Rally del Marocco. 4ª tappa a Przygonsky e Cyril Despres è di nuovo leader

Rally del Marocco. 4ª tappa a Przygonsky e Cyril Despres è di nuovo leader
Nuovi colpi di scena: Fuori Rodrigues, in ritardo Gonçalves. Vince Jakub Przygonsky e Cyril Despres è di nuovo leader. Importante passo avanti di Alessandro Botturi | P. Batini, Zagora
18 ottobre 2012


Da Tagounite a M’Hamid El Ghizlane, 250 chilometri di prova speciale con due trasferimenti, prima e dopo, per altri 150. I cordoni di dune dell’Erg Cheggaga, fuoripista, navigazione e un lunghissimo tratto finale molto tecnico, per la maggior parte nel letto idrogeologico di un fiume, naturalmente in secca. Tutto questo nel menù “turistico” della quarta tappa, che inaugura la seconda parte del Rally del Marocco nella stupenda regione a Sud Ovest di Zagora. Nell’elenco degli “extra”, ancora molto caldo ed una forte tempesta di sabbia che nel finale ha ridotto la visibilità a pochi metri. Ancora una volta l’imprevisto si impadronisce del copione del Rally, e vi inserisce altri nuovi, sensazionali colpi di scena.

Il primo di questi ha per protagonista Paulo Gonçalves, vincitore della terza tappa. Il portoghese parte forte, ma poco dopo la partenza colpisce un sasso e danneggia disco e ruota posteriore. L’ufficiale Husqvarna torna sui suoi passi, ripara e riprende il via. In totale, circa quaranta chilometri fuori programma e un ritardo globale di almeno tre quarti d’ora.
Al chilometro 50 un altro “colpo”. È la volta di Helder Rodrigues, partito subito dopo Gonçalves. La sua moto si ferma, per una panne tecnica di cui non sono ancora chiare le cause. Per il portoghese, che ha vinto due tappe e fino alla vigilia era leader del Rally con un vantaggio “confortevole”, è la resa.
 

Quali che siano le cause dello stop, per il Team HRC del grande rientro la giornata può essere considerata agro-dolce. Se ne va la speranza, alimentata nella prima parte del Rally, di sbalordire ancora una volta con un rientro vincente, ma resta l’opportunità di aver fatto un utile collaudo mettendo alla frusta la nuova moto, dimostratasi certamente molto competitiva. Da subito, come nella migliore tradizione del Marchio giapponese. Se poi è uno di quei guasti banali che a volte capitano, si parla di un problema di benzina, beh, la sfortuna, come la fortuna, fa parte di questo gioco.
 

Dalla messe di eventi frustranti per Rodrigues e Gonçalves traggono vantaggio gli outsider. Jakub Przygonski, partito da dietro, ha l’opportunità di recuperare strada, sorpassando venti concorrenti partiti prima di lui, ed il polacco capitalizza vincendo la tappa davanti a Despres e all’altra Honda del brasiliano Felipe Zanol. Altri due piloti si inseriscono nella “top five”: Olivier Pain e Frans Verhoeven, partiti intorno alla decima posizione.
 

Alessandro Botturi
Alessandro Botturi

Alle spalle di Olivier e Verhoeven, sesto assoluto è Alessandro Botturi. Per il Pilota Bordone-Ferrari Racing Team è un gran giorno, poiché per la prima volta in un Rally importante, l’ex Tallonatore di Lumezzane si inserisce nel gruppo di testa e si incarica di aprire la pista, navigando in condizioni di visibilità claustrofobiche a causa del vento di sabbia. È una preziosa occasione per accrescere il bagaglio di esperienza specifica, in una disciplina difficile e complessa che Botturi affronta da un anno soltanto a questa parte. Del Gruppo di testa fa parte anche Francisco Lopez, ma il cileno cade poco oltre la metà della Speciale nell’attraversamento di un fiume in secca. Nessun danno fisico, per fortuna, ma molto lavoro per rimettere la moto nelle condizioni di portare a termine la tappa. “Chaleco”, undicesimo di tappa, perde una posizione nella generale, scendendo al sesto posto.


Stravolta, ancora una volta, la classifica generale. Dopo la “sparizione” di Coma e di Rodrigues, il testimone di leader viene raccolto di nuovo da Cyril Despres. Joan Barreda, non ostante una non perfetta esecuzione nella quarta tappa (si è perso per qualche minuto), sale al secondo posto, ed al terzo si installa il sorprendente Hans Verhoeven. Lopez è sesto alle spalle di Pain e Zanol, La domanda, ora, è: visto come stanno andando le cose, saranno sufficienti a Despres diciassette minuti di vantaggio per chiudere quella che diventa, teoricamente, solo una pratica da archiviare nelle due restanti tappe da disputare?

Saranno sufficienti a Despres diciassette minuti di vantaggio per chiudere quella che diventa, teoricamente, solo una pratica da archiviare nelle due restanti tappe da disputare?


