono le reali necessità). Una situazione che ha scaldato gli animi da entrambe le parti, FIM e piloti, sempre più fermi su posizioni antitetiche; la brace che alimenta questa focosità è manco a dirlo l’amato-odiato regolamento no-stop al suo secondo anno di attuazione, ed una serie di nuove regole e procedure che con molta franchezza tolgono quell’unicità alla più atipica delle discipline del fuoristrada.

La percezione registrata in queste prime prove di campionato mondiale è certamente quella di due blocchi contrapposti e ben decisi a non mettere in discussione le proprie scelte o filosofie, da una parte la Commissione Trial FIM con alcune case motociclistiche e dall’altra i Piloti, i praticanti comuni, il pubblico e la maggior parte delle Federazioni Nazionali, è certamente questa una situazione paradossale che affossa la credibilità dello Sport al di là di ogni personale preferenza. Probabilmente questa prova italiana segnerà la svolta in questa diatriba e noi tutti ci auguriamo che tutto questo finisca presto con una riconciliazione generale in nome di una visione condivisa dell’assetto sportivo.

Concludendo questa presentazione non posso non augurare a tutti i ragazzi impegnati nel Progetto Giovani Trial FMI un grandissimo in bocca al lupo, con la certezza che il pubblico italiano messe da parte le polemiche, sostenga i nostri giovani con il calore necessario quando si gioca in casa.

Andrea Buschi

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