Yamaha: Sempre più vicina la Cross elettrica?

Yamaha: Sempre più vicina la Cross elettrica?
Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
E' ciò che emergerebbe da alcuni brevetti che riportano delle soluzioni peculiari della Casa di Iwata
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
1 maggio 2024

C'è chi sembra mettere l'elettrico sotto riflessione (ci riferiamo ad Harley-Davidson/LiveWire) e chi invece spinge su alcune applicazioni dove pare proprio che la trazione elettrica abbia molto da dire, specie se si lascia campo libero agli ingegneri. É il caso di Yamaha che sta continuando a sviluppare la sua moto da Cross elettrica, e non è la sola: se la Stark Varg è stata quasi una bomba nell'ambiente del Cross, la Honda CR Electric Proto è stata la conferma che le prestazioni di una moto elettrica da fuoristrada sono globalmente in grado di competere con quelle tradizionali dotate di motore a scoppio.

Honda CR Electric Proto
Honda CR Electric Proto

Ovvio che, però, lo sviluppo del veicolo vada fatto in modo peculiare e non semplicisticamente apponendo un motore elettrico a una base crossistica già esistente.

Nel caso di Yamaha, i brevetti recentemente trovati dai sempre ben informati colleghi di Cycleworld mostrano alcune soluzioni peculiari sulla eventuale (perché non c'è al momento alcun comunicato o conferma ufficiale) Cross elettrica. La prima soluzione specifica riguarda un dispositivo che "mima" la frizione, quantomeno nel suo funzionamento quando permette di dare slancio al veicolo e di smussare l'erogazione della potenza: facendo scorta del sistema a volano con frizione sviluppato per la moto da trial elettrica TY-E che permette di immagazzinare potenza per rilasciarla al momento opportuno, sulla Cross si è sviluppato un più leggero sistema a molle che comprimendosi immagazzinano energia e la rilasciano a richiesta del pilota: un modo per modulare la potenza e l'erogazione del motore elettrico notoriamente dalla risposta prontissima fin dai regimi più bassi.

 

Yamaha TY-E
Yamaha TY-E

A questo si aggiungerebbe una protezione completa dall'acqua per il powertrain (per esempio per i guadi o per il fango) dotata di condotti per l'areazione che evitano il ristagno di umidità (letale per l'elettronica e le batterie) e, in ultimo, un controllo elettronico della durata della batteria che permette di impostare la durata della gara e cui viene quindi demandata la gestione della potenza in funzione del consumo di energia, per sfruttare fino all'ultima stilla l'autonomia della moto e massimizzare per quanto possibile la potenza lungo tutto l'arco della competizione.

Fonte e foto: Cycleworld