Stanziati 5 milioni di euro per verificare moto, auto e caschi

Stanziati 5 milioni di euro per verificare moto, auto e caschi
Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
Lo ha previsto la Legge di stabilità 2016. Riguarda la corrispondenza fra veicoli omologati e in vendita. Anche già in uso. E verificherà pure caschi, gomme, ruote eccetera. Vediamo cosa stabilisce e cosa ancora resta da chiarire
  • Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
30 marzo 2016

La Legge di Stabilità approvata il 28 dicembre scorso ed entrata in vigore all'inizio di quest'anno, legge che dal 2017 sarà parte della Legge di Bilancio, comprende un articolo di cui poco si è parlato e che riguarda la conformità di omologazione dei veicoli e la loro sicurezza. Di quelli nuovi come di quelli già venduti.

La Legge di Stabilità ha previsto un impatto di 36,9 miliardi di euro per l'anno 2016. Si occupa di previdenza, lavoro, imposte e sgravi fiscali, istruzione e cultura, Sud, misure sociali, eccetera. Per quanto riguarda le ricadute sul Codice della strada è stato anche stabilito il controllo dell'assicurazione Rca e della revisione periodica attraverso apparecchi Autovelox e simili, come abbiamo scritto qui.

Lo stanziamento di cinque milioni di euro è previsto all'Articolo 655 e servirà a finanziare la verifica degli standard di sicurezza e anti inquinamento dei veicoli nuovi e in circolazione.
Nello specifico il testo dell'articolo recita che “E' autorizzata la spesa di 5 milioni di euro per l'anno 2016 al fine di avviare un programma straordinario di prove su veicoli nuovi di fabbrica e su veicoli circolanti, tese a verificare l'effettività dei livelli di emissioni inquinanti su strada comparati con i valori rilevati durante le prove di omologazione sui rulli, nonché di incrementare le verifiche di conformità su veicoli e dispositivi a tutela della sicurezza stradale e della salute pubblica”.
Si tratta quindi di un provvedimento straordinario che riguarda l'anno in corso e nel quale ha pesato evidentemente la vicenda del dieselgate Volkswagen.

L'articolo 655 ha demandato al Ministero la parte operativa e il decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con le modalità tecniche e le procedure per l'attuazione di quanto previsto dal citato articolo, è stato approvato il 26 febbraio ed è entrato in vigore il 10 marzo con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Il decreto precisa che i veicoli nuovi di fabbrica e quelli circolanti “sono oggetto di una campagna di verifiche tecniche straordinarie dei livelli di emissioni inquinanti su strada”.
Per quanto attiene le emissioni inquinanti dei veicoli nuovi di fabbrica: “...devono essere eseguite prove su banco a rulli e prove su strada, individuando idonei fattori di conformità - che quindi devono ancora essere stabiliti - per il confronto dei rispettivi risultati, con riferimento alla normativa UE, in corso di definizione”.

Per le emissioni inquinanti dei veicoli circolanti, viene invece scritto: “devono essere eseguite prove su banco a rulli, individuando idonei fattori di comparazione, rispetto alle reali condizioni d'uso dei veicoli, con riferimento alla vigente normativa tecnica”.

 

Caschi, gomme, freni, ruote

Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha recepito l'indicazione del legislatore dove si parla di “incrementare le verifiche di conformità su veicoli e dispositivi a tutela della sicurezza stradale e della salute pubblica” individuando i dispositivi legati alla sicurezza da tenere d'occhio.

Nel suo decreto di attuazione, il ministero ha precisato che “i veicoli, i componenti, i dispositivi ed i sistemi omologati sono oggetto di una campagna di verifiche tecniche straordinarie dei requisiti di omologazione”.
L'articolo 2 del decreto ministeriale specifica che cosa sarà controllato: “i caschi protettivi per utenti di veicoli a due ruote (quindi moto e biciclette); i sistemi di ritenuta per bambini (seggiolini); i pneumatici per autoveicoli, motocicli e ciclomotori; le ruote; le guarnizioni di attrito (pastiglie) per i sistemi frenanti dei veicoli; le biciclette a pedalata assistita (per la verifica di rispondenza alle pertinenti prescrizioni)”.

Chi e come dovrà occuparsi di questi controlli? Il decreto stabilisce che verifiche e prove saranno effettuate dalla Direzione generale per la motorizzazione, “attraverso i propri uffici centrali periferici, anche avvalendosi di istituti specializzati e di idonei laboratori, nonché mediante l'affidamento dei servizi accessori per l'espletamento del programma, ad operatori di mercato, con procedure di evidenza pubblica”.

Domande e timori

Stabilite le norme restano però tante domande a cui mancano ancora le riposte. Cinque milioni di euro sono una cifra importante o insufficiente a seconda del tipo, della qualità e quantità dei controlli che si eseguiranno. Il campo d'azione del decreto è vastissimo e si parla di veicoli nuovi come di quelli già in commercio. Va detto che le verifiche sui veicoli usati riguarderanno solamente quelli di categoria M1 e M2, cioè le automobili e i veicoli commerciali; moto e ciclomotori usati sarebbero quindi esclusi dai controlli.

Non si ancora, inoltre, se le verifiche sui caschi piuttosto che sui pneumatici si limiteranno alla corrispondenza delle etichettature o stampigliature, oppure se si estenderanno ai test strumentali e quindi di verifica degli standard omologativi.

Sappiamo che il Ministero ha convocato i referenti tecnici e normativi dei produttori italiani di due e quattro ruote per definire meglio le linee guida dell'intervento. Così come si sono già attivati enti e laboratori specializzati nei test - anche stranieri poiché il bando deve essere europeo viste le risorse in gioco – per cercare di essere scelti fra quelli che effettueranno le verifiche.

La questione è insomma quasi tutta da chiarire ed è prematuro sbilanciarsi in giudizi. Qualche osservazione possiamo però farla. Sicuramente il principio introdotto nella Legge di stabilità va nella direzione giusta e ci piacerebbe pensare che rappresenti un'utile opportunità in favore della sicurezza e della salute pubblica, che non vada sprecata e che meriti di essere sfruttata al meglio adottando le scelte più opportune definendo bene i confini di applicazione. Ma non vorremmo, come a volte accade, che la montagna partorisca il topolino e che l'operazione si trasformi in un affare per alcuni.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi della vicenda.

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