È una domanda legittima, perché questa bella edizione del Rally del Marocco, che ha riunito tutti i migliori Piloti ed i Team del Mondo, è stata finora caratterizzata più dai colpi di scena che dalle “azioni di forza”. D’atra parte, se si ferma un perfetto sconosciuto se ne accorgono solo familiari ed amici, mentre una star che ha un problema diventa immediatamente notizia di testa. Ne risulta un Rally meno “tirato” di quanto poteva essere sulla carta. La defezione di Coma ha tolto quel sale “storico” che ha caratterizzato le sfide degli ultimi anni, l’arresto di Rodríguez ha completato la disintegrazione del gruppo che da un paio di stagioni almeno detta legge, e Joan Barreda vive una circostanza nella quale non è riuscito, per sfortuna più che per mancanza di mezzi, ad inserirsi nella contesa con la brillantezza che lo aveva caratterizzato in Egitto solo quindici giorni fa. È innegabile, in ogni caso, che l’altalena di eventi forti che caratterizza l’ultima prova prima della Dakar giova moltissimo all’interesse generato dalla disciplina. Il momento agonistico è all’altezza delle scenografie e dell’ambientazione. Come spesso accade nei Rally, il contesto è eccezionale.


Bordone-Ferrari Racing Team Rally. L’Esame di Botturi


Per una Squadra portare avanti tutti i suoi Piloti è solo di poco meno importante che vincere, perché è l’indice di forza del gruppo e delle scelte. In Marocco, come già in altre occasioni, il Bordone-Ferrari Racing Team schiera una forte rappresentativa, condensata in Chaleco Lopez e Alessandro Botturi, che ogni giorno fa parlare di sé centrando un obiettivo. Oggi la buona notizia, che bilancia quella della caduta di Lopez per fortuna senza gravi conseguenze, è nel sesto posto ottenuto da Alessandro Botturi, e ancor di più nella dinamica della tappa. Il Pilota Bordone-Ferrari, che continua a dichiarare di correre per fare esperienza, è stato uno dei protagonisti assoluti, incaricandosi più volte di guidare il gruppo di testa nella difficile arte della navigazione. La riuscita dell’”esperimento” rende felice il Pilota, più ancora del risultato, e conforta il Manager Jordi Arcarons. “Oggi il “Bottu” ha fatto un passo importante per la sua carriera, un piccolo ma fondamentale step. Essere in testa e prendere delle decisioni è uno degli esami più difficili alla Scuola Superiore dei Grandi Rally, e Alessandro lo ha superato a pieni voti. Siamo dispiaciuti per la caduta di Lopez, che sta facendo comunque una grande corsa”.


Francisco “Chaleco” Lopez.
«Avevo deciso che la quarta tappa doveva essere affrontata con molta calma, perché questo Rally si era già rivelato abbastanza imprevedibile. Appena partito ho visto che Gonçalves tornava indietro. Incrociandoci mi ha fatto segno che aveva un problema, indicando la ruota della sua moto, danneggiata. Sono andato avanti, ma non avevo fatto neanche 50 KM quando ho visto una moto ferma. Solo un Pilota era partito davanti a me, oltre a Gonçalves, e la moto era rossa: Rodrigues fermo sulla pista, presumibilmente per un’avaria al motore. Sono ripartito. Per un attimo ho pensato ad una “maledizione” che se la stava prendendo con “i primi della lista”. Ho riso dentro il casco e ho proseguito. I Piloti che erano partiti dietro di me mi hanno raggiunto, e tra questi c’era anche Alessandro Botturi, che in quel momento aveva preso il comando del piccolo plotone e navigava per tutti. Si sta facendo un’esperienza importante, ho pensato. Tutto sembrava andare per il meglio, quando nell’attraversamento di un oued in secca la ruota posteriore ha urtato un sasso e sono caduto, pesantemente. Mi sono rialzato subito, niente di rotto, ma la moto era abbastanza danneggiata. Ho rimesso a posto i pezzi e sono ripartito. Non vedevo l’ora di concludere questa strana tappa».


Alessandro Botturi. «Oggi sono andato all’università. Con gli imprevisti in cui sono incappati Gonçalves e Rodrigues, in poco tempo mi sino trovato nel gruppetto di testa. C’era anche il “professore”, Cyril Despres. Tutti hanno pensato che era meglio lasciare a lui l’iniziativa, e limitarsi a seguirlo, ma io non ero dello stesso avviso. Mi si presentava l’occasione di fare un po’ di scuola, di navigare da solo davanti a tutti, aprendo la pista nella tempesta di sabbia, e mi sono sottoposto all’esame. All’inizio è stata una sensazione tremenda. Mi pareva di essere schiacciato dal peso della responsabilità, poi ho cominciato sciogliermi, a rilassarmi, e le cose sono venute da sole. Non ho commesso errori, ho tenuto anche un buon ritmo, e penso che Despres abbia “approvato”. Gli chiederò cosa pensa del mio lavoro, ma intanto il premio me lo sono preso da solo: il sesto posto assoluto di oggi che, grazie anche alla giornata sfortunata di alcuni miei compagni, mi fa fare un bel salto in avanti nella classifica generale. Questo step della mia scuola di Rally, sinceramente, era previsto un po’ più avanti, e sono contento di poter abbreviare il mio corso di studi. Allo stesso tempo non mi monto la testa: di lavoro da fare ce n’è ancora tanto!».

  
Consulta la classifica (PDF)


Piero Batini

Foto: Agenzia ApPhotosport e Bordone-Ferrari

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