Special Diablo 666

Tornano le monocilindriche sportive ad alte prestazioni. Ecco l'interpretazione della Ducati Supermono realizzata dall'australiano Tim Cameron. Compare il compressore volumetrico
20 agosto 2008


Meglio due o quattro cilindri? La diatriba tiene banco - di solito quello del bar - tra i motociclisti di mezzo mondo. E probabilmente non giungerà mai a una conclusione che accontenti tutti.

L'australiano Tim Cameron non si è posto il problema. Per lui la moto nuda e cruda, agile e scattante, deve essere monocilindrica. D'altra parte non erano così le due ruote degli albori del motociclismo?

Ducati Supermono
La moto da cui è partito il designer è la sportiva Ducati Supermono. Di lei è rimasto ben poco, praticamente solo il motore. Cresciuto sino a 666 cc, è ora dotato di compressore volumetrico (i cavalli però non sono dichiarati).
Il telaio è un grosso bitrave in alluminio, al pari del forcellone che nella foggia ricorda quello dell'Aprilia RXV.

La sospensione anteriore poggia su di un sistema ad ammortizzatore centrale simile al Duolever impiegato da BMW sulla serie K.

Cerchi scomponibili e pinze anteriori ad attacco radiale completano quello che sembra a tutti gli effetti un esercizio di stile ben riuscito.

Vi mostriamo un'immagine di Ducati Supermono. Non è scontato che una concept bike migliori la base di partenza. Voi cosa ne pensate?

A.P.

